Lettere al direttore

Dissonanza 7 (Ripresa)

Di Mauro Grimoldi
25 Settembre 2023
Sparita la scuola; al suo posto un labirinto, distratto e feroce, per topolini addestrati, un rifugio pericolante sopra l’abisso. Chi sveglierà dal sonno i maestri?

Non credo sia per lamentosa petulanza,

segno di immatura vecchiaia,

da cui peraltro non mi ritengo immune,

piuttosto per l’approssimarsi urgente

della compiuta esperienza

di quell’inizio di infinito Destino

di cui si gode quaggiù senza esserne sazi,

mai,

che il mattino di qualche giorno fa,

nell’aula degli insegnanti della scuola,

d’improvviso l’aria s’è fatta irrespirabile,

la stanza angusta come un buco,

una tana ingrommata di rancida muffa.

 

Gettato di colpo dentro

un mondo diminuito e meschino:

paroline, ragazzini, minestrine, vacanzine, compitini, lezioncine,

carine giornatine carine e bruttine seratine bruttine.

 

Sparita la scuola;

al suo posto un labirinto,

distratto e feroce,

per topolini addestrati,

un rifugio pericolante sopra l’abisso,

un ricovero fuori luogo e fuori tempo

di faraoni precocemente mummificati.

 

Come bambini dalla pelle di bufalo

gli adulti, in specie tra i quaranta e i cinquanta,

oscillano su di un’altalena

e giocano con i birilli di ieri e di domani.

Sparito il presente

con la sua densità:

Dio che nell’istante s’incontra con noi,

e un verso di Guinizzelli,

una donna precocemente morta di cancro,

le trincee armene e ucraine

la ragazzina smilza che non vuole mangiare.

Qui è il fuoco dell’Essere,

il già e il non ancora del Destino.

Dovranno essere i ragazzi a insegnarlo?

A svegliare dal sonno i loro maestri?

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.