La Nato davanti alla sfida Harris-Trump, i veri fautori della ritirata del “poliziotto globale”, l’errore (ripetuto) di sottovalutare l’Iran. Rassegna ragionata dal web
Il presidente americano Joe Biden con il suo predecessore Barack Obama. Alle spalle le rispettive mogli (foto Ansa)
Il presidente americano Joe Biden con il suo predecessore Barack Obama. Alle spalle le rispettive mogli (foto Ansa)
Su Startmag David Carretta e Christian Spillmann scrivono: «Da mesi, il personale della Nato si prepara all’eventualità che Donald Trump vinca le elezioni presidenziali di novembre. È stato elaborato un linguaggio adatto a lusingarlo, nella speranza che eviti di mettere in discussione l’Alleanza, come aveva fatto durante il suo primo mandato, ci hanno detto diversi diplomatici. “Non ho intenzione di commentare tutto quello che dicono Donald Trump o Kamala Harris (la candidata democratica), ma la mia sensazione, basata sulle discussioni con entrambi i candidati, è che capiscano che il legame transatlantico è importante per la loro difesa e per la loro stessa sicurezza”, ha spiegato Mark Rutte».
Tra i governi europei è diffusa la convinzione che una presidenza Harris renderebbe più semplici i rapporti tra Ue e Usa sia sulle guerre in Ucraina e Medio Oriente, sia sulle polit...