David Beckham, l’uomo che non deve chiedere mai (sponsor)

Di Elisabetta Longo
06 Aprile 2012
Da calciatore a testimonial perfetto. David Beckham è il più richiesto dagli sponsor, perché è bello, bellissimo, e soprattutto perché non dice mai di no, nemmeno a un paio di mutande.

Calciatore nel tempo libero, testimonial a tempo pieno, questa è la vita di David Beckham. Tutti lo vogliono per pubblicizzare qualsiasi tipo di prodotto, e se all’inizio si trattava solo di bell’aspetto, ora Beck è diventato una totale garanzia di riuscita per gli oggetti che promuove. Che siano mutande, magari disegnate da lui stesso, come per l’ultima collezione da uomo di H&M, o per Emporio Armani,  campagna dello scorso anno fatta in coppia con la moglie Victoria. Che siano le lamette da barba Gillette con cui scolpirsi il volto, che sia un cellulare Motorola da appendersi al collo (ovviamente senza T-shirt), che sia per la bibita Pepsi, David non si tira mai indietro.
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La marca di abbigliamento sportivo Adidas l’ha di nuovo voluto nel nuovo spot per Adidas Running, dove insieme a lui ci sono anche Katy Perry e il barcelloneta Lionel Messi. 10 secondi in cui sgambettare bastano per dargli la gloria, e in questi stessi giorni un altro colosso lo vuole come sponsor. Uno dei re mondiali del fast food, Burger King, ha scelto David, Salma Hayek e Jay Leno per sponsorizzare dei prodotti “primaverili” appena lanciati sul mercato, e lo spot mette al centro il concetto di “accade solo da”, imitando il jingle classico di Mc Donald’s e quell’idea di fast food familiare. Succede che Beckham entri e chieda alla commessa un frullato, un “Strawberry banana smoothie”. Che, si legge sul sito della catena, conta ben 310 calorie. Decisamente poco credibile come ordinazione ideale per una merenda da atleta. Ma è uno sporco lavoro quello del testimonial, e qualcuno lo deve pur fare.
 

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