E il magistrato Padalino diventò il Paladino delle garanzie

Giudice a Milano ai tempi di Mani Pulite, ha raccontano il suo calvario dopo l'assoluzione in un processo per corruzione. Tutto giusto, ma per gli altri la via crucis è ancora più tremenda

Avete mai parlato con un garantista? Non ce n’è uno che non nutra un’antica idea, a suo modo rivoluzionaria: una piccola norma che imponga a tutti i magistrati penali, almeno una volta nella carriera (ancor meglio se all’inizio), l’obbligo di fare un giro attraverso un carcere italiano. La speranza del garantista è che quell’istruttiva passeggiata – che nella realtà non avviene quasi mai – faccia sì che le toghe, scoprendo le orribili condizioni delle nostre prigioni, comprendano finalmente quali devastanti danni possano subire i tanti, troppi innocenti che ogni giorno finiscono in cella. La passeggiata, in definitiva, dovrebbe servire a creare un minimo senso di responsabilità nella categoria.

Neanche il più cinico dei garantisti, però, arriverà mai ad augurarsi d’indurre quel senso di responsabilità nei magistrati facendo vivere loro una vicenda giudiziaria simile a quella subita da Andrea Padalino. Padalino è un giudice torinese, già giudice a Milano ai tempi di Mani Pu...

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