Di fronte all’islam

Di Gianni Baget Bozzo
12 Settembre 2002
Perché il mondo musulmano va valutato per i suoi problemi e pericoli. Resoconto dell’incontro con Gianni Baget Bozzo al Meeting di Rimini (III e ultima puntata)

Alberto Savorana: Nelle ultime pagine del suo libro leggo: «l’escatologia dell’islam, il paradiso islamico è questo mondo, senza i non musulmani». Siccome il libro si intitola Profezia, secondo Baget Bozzo come andrà a finire?
Gianni Baget Bozzo: Io credo che l’Occidente vincerà, credo che l’islam abbia abbassato la qualità civile, umana, culturale, segnando un Dio di pura sottomissione, da cui l’Islam non può avere un progresso moderno, non può avere democrazia. L’islam, inspecie quello sunnita, appiattisce la natura umana, perché nega letteralmente l’uomo. Secondo questa visione praticamente ogni uomo nasce musulmano ed è solo per perversione che non lo diventa. Perciò si può usare la costrizione nei confronti del non-musulmano. In fondo Maometto comanda la guerra santa contro i non credenti e la guerra ai cristiani. Cos’è l’escatologia islamica? È questo mondo senza i non-musulmani, è una logica di impero. E quello che mi stupisce pensare è che dal settimo secolo alla battaglia di Lepanto – e anche oltre, fino all’assedio di Vienna in fondo – per più di 1000 anni l’Europa cristiana resiste contro l’islam arabo, turco, mongolo. Come si fa a dimenticare che la storia dell’islam – in cui Dio non è il Dio della croce e delle Resurrezione, ma il Dio della guerra – è la storia di una guerra contro il cristianesimo da quando è nato fino ad oggi? L’islam porta la guerra in sé. Il suo è un dio gnostico, nemico della creazione, un dio per cui l’uomo non è neanche un ente, è un soffoco della sua bocca, non c’è neanche densità ontologica del creato, «niente esiste se non il tuo volto» dice il Corano. Ecco perché penso che l’islam oggi vada valutato per i suoi problemi e pericoli, sia per quanto riguarda il versante, diciamo così, del terrorismo, sia per quello della migrazione musulmana. Perché è veramente aver di fronte qualcosa di ostile – come giustamente dice Sartori – a quella civiltà liberale frutto del cristianesimo. Quindi bisogna capire che questo «embrassons nous» che viene anche dalla Chiesa è un errore.

Difendere per tutti la libertà
Alberto Savorana: Qual è il compito dei cristiani, oggi?
Gianni Baget Bozzo: Se potessi rispondere a questa domanda mi sentirei presuntuoso: il compito dei cristiani è di essere cristiani, non ne vedo altro. Il fatto cristiano non è temporale è eterno, quindi io credo, per ogni cristiano, per ogni persona, il compito è di diventare personalmente Cristo, «rivestitevi di Gesù Cristo!» dice Paolo. Il cristianesimo è rivolto non alle collettività ma alle persone e quindi ogni persona ha una sua vocazione e credo che lo Spirito Santo ispira a ogni persona la sua vocazione che è diversa. Io non mi sentirei mai di dire in nome del cristianesimo di fare un determinato gesto. Quando ho fatto la scelta politica, compresa l’ultima di militare in Forza Italia, l’ho fatto contro il comunismo, ma non in nome del cristianesimo. La Dc degli ultimi decenni fu una grande sciagura di gente senza più né fede né costumi. I democristiani meritarono quello che è loro accaduto. Quanto poi, se posso dire, proprio per quella connessione che ho detto tra cristianesimo e libertà civile che è un frutto del cristianesimo, dico che è un compito nostro di cristiani difendere per tutti la libertà. Lo dico solo per questo perché la libertà è in se stessa un valore, non solo immanente, ma trascendente perché la libertà è Gesù Cristo. La persona umana – so che a don Giussani è molto caro questo concetto – è definita da san Tommaso ciò che è più perfetto nella natura: ciò che è più perfetto nel mondo è la persona umana. Non la società umana, si badi, ma la persona umana. Questa è l’invenzione di libertà, anche civile. Il compito dei cristiani come singoli è di essere Gesù Cristo, cioé difendere la libertà di tutti. Quindi anche libertà di non essere cristiani.

Non dimenticare la storia
Domanda: Lei accetta di essere la voce del cardinale Giacomo Biffi che per opera di obbedienza o di indicazioni ha taciuto sui temi che lei ha sviluppato? E il punto di vista di una giornalista, dichiaratamente atea e anticlericale, Oriana Fallaci, può essere utile a quella difesa che lei perora?
Gianni Baget Bozzo: Caro amico io rispondo con un libro che ho fatto – Di fronte all’islam – in cui ho sostenuto le tesi che ho sostenuto e, se ho capito bene la sua domanda, sono interamente d’accordo che la storia dell’islam mostra che è un nemico consustanziale della Cristianità e perciò dell’America, perché la ritiene più cristiana dell’Europa e perciò chiama gli americani «nuovi crociati». In realtà la guerra islamica non è contro l’Occidente, è contro il Cristianesimo. E lo si vede proprio nel concetto di “nuovi crociati” che torna sempre. Perché sia così non so, ma so che l’Islam ha distrutto intere zone cristiane in Africa, Asia Minore, nei Balcani. A me spiace che questo pacifismo interiore abbia fatto dimenticare la figura del guerriero cristiano, cioè San Giorgio, e vorrei che studiaste meglio l’eroica resistenza della Repubblica veneta ai turchi, da Candia a Cipro. Noi celebriamo la festa della Madonna del Rosario, voluta da san Pio V, il papa di Levanto, che vide in visione la flotta, in gran parte italiana, vincere a Lepanto in modo eroico. Ci fu una nave di un paese marchigiano, Porto Recanati, che quando l’ammiraglia turca riuscì a penetrare per un lato nello schieramento cristiano si sacrificò buttandosi contro l’ammiraglia turca. Morirono tutti ed erano tutti italiani perché anche sotto le bandiere degli spagnoli chi combattè erano soprattutto napoletani e siciliani. E ce li possiamo dimenticare, oggi, i milioni di cristiani uccisi e oppressi in Sudan? Questo è un problema. Io credo che invece di pregare tanto per i poveri, occorre pregare per i tanti poveri cristiani. E invece di pensare a Gesù come al Messia dei poveri, occorre pensarlo come Colui che ha perdonato ai peccatori. Quindi io credo di essere d’accordo con lei e, non v’è dubbio, con Oriana Fallaci: la storia insegna che l’Islam va contro il Cristianesimo. Io sono ligure, le coste liguri sono state tutte saccheggiate nel 1700 da incursioni barbaresche. Tutto questo è stato dimenticato perché la storia in Italia sembra che coincida con la storia dei Savoia. Ma io credo che la parte più cospicua della storia italiana sia stata la resistenza che da sola Venezia fece per 150 anni al dominio turco nei Balcani e nel Mediterraneo e che rese la vittoria di Lepanto definitiva, perché da quel momento il dominio turco sui mari finì.

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