
Ebola, le vittime superano quota 5 mila. Ma c’è una buona notizia: calano i casi in Guinea e Liberia
Il conto delle vittime di Ebola ha superato quota 5 mila. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità il virus ha già causato la morte di 5.160 persone, mentre i casi sono aumentati a 14.098. Principalmente, l’epidemia continua a riguardare solo tre paesi dell’Africa occidentale: Guinea, Sierra Leone e Liberia.
SEGNALI POSITIVI E NEGATIVI. I dati sono corredati da segnali positivi e negativi. Da una parte c’è «qualche evidenza» che «l’incidenza dei casi non stia aumentando in Guinea e Liberia». Dall’altra, c’è un «forte aumento di casi in Sierra Leone». Gli aiuti programmati, inoltre, sono ancora in ritardo: sono stati aperti solo 19 dei 53 centri di trattamento pianificati.
SCIOPERO DEI MEDICI. Nel paese più critico, la Sierra Leone, ieri centinaia di operatori sanitari di una clinica che si occupa dei malati di Ebola sono entrati in sciopero perché non hanno ricevuto dal governo l’aumento straordinario di paga. L’aumento è pari a 100 dollari a settimana ed è giustificato dal «lavoro rischioso». Un terzo dei medici è rimasto al lavoro «nell’interesse dei pazienti che fanno parte del nostro popolo», la parte restante continuerà a protestare fino a quando non verranno pagati.
FINE DELLO STATO DI EMERGENZA. Segnali positivi, invece, arrivano dalla Liberia. Oggi la presidentessa Ellen Johnson Sirleaf ha annunciato che «il governo non estenderà lo stato di emergenza» proclamato lo scorso 6 agosto e che sarebbe dovuto durare tre mesi. La presidentessa l’ha revocato «non perché la battaglia contro Ebola sia finita» ma perché i recenti successi «ci portano a indirizzare diversamente i nostri sforzi per debellare il virus».
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