
Dove ci si imbuca per Baggio?
Dialogo tra una tifosa e un giornalista nel parcheggio quasi deserto del civettuolo stadio di Torino in una sera tiepida di fine aprile. Tifosa: «Scusi sa dov’è Baggio?». Giornalista: «Sarà già andato via a quest’ora». T: «Mi hanno detto che è all’antidoping». G: «Ah, allora ne sa più lei di me, provi a fare l’indiana e s’infili per quel cancello».T: «Non mi accompagnerebbe? Sono una donna sposata, incinta e ho fatto 1.000 km per vedere Baggio». G: «Scusi se mi permetto, ma se è sposata e soprattutto incinta dovrebbe stare a casa». T: «Ma mio marito mi ha accompagnata, è là fuori che mi aspetta». Cosa potevo fare? L’ho accompagnata e lasciata là, con un altro gruppetto di persone che attendeva Baggio. L’avrà visto? Mi auguro di sì. Confesso di nutrire, nei confronti dei tifosi, sentimenti non sempre positivi. Ma la loro abnegazione mi affascina, la loro pazienza e la loro venerazione per i campioni meriterebbero più rispetto. Da parte mia, certo, ma soprattutto da parte dei campioni.
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