
Dopo Marx, niente April
Per comprendere che cosa sia il nichilismo socialdemocratico occorre comprendere quale sia stata l’evoluzione a cui è giunta la sinistra dopo la fine della Rivoluzione. Rimane ancora, pur minoritario il filone utopistico che salva l’idea di comunismo, come accade in Bertinotti ed in genere nel popolo di Seattle. Ma la linea principale che la sinistra ha seguito è quella della negazione del valore salvifico della storia e quindi dei valori che si legano alla memoria della identità di civiltà, di comunità: i vincoli trascendenti la volontà dell’individuo. In teoria la sinistra ha sempre negato l’individualismo e lo ha considerato un prodotto della cultura borghese. In realtà la cultura borghese era legata ad un preciso senso di tradizione, fondato sulla cultura protestante; l’individualismo borghese era pensato nel quadro di una tradizione. La civiltà borghese si muoveva all’interno della cristianità e la pensava come norma della società come tale. L’individualismo borghese esisteva in una società religiosamente e moralmente molto strutturata. Anche oggi il liberalismo richiede una tradizione fondante un vincolo etico. Il liberalismo ha sempre operato all’interno di una definizione di civiltà. Il nichilismo della sinistra postrivoluzionaria, che esiste politicamente nella socialdemocrazia europea, sostituisce il concetto di cosmopolitismo a quello di società e di civiltà. Poiché la Rivoluzione è una colpa della storia (e la sinistra vuole liberarsi della Rivoluzione) il nichilismo della sinistra recide qualunque memoria storica. Non esiste il passato e nemmeno il futuro: esiste il presente. L’individuo non è regolato da altre regole che non siano il suo consenso. Questo è il principio dell’etica pubblica. Tra il nichilismo postrivoluzionario e l’individualismo borghese corre la differenza: l’individualismo borghese presupponeva una cristianità ed una società esistente, il nichilismo socialdemocratico conosce solo il consenso individuale e le regole coercitive che l’interesse individuale è obbligato ad accettare. Non esiste perciò per il nichilismo socialdemocratico una civiltà cristiana che sia il fondamento della forma storica dell’uomo occidentale. Il nichilismo socialdemocratico consiste nella soppressione della memoria e della storia. E l’alleato obiettivo del nichilismo postrivoluzionario è appunto la sharia islamica cioè la volontà dei musulmani di governarsi con la propria legge. Questo è il motivo storico per far valere la negazione della cristianità e sostituirla con l’uomo a una dimensione: quella del nulla prima e dopo di sé, l’uomo del nichilismo postrivoluzionario. In nome dei diritti individuali si stabilisce che il cristianesimo è residuo storico non obbligante e che l’islam, come realtà vivente ha diritto ad imporsi con il proprio diritto. I cattolici sono giunti disarmati a questa prova. Ma ci sono segni che qualcuno cominci a comprendere il rischio per il cattolicesimo tra il nichilismo socialdemocratico e la sharia islamica.
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