E’ in virtù del potere e non dei voti che procede il soffice regime unionista

Ricordiamo le trattative tra le parti sociali che governarono la presidenza Agnelli della Confindustria e i governi Ciampi e Amato, quando i sindacati rappresentavano ancora la classe operaia ed esisteva in Italia la grande industria. Oggi l’accordo è stato concluso con i sindacati dei lavoratori in una forma che non era mai avvenuta prima, l’organizzazione degli industriali è stata ignorata. è dovuto questo a Rifondazione?
In realtà è tutta la coalizione che si presenta al paese in funzione degli interessi della sua clientela elettorale. Gli imperativi sono di obbedire al rientro in un anno dall’uscita dei parametri di Maastricht e di usare di questa necessità per imporre al paese il proprio disegno: una finanziaria fatta sulla base del calcolo che fino alle europee del 2009 non ci sono elezioni. Una vacanza elettorale, in cui mandare al paese il messaggio che l’opposizione è nulla e la maggioranza di governo è tutto. Possiamo dire che è un piccolo colpo di Stato a cui l’opposizione può rispondere con emendamenti o manifestazioni. Ma ciò non cambia lo spazio del governo, che concepisce il futuro partito democratico come partito totale.
Il regime soffice si fonda sul principio che l’opposizione può gridare ma non ottenere, dire ma non fare. L’imperativo europeo è servito per commissariare la nazione. Ciò mostra che la vera natura dell’Unione è il formarsi di una coalizione che ammette in sé tutte le posizioni, purché non siano alternative. La funzione dell’opposizione è mostrare che la libertà esiste e che si può gridare, ma la democrazia no.
Fare una finanziaria così unilaterale, così schierata sulle posizioni dei sindacati, così dimentica dell’Italia come sistema di piccole e medie industrie, riproduce solo l’accumulo del passato, del tempo in cui esistevano il grande sindacato e la grande industria, non del presente in cui l’iniziativa privata nasce dal risparmio e dal patrimonio familiare, ambedue colpiti dal sistema fiscale. è una finanziaria di restaurazione di uno schema sociale che non esiste più. è proprio questo il fatto significante: disegnare una politica che corrisponde agli interessi di chi la propone, ma non alla realtà del paese, è segno di grande potenza. Indica che il regime dell’alternativa è sostituito dalla monocultura politica anche nella democrazia e nella battaglia elettorale, oltre che nella cultura, nell’informazione, nella comunicazione. Procedere in funzione del proprio potere e non dei propri voti. è il regime soffice di cui abbiamo spesso parlato ma che con questa finanziaria fa un passo avanti nella sua realizzazione. bagetbozzo@ragionpolitica.it

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