Dopo il sabato, la domenica

Di Emanuele Boffi
22 Febbraio 2015
Ignorare l’odio verso gli ebrei, trattare coi guanti il radicalismo islamico ha portato solo tragedie, vedi cent’anni fa gli armeni e oggi i cristiani di Mosul.

Houellebecq-sotomissioneIntervistato da Libero l’indomani dell’attentato a Charlie Hebdo e all’alimentari kosher Hyper Cacher, il filosofo francese Alain Finkielkraut disse che la profezia romanzesca di Michel Houellebecq si stava già realizzando in Francia. Quel che lo scrittore aveva immaginato accadere nel 2022 (la democratica islamizzazione del paese dei Lumi), sta già accadendo oggi, nel 2015.

Mauro Zanon, sempre su Libero, ha fatto notare che in Francia alle elezioni dipartimentali di marzo si presenterà l’Udmf, per ora minuscolo partito musulmano che, con un programma incentrato su educazione e finanza islamica, punta alle presidenziali del 2017. Per chi ha letto Soumission, le analogie si sprecano. Ma anche chi rifiutasse incredulo un imminente inveramento della distopia houellebecqiana dovrebbe fare i conti con la crescita nella società transalpina di viscerali sentimenti ostili verso la laïcité e l’ebraismo. Nel 2014, 6.500 ebrei hanno lasciato il paese per Israele. In tutta Europa sono stati 17-18 mila solo lo scorso anno. Anche nel libro di Houellebecq, l’amante ebrea del protagonista abbandona la Francia per “tornare a casa”. Anche se “casa” significa scud e qassam.

Il rabbino italiano Giuseppe Laras ha messo in guardia l’Occidente e i cristiani. Ignorare l’odio verso gli ebrei, trattare coi guanti il radicalismo islamico ha portato solo tragedie, vedi cent’anni fa gli armeni e oggi i cristiani di Mosul. Perché nella prospettiva del jihad, dopo il popolo del sabato, viene quello della domenica.

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4 commenti

  1. Menelik

    Vorrà dire che andrà alle stesse coi sondaggi e i voti la Le Pen, che allo stato attuale mi pare l’unica alternativa al marasma anarcoide culturale.
    Se fossi Francese, la voterei senza indugio.
    Arriverà il momento in cui la Chiesa Cattolica dovrà decidere dove stare e smetterla di stare a mezza via coma adesso, per accontentare i prelati che hanno dato un’interpretazione ideologizzata sessantottina al Concilio II.
    La Chiesa dovrà decidere, o dia qua o di là.
    Non potrà più stare nel mezzo, altrimenti per gli uni resterà sempre la chiesa degli infedeli, per gli altri quella dei traditori.
    Come gli Arreglos della Guerra Cristera.
    Devono decidere, e una volta presa la decisione, lì devono restare, tanto islam ed Occidente finiranno in scontro aperto.
    Lo scontro diretto che non si è verificato col blocco di Varsavia, si verificherà col mondo islamico radicale.

  2. Raider

    Un plauso a Zanon, a Boffi, a “Tempi”: voci isolate, ormai, anche all’interno del mondo cattolico e delle stesse forze politiche cui “Tempi” sembra guardare con maggiore attenzione e interesse: davvero grazie. Ma per forza di cose occorre rivolgersi a altri, in tema di scelte politiche, se si vuole prendere sul serio tutti i segnali che notiamo intorno a noi in tema di sovranità nazionale e territoriale, invasione migratoria, prospettive di ‘sostituzione di popolazione’, islamizzazione.

  3. Sascha

    Basta leggere qui: “o voi che credete! Non prendete gli ebrei o i cristiani come vostri amici, sono amici gli uni degli altri e chi li prende per amici è uno di loro, certamente Iddio non guida la gente ingiusta” Corano, sura 5 versetto 51. Più chiaro di così.
    Sul partito islamista: ma la Francia non idolatrava la laicità?

    1. yoyo

      Idolatra il giacobinismo, ergo tutto è buono per perseguitare la Chiesa.

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