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1) Nel 1788 Friedrich Schiller scrive un poema intitolato Gli dei della Grecia: con un po’ di nostalgia, il poeta riporta il parere «dei saggi» (gli scienziati), secondo i quali, «dove un tempo Elio», il dio Sole, «guidava il suo carro dorato», oggi «ruota una morta palla di fuoco». Un secolo prima di Nietzsche, il poeta tedesco registrava la fine della religiosità come senso ultimo delle cose: la natura deve inchinarsi umilmente alla pura e semplice «legge dei gravi», la gravità, «come a un morto colpo di pendolo». La realtà, che era popolata di (ingenua) trascendenza, oggi è una palla che obbedisce soltanto alle leggi fisiche, al meccanismo del pendolo. Dio è morto.
Max Weber, un secolo dopo, descriverà la modernità come un universale e ineludibile processo di “razionalizzazione” di ogni aspetto dell’esistenza, individuale e sociale. Questo processo globale porta con sé il “disincantamento del mondo”: l’imporsi della razionalità scientifica e str...
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