Una bella rassegna a Trento mette insieme alcune tra le massime espressioni dell’inconfondibile linguaggio artistico che fra il 1470 e il 1530 collegò culturalmente Innsbruck a Verona. Al centro di tutto, l’incredibile maestria e varietà del grande Albrecht Dürer
Albrecht Dürer, "Cristo tra i dottori", 1506, Madrid, Museo Thyssen
L’enorme scudo di legno intagliato, dipinto e dorato, che commemora il defunto Pankraz von Spaur (1500 circa), a mostra di Trento conclusa (prosegue fino al 13 ottobre) farà ritorno nella sua sede originaria, la chiesa di Spormaggiore. Il bel gruppo di sculture lignee di Hans Klocker (1480-1490) non tornerà nella parrocchiale della Visitazione di Santa Maria di Gardona, dove si trovava, poiché da tempo è in deposito nel castello del Buonconsiglio. La tavola con la Madonna e santi (1510) di un pittore di area tedesco-tirolese appartiene alla chiesa di Miola di Piné. Le spettacolari figure di Sante di Jörg Arzt (1517), provenienti da Vigo di Fassa e facenti parte di un superbo Flügelaltar, hanno trovato dimora nel castello del Buonconsiglio.
La paletta d’altare di un ignoto pittore tirolese è un prestito della parrocchiale di Godenzo. Il bell’altare in legno di cirmolo di San Mauro a Piné (1510-1520), sontuoso arredo di un ignoto scultore bolzanino, ...