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Dobbiamo tutti esigere la serenità drammatica della scuola in presenza

Di Massimo Camisasca
24 Febbraio 2022
Lettere a monsignor Camisasca e risposte del vescovo sulle conseguenze negative della Dad e il bello del rapporto educativo, e sulla circolarità che regge il mondo
Lezione in presenza in aula di scuola
Foto di Taylor Wilcox per Unsplash

Caro don Massimo, ho una domanda sulla Dad e i figli. Da quel che noto nella mia famiglia e nella cerchia degli amici stretti, il fatto di farvi ricorso in maniera secondo me spesso inutile ha una conseguenza “pesante” sulla vita dei ragazzi. Lo spazio e il tempo della scuola, che erano uno spazio e un tempo in cui i ragazzi erano “costretti” a interagire coi compagni e gli insegnanti, divengono uno spazio e un tempo mediati dagli strumenti tecnologici. A me sembra che così i ragazzi si abituino a pensare che tutti i rapporti debbano passare da tali strumenti. Lo vedo osservando come utilizzano il tempo libero: sono sempre davanti allo schermo del cellulare o del tablet. Mi pare si perda qualcosa, mi verrebbe da dire la “freschezza” del rapporto, che costringe – anche nella difficoltà – a essere più veri. Che ne pensa?
Maura Silvoni via email
Cara Maura, trovo di estremo interesse e attualità la tua lettera. Iniziamo dalla scuola: essa custodisce la possibilità di un’esperienza fondame...

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