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È la verità che unisce, non le nostre idee. Così non c’era tregua tra me e Amicone nei giudizi

Di Davide Prosperi
16 Novembre 2021
Eravamo amici perché ci capivamo, vedendo bene sulla nostra carne che la vita è una cosa seria, che non dà una terza via: o la offri per un ideale grande, oppure la bruci
Luigi Amicone in ufficio a Tempi

«Qualcosa muore nell’anima quando un amico se ne va./ Quando un amico se ne va, lascia una traccia che non si può cancellare./ Non andartene ancora, non te ne andare per favore,/ perché perfino la mia chitarra piange quando dice addio./ Un fazzoletto di silenzio al momento di partire,/ perché ci sono parole che fanno male e non si devono dire./ La barca si fa piccola quando si allontana sul mare, quando si perde all’orizzonte,/ perché grande è la solitudine./ Il vuoto che lascia un amico che se ne va è come un pozzo senza fondo che non si può colmare».

Quel fazzoletto di silenzio non riesco a togliermelo di dosso dopo che vi si è depositato quando ho appreso la notizia che Luigino non era più tra noi, alle 6 della mattina in cui il suo cuore si è fermato per non ripartire più. Silenzio. Silenzio. Il mio cuore si è riempito di silenzio. Anche il mio telefono è più silenzioso da quando i suoi messaggi non martellano più.
Qualcosa si rompe nell’anima quando un amico se ne va. E non basta...

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