
Denatalità, il morbido genocidio europeo. Come ci siamo persi tra produzione e riproduzione

Pubblichiamo la rubrica di Pier Giacomo Ghirardini contenuta nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)
Un convegno, trent’anni fa, a Parma. Relatori: Antonio Golini, uno dei migliori demografi al mondo, e il collega Lamberto Soliani dell’Ateneo di Parma. In una città che, a quel tempo, veniva definita dal Censis «opulenta», ci si interrogava sul futuro di una comunità che aveva un tasso di fecondità totale inferiore a 1 figlio per donna, quando il “tasso di sostituzione” è pari circa a 2. E già allora il Paese era, comunque, fra i più infecondi.
11 giugno 2015. Parma meno opulenta. Una serata pubblica di studio e riflessione sulla condizione delle famiglie e sulla povertà, organizzata dalla Caritas diocesana parmense e dal Progetto culturale promosso dalla Chiesa italiana – diocesi di Parma. Un solo dato: le giovani famiglie con figli, a Parma, rappresentavano solo l’11,3 per cento delle famiglie mononucleari nel 1991, ma il loro peso è sceso al 7,8 per cento nel 2001 e al 5,4 nel 2011; nello stesso anno il dato medio per l’Italia era il 7,1 per cento (fonte: Istat, 8milaCensus). Il fenomeno è di poco superiore all’errore statistico, a Parma come in Italia. Il vescovo Enrico Solmi conclude: «Tutto ci era stato anticipato da trent’anni e non abbiamo voluto ascoltare».
15 giugno 2015. Bilancio demografico nazionale. Anno 2014. Trascrivo verbatim dal comunicato Istat: «Il movimento naturale della popolazione (nati meno morti) ha fatto registrare un saldo negativo di quasi 100 mila unità, che segna un picco mai raggiunto nel nostro Paese dal biennio 1917-1918 (primo conflitto mondiale)».
Le previsioni demografiche di Golini si sono avverate per l’Italia e quelle di Soliani per Parma. Sempre. Cosa potevamo fare di più? Valori irrinunciabili, sussidiarietà, generatività. Crescere dei bambini per farne uomini e donne, padri e madri, richiede una quantità titanica di impegno e una pedagogia corale. Qualsiasi formula semplificatrice sarebbe oscena – posto che la politica vive di ciò.
Crisi e disoccupazione hanno dato il colpo di grazia a matrimoni e nascite, come in guerra. Ma se un paese come la Germania ha un livello di fecondità identico al nostro (1,39 figli per donna, nel 2013), vuol dire che, alla radice di questo morbido genocidio europeo, su cui si sta scaricando un duro economicidio, ci deve essere qualcosa di tremendamente incompatibile fra produzione di ricchezza e riproduzione dell’umano.
Foto anziani al parco da Shutterstock
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15 commenti
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L’Italia pullula di ignoranti alla Socrate -che se gli affidi un Paese te lo risollevano prontamente- e sembra che nei posti strategici di governo pullulino gli ignoranti alla non Socrate – che sono in grado di portarti un Paese allo sfascio in quattro e quattr’otto. Per esempio, il mì babbo lo farei sindaco chè son certa -per esempio- che saprebbe ben governare, invece il mì babbo, ora in pensione, fu “soltanto” un autotrasportatore..Mah!, misteri!
dalla Turco(livia) a D’alema ( in un video proclama che l’europa HA BISOGNO di 30.000.000 trentamilioni di immigrati) è stato un coro unanime a favore dell’invasione e della sostituzione. ora è tardi per invertire la tEndenza. ps. da una settimana su rete 4 un rappresentante dei giovani musulmani quando la polemica si fa più rovente, ai suoi critici italiani che lo invitano ad andarsene dall’Italia risponde con arroganza: ” se ne vada lei!!!”.
Beh!, per andarsene bisognerebbe almeno avere i soldi per l’imbarco, e quelli mica tutti (ce) li hanno!!
Scusatemi -mi rivolgo ai politici seri, che sanno ancora fare politica – lo so che ci siete, che esistete….OOOOOOOOooooooooooHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!, ehi, dico a voi……..ma dove vi siete nascosti!!!
Cri-cri, cri–cri, cri-cri.
Ma scherzo!!!!
Eh sì, aveva ben predetto Giselle Littmann ! Sono gli arabi che hanno fatto sì che noi non facessimo più figli ricattando i politici europei !
“Se osate fare più figli di noi vi inonderemo di Kebab! ”
E purtroppo hanno mantenuto la promessa…..
Eh, sì, l’anti-semita/anti-giudaico nazista e dunque, filo-islamico, vedendo che tutto procede come da accordi sottoscritti da eurocrati e islamocrati – sauditi, nel caso: quelli che gli islamofili fingono di osteggiare perché conviene così a tutto l’Islam, unito nella lotta contro l’Occidente -, gongola alla prospettiva di Eurabia. Eh, sì! Dopo averla attaccata dando dell’ebrea a un’ebrea, adesso, ammettono la realtà delle cose e danno pienamente ragione a BatYe’Or.
NO ALL’ISLAM!
NO ALL’ISLAMIZZAZIONE DELL’OCCIDENTE!
Da autodidatta ho sempre trovato questo argomento estremamente interessante e mi sono sempre sorpreso di come non sia quasi mai dibattuto pubblicamente né interessi molto gli europei.
Dobbiamo considerare innanzitutto che oggi ci sono tantissimi sostenitori della “decrescita demografica” che fanno attività di sensibilizzazione e lobby affinché persone comuni e governi riducano le nascite in occidente per compensare l’esplosione demografica africana (dimenticando forse che l’Africa viste le sue dimensioni, risorse naturali e livello di sviluppo forse deve ancora raggiungere il suo “picco demografico”. Naturalmente chi sostiene questa tesi non si preoccupa eccessivamente né delle sofferenze che portano le migrazioni sia per chi parte, per chi resta e per i popoli “ospiti”, si considerano le persone equivalenti alle merci: da spostare da una parte all’altra del mondo nell’ottica del lavoro come una delle tante risorse economiche. Per costoro siamo tutti uguali perciò non sono nemmeno sensibili alle diversità culturali dei vari popoli, per loro siamo “merce interscambiabile” da sfruttare nel libero mercato globale secondo il principio “mora tua vita mea”. Inutile dire che è un sistema al ribasso per tutti lavoratori e imprenditori che devono cedere rispetto a chi essendo più disperato di tutti lavora alle condizioni insostenibili per gli altri: darwinismo sociale sic et simpliciter i più forti sopravvivono.
Poi possiamo chiederci perché se questo è il miglior mondo possibile si mettono al mondo così pochi figli? I casi sono due: o siamo diventati egoisti e vogliamo goderci da soli questo “miglior mondo possibile” oppure questo non è il miglior mondo possibile, io propendo per un mix di entrambe le ragioni. Per molti non avere figli è proprio una scelta voluta in piena coscienza mentre per altri non ci sono le condizioni economiche e sociali per procreare responsabilmente.
Le influenze culturali sono fortissime soprattutto sulle donne e ora si è affacciata la vera “soluzione finale”: la fecondazione in vitro. Nei sogni dei darvinisti sociali e degli eugenisti i figli saranno fatti dalle cliniche private e solo chi soddisfa due condizioni: a) è ricco per pagare di tasca propria b) è giudicato “fisicamente adatto” potrà riprodursi.
In questi incubi si vuole togliere alle persone il diritto dovere fondamentale dell’evoluzione, rivelato anche da Dio nelle Sacre Scritture: quello a riprodursi. L’eugenetica è tornata alla carica e dagli stessi soliti paesi di cultura germanico-anglosassone dove è nata e cresciuta: ricordate che quando i nazisti implementarono i loro piani per migliorare la razza pubblicarono un manifesto dal titolo “Wir stehen nicht allein” tradotto “non siamo i soli” dove erano riportate tutte le bandiere dei paesi che già avevano in funzione piani di eugenetica dateci un’occhiata e confrontateli con le legislazioni attualmente vigenti in quei paesi in tema di fecondazione artificiale.
Insomma c’è un piano per ridurre e controllare la riproduzione degli esseri umani nel mondo basata sull’assunto che essendo le risorse limitate e la popolazione in crescita non c’è abbastanza spazio per tutti e quindi si vuole ridurre e nel frattempo selezionare i fortunati che erediteranno il mondo. Ovviamente a questi teorici delle decrescita è sfuggito che se anche nel futuro la terra dovesse diventarci stretta c’è un universo infinito che Dio ha creato per noi con tutto quello che ci occorre. Senza contare tutto il cibo che viene sprecato e potrebbe sfamare milioni di persone, il sotto-sfruttamento dell’agricoltura della maggior parte dei paesi del mondo ancora ferma a livelli di sussistenza senza macchine agricole e la possibilità ora offerta dalle scienze biologiche di creare cibo artificialmente già usato per gli astronauti!
C’è posto per tutti questo dobbiamo cominciare a dire! Basta con queste idee lugbri di catastrofi: l’uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio deve governare i fenomeni insieme agli altri uomini non subirli passivamente!
I demografi nascondono spesso la verità. infatti spesso dicono che il problema è tamponato dall’ immigrazione e quindi non ci si pensa più. Peccato che c’ è un errore di base. ogni anno nascono meno bambini (età media 6 mesi) che vengono rimpiazzati da immigrati (età media 27) questo porta si ad un equilibrio numerico (60 milioni di abitanti) ma porta anche a invecchiare il paese perchè sostituire un neonato con un adulto è invecchiare. Quindi si favorisce l’ immigrazione di vecchi ma si penalizza l’ adozione di bambini. Senza considerare che se gli stranieri mantengono i privilegi dei vecchi e si mangiano molto degli aiuti per le famiglie per i giovani
Cappelli Nerio.
In realtà sperano che siano gli immigrati a fare figli al posto degli italiani per poi dare a tutti i nuovi nati la cittadinanza automatica per ius soli.
Ovviamente i limiti di questo pensiero sono ormai palesi a tutti: l’origine etnica non è indifferente e raramente vengono recisi i legami (culturali, familiari e religiosi) con la stirpe da cui si discende il che è valido specialemente nel caso dei figli di musulmani, un’Italia abitata da discendenti di popoli diversi non sarà più l’Italia che conosciamo. Potrei fare esempio illustri di “italiani” che hanno riscoperto le proprie origini mettendole davanti alla nazione di cui si professano sulla carta cittadini.
Infine è altissimo il rischio che le varie comunità non si amalgamo restando ferme nelle proprie convinzioni e nella propria realtà etnica e frantumando la società in monadi ostili l’una all’altra. In pratica non esiste più una nazione in grado di tendere verso qualcosa: i conflitti di classe non sono più possibili ma sostituiti da conflitti etnici, per i governanti può essere più facile o più difficile governare questo insieme di genti che risiede sul territorio sfruttando il principio “divide et impera”.
Ma nessuno ha mai pensato che facendo lavorare più persone (senza allungare l’età pensionabile) in Italia sarebbe possibilissimo sostenere il sistema pensionistico anche senza gli immigrati?
Quante persone lavorano in Italia? Cioè quanti sono gli occupati al netto di disoccupati e inoccupati rispetto alle forze lavoro potenziali? Saremo attorno al 60% se prendiamo i pensionati scenderemo verso il 40%, è per questo che il sistema non regge. Alternanza scuola/università/formazione professionale-lavoro, possibilità di conciliare maternità/paternità con l’attività lavorativa, piani per raggiungere la piena occupazione per esempio.
Vediamo in una società di questo genere abbiamo bisogno degli immigrati che pagano le nostre pensioni!
Non riesco a capire perchè i sostenitori della cultura della morte si ostinano a non vedere che sono seminatori di morte, non di speranza. O sono ciechi, o fanno finta di esserlo. Poi per oggi basta.
Ok, allora, riscrivo. Anzi, no, non riscrivo, ora non posso. Ritenta, sarai più fortunata!
Io vorrei tanto sapere perchè mentre tutti dormono e parecchi computers sono spenti, scrivo un commento in solitudine, lo invio e lui non compare.Grazie. Ce la possiamo fare.
Devo ancora riprendermi -il computer ha dei poteri: sa tirar fuori il peggio di te, il tuo lato piu’ oscuro!..
Ma continuo a voler bene a tutti, nonostante i miei difetti che tralascio di elencare…Però mi si tira addosso il mondo quando parlo di contraccezione!!!!!!!!! “Questo mondo impillolato nn durerà a lungo” -mi dicevo – ..e infatti piano piano si esaurisce se non ritorniamo a Dio!, alle Sue sante leggi che sono date PER IL NOSTRO BENE, non per il Suo!. L’assoluzione facile senza buoni propositi, cari sacerdoti, ha contribuito a portarci ad una Italia falsamente felice, tristemente allegra…e sempre piu’ vecchia. “Ou Dieu, or rien”: Mons. Robert Sarah. Ma l’Italia non doveva esser un Paese cattolico -cioè aperto alla vita, non alla paura della vita!-, o cattolico-fai-da-te?!?