Ecco il testo della circolare con cui Alfano chiede di cancellare le trascrizioni dei matrimoni gay

Di Redazione
07 Ottobre 2014
Pubblichiamo la direttiva emanata oggi dal ministro degli Interni per annullare d'ufficio gli atti registrati in alcuni comuni

Il ministro degli Interni Angelino Alfano ha inviato questa mattina una circolare ai prefetti «per chiedere – come ha egli stesso spiegato – la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso fatti all’estero. Queste trascrizioni fatte da alcuni sindaci non sono conformi alle leggi italiane». Come si ricorderà, su questa possibilità erano scoppiate delle polemiche in alcune città italiane come Napoli, Bologna, Modena, Empoli, Grosseto. «Con la direttiva – ha proseguito il ministro in un’intervista a Rtl – si chiede che, ove siano state fatte le trascrizioni di matrimonio tra persone dello stesso sesso, ci sia l’annullamento d’ufficio degli atti». «In Italia non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso, quindi se ci si sposa tra persone dello stesso sesso, quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano, per il semplice motivo che non è consentito dalla legge».
Tempi.it è in grado di trascrivere il testo della circolare. Eccolo di seguito.

Roma,

AI PREFETTI DELLA REPUBBLICA LORO SEDI

AL COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI BOLZANO

AL COMMISSARIO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI TRENTO

e, per conoscenza:

AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE AOSTA DELLA VAL D’AOSTA

OGGETTO: Trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero.

Sono stati posti all’attenzione degli uffici ministeriali alcuni provvedimenti sindacali che prescrivono agli ufficiali di stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso.

Tali “direttive”, ad ogni evidenza, non sono conformi al quadro normativo vigente. E ciò in quanto la disciplina dell’eventuale equiparazione dei matrimoni omosessuali a quelli celebrati tra persone di sesso diverso e la conseguente trascrizione di tali unioni nei registri dello stato civile rientrano nella competenza esclusiva del legislatore nazionale.

Sul punto, va innanzitutto rilevato che, nonostante la trascrizione abbia natura meramente certificativa e dichiarativa, la sola sussistenza dei requisiti di validità previsti dalla lex luci, quanto alla forma di celebrazione, non esime l’ufficiale di stato civile dalla previa verifica della sussistenza dei requisiti di natura sostanziale in materia di stato e capacità delle persone.

Al riguardo, occorre fare riferimento, in primo luogo, all’art. 27, comma 1, della legge 31 maggio 1995, n. 218 (“Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato”), secondo cui “la capacità matrimoniale e le altre condizioni per contrarre matrimonio sono regolate dalla legge nazionale di ciascun nubendo al momento del matrimonio”, quindi all’art. 115 del codice civile, secondo cui “il cittadino è soggetto alle disposizioni contenute nella sezione prima di questo capo, anche quando contrae matrimonio in paese straniero secondo le forme ivi stabilite”.

Pertanto, al di là della validità formale della celebrazione secondo la legge straniera, l’ufficiale di stato civile ha il dovere di verificare la sussistenza dei requisiti sostanziali necessari affinché la celebrazione possa produrre effetti giuridicamente rilevanti.

Non vi è dubbio che, ai sensi del codice civile vigente, la diversità di sesso dei nubendi rappresenti un requisito necessario affinché il matrimonio produca effetti giuridici nell’ordinamento interno, come è chiaramente affermato dall’art. 107 c.c., in base al quale l’ufficiale dello stato civile “riceve da ciascuna delle parti personalmente, l’una dopo l’altra, la dichiarazione che esse si vogliono prendere rispettivamente in marito e in moglie, e di seguito dichiara che esse sono unite in matrimonio”.

Infatti, come è stato affermato dalla Corte di Cassazione l’intrascrivibilità delle unioni omosessuali dipende non più dalla loro inesistenza e neppure dalla invalidità, ma dalla loro inidoneità a produrre, quali atti di matrimonio, qualsiasi effetto giuridico nell’ordinamento italiano.

Tali conclusioni non mutano neppure ove la questione venga esaminata sul piano della legittimità costituzionale ovvero in relazione al contesto europeo.

Con riferimento al primo aspetto, infatti, [a Corte costituzionale, sin dalla nota pronuncia n. 138 del 2010, ha statuito che l’art. 29 Cost. si riferisce alla nozione di matrimonio come unione tra persone di sesso diverso e questo significato non può essere superato. Né, con riferimento all’art. 3, comma 1, Cost., le unioni omosessuali possono essere ritenute tout court omogenee al matrimonio, quantunque la Corte abbia stabilito che tra le formazioni sociali in grado di favorire il pieno sviluppo della persona umana nella vita di relazione rientra anche l’unione omosessuale. Tuttavia, secondo la medesima giurisprudenza, spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità politica, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per tali unioni.

Per quanto, invece, concerne il riferimento al contesto europeo, non possono risultare dirimenti i richiami alle disposizioni di cui agli articoli 12 della CEDU e 9 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, nota anche come “Carta di Nizza”, in quanto entrambe, anziché vincolare i legislatori nazionali, rimettono a questi ultimi la decisione in materia.

Alla luce del quadro ordinamentale delineato e considerato che spetta al Prefetto, ai sensi dell’art. 9 del d.P.R. 396/2000, la vigilanza sugli uffici dello stato civile, si richiama l’attenzione delle SS.LL. sull’esigenza di garantire che la fondamentale funzione di stato civile, esercitata, in ambito territoriale, dal Sindaco nella veste di ufficiale di Governo, sia svolta in piena coerenza con le norme attualmente vigenti che regolano la materia.

Pertanto, ove risultino adottate “direttive” sindacali in materia di trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero – e ne! caso sia stata data loro esecuzione —le SS. LL. rivolgeranno ai Sindaci formale invito al ritiro di tali disposizioni ed alla cancellazione, ove effettuate, delle conseguenti trascrizioni, contestualmente avvertendo che, in caso di inerzia, si procederà al successivo annullamento d’ufficio degli atti illegittimamente adottati, ai sensi del combinato disposto degli articoli 21 nonies della legge 241 del 1990 e 54, commi 3 e 11, del d.lgs 267/2001.
Le SS.LL. vorranno, infine, sensibilizzare i funzionari addetti alle verifiche anagrafiche a porre particolare attenzione, nello svolgimento di tali adempimenti, sulla regolarità degli archivi dello stato civile prescritta dall’art. 104 del d.P.R. 396/2000.

Il ministro Alfano

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60 commenti

  1. Filomena

    La questione non va risolta con circolari burocratiche ma deve essere portata in parlamento o davanti alla Corte costituzionale. Questa circolare è una mossa oscurantista che perpetua le attuali condizioni di ipocrisia. È noto a tutti che queste trascrizioni non producono effetti in Italia, ma nondimeno hanno un notevole valore in termini simbolici, perchè rimettono al centro il diritto della persone Lgbt alle pari opportunità ed evidenziano l’incoerenza del sistema italiano rispetto al resto d’Europa.

    1. Raider

      Certo, Filomena, ci mancava solo lei, per spiegarci che sì, è vero, finalmente, avanti!, è vero: sindaci e giudici fanno una cosa del tutto estranea, per non dire contraria, all’ordinamento giuridico e alle leggi: e siccome gay, sindaci d’assalto e ci si mette pure lei, in qualità di tribunali di suprema istanza ancorché di primo, secondo terzo grado, avete stabilito, in contrasto e in spregio di tutto ciò da cui vorreste essere legittimati, che c’è un “valore simbolico” in questa farsa sindachista e genderista; e chem siccome l’Italia non è ancora allineata, in quanto Paese senza sovranità né libertà, a quello che l’Ue e voi decidete: allora, anzi, “nondimeno” (che le suona bene, eh?, come nelle formule di Filosofia del Diritto: per farne strame, però) bisogna fargliela pagare, a questa Italia, allora… Vada al macero legge, diritto, Costituzione, democrazia! Per – ora ci siamo – una causa degna in tutto e per tutto dei mezzi fraudolenti, il metodo doloso, la slealtà istituzionale cui deve fare ricorso lei, in concorso con sindaci e giudici di rito a casaccio, per imporre un abuso, per perpetrare una sopraffazione attraverso una contraffazione delle legge, una simulazione di diritto, una finzione di democrazia.

    2. Toni

      Davanti al parlamento o davanti alla Corte costituzionale? C’è ed pure parecchio differenza tra le due cose.
      La Corte ha già detto cosa è il matrimonio in Italia, con la sentenza n. 138 del 15 aprile 2010?
      Poi la circolare è oscurantista perché ha applicato, in fondo, la legge vigente? Preferisci le circolari che dicono “non ci fate caso alla legge… è brutta”?
      Non pensi che un ministro deve applicare la legge…. e lo deve fare pure se fosse … gay…. o no?
      E’ un obbligo medico la “coerenza rispetto al resto d”Europa”?
      Non vi piace la democrazie… preferite i riassunti, i bignami, della “democrazia”!

      1. Nino

        Un ministro deve applicare la legge, su questo non c’è dubbio. Poi si può discutere se la legge sia “giusta” o “sbagliata”… secondo le proprie convinzioni, secondo la propri amorale, secondo le direttive europee, ecc. , ma la legge resta legge.

        Ciò premesso, continuo ad essere curioso di vedere l’evoluzione della vicenda perchè si tratta di una area estremamente grigia, ed ho l’impressione che la circolare di Alfano sia l’ennesimo atto pubblicitario del governo, che non avrà nessun effetto reale. Insomma, Alfano credo abbia puntato una pistola … scarica!

        1. Toni

          In ogni caso se la legge (giusta o sbagliata) … c’è solo un procedimento per cambiarla.
          A qualcuno questo non piace, e non è un buon segno.

          PS – “amorale” ….altro lapsus?

          1. Nino

            dai Toni, sono dislessico …Ma infatti se la legge dice che è sbagliato trascrivere i matrimoni omosessuali celebrati all’estero è sbagliato trascriverli. Il vero punto è che la legge non dice questo, ma non dice neanche che è giusto . Il ministro ha espresso un parere, certamente supportato dal suo staff legale, che immagino sia vincolante per i Prefetti, ma le eventuali azioni volte ad annullare le trascrizioni (perché i sindaci non lo faranno) sono legalmente impugnabili.

            Che poi, francamente, tutto questo sia ridicolo, è solo il mio personale pensiero (ridicolo per le coppie gay chiedere una trascrizione che non ha effetti civili, ridicolo per chi si oppone opporsi ad una trascrizione che non ha effetti civili … siamo al teatro dell’assurdo)

    3. giuliano

      cara Filomena, sembra che il tuo argomentare sia avulso dal pianeta:e piuttosto in malafede
      1) il sistema italiano ha le sue leggi
      2) il resto dell’Europa ha le sue leggi
      3) non vi è nessun paragone da fare su quali leggi siano migliori, poichè tu non hai la verità in tasca
      4) l’unico criterio di paragone potrebbe essere solo morale, ma è un critario rifiutato da quelli come te che una morale non l’hanno
      5) quindi le leggi di un paese vanno rispettate e osservate
      6) tu sei una di quelli che ripetono sempre che le leggi DEBBONO essere osservate
      7) i sindaci sono servitori dello Stato e NON possono NON osservare una legge dello Stato
      8) il sindaco che infrange una legge deve essere incriminato
      9) davanti al Parlamento non va portata nessuna circolare burocratica poichè il Parlamento stesso ha varato la legge riportata dalla circolare
      10) poichè tu sei una di quelli che ripete come un mantra che vi deve essere solo la LEGGE CIVILE che governa i popoli, mi dive spiegare perchè in questo caso tutto ciò non è più vero

      1. Nino

        @Giuliano:

        dal punto 1 al punto 6 ti do pienamente ragione

        al punto 7 però … quale legge i Sindaci NON hanno osservato?

        i punti dall’8 al 10 dipendono dal punto 7, ovviamente, e sono giusti se i Sindaci NON hanno osservato una legge dello Stato

        1. Toni

          @ Nino
          Gia “attaccandoti” al punto 7 manifesti la solita democrazia che concepisci tu e simili e la volontà di pulirvi il …. con la legge
          Conseguentemente il tuo essere d’accordo con i punti dall’1 al 6 vale meno che zero.
          Tu non sai che la legge in Italia non prevede il matrimonio gay?
          Tu non sai che la Corte Costituzionale con la sentenza n. 138 del 15 aprile 2010 ha delimitato cosa è il matrimonio non lasciando spazi ad interpretazioni estensive?
          Tu sai che i rapporti comunitari non incidono sul codice civile?
          Tu lo sa che anche in mancanza di legge si procede per analogie (art. 12 delle preleggi).
          Tu non sei preso dal dubbio che con la trascrizione del matrimonio gay contratto all’estero in Italia operi un diverso trattamento tra cittadini (ed è su questo che si vuole giocare)?

          Alla base è che si vuole sfregiare la legge e si vuole prevaricare su un procedimento parlamentare e “democratico”.
          Non sei solo “psicologicamente” dislessico, ma pure superficiale ed in malafede.

          1. Nino

            @Toni: vedo che non perdi il vizio , ma va bene così.

            Ripeto, io sono una persona estremamente rispettosa delle leggi, anche quando ritengo che siano sbagliate (nel qual caso posso dissentire e anche fare ciò che posso per farle cambiare, ma continuando a rispettarle). Ma perfino Alfano nella sua circolare non cita una legge che proibisca ciò che i sindaci hanno fatto e, ti sembrerà strano, continueranno a fare senza infrangere nessuna legge.

          2. Toni

            Fai finta di non capire e….” vedo che non perdi il vizio , ma va bene così”.

          3. Toni

            Per essere chiaro, ho usato la parola “dislessico” solo per rispondere alla tua ironia del post sopra che usava lo stesso termine.

          4. Nino

            il punto è che continui esprimere opinioni su una persona che non conosci … ma sono fatti tuoi.

            Pare che il sindaco di Roma, Marino, abbia appena detto che ignorerà la circolare di Alfano e registrerà presto dei matrimoni celebrati all’estero. Esattamente come avevo previsto.

          5. Toni

            Io esprimo opinioni su quello che leggo… ed onestamente tu hai pure detto troppo.

            Cosa dimostra che ignora la circolare? Solo che venite dalla stessa cava, che avete in spregio la gerarchia (sindaco-prefetto-ministro), la legge… e l’interpretazione in caso di mancanza di essa (l’ordinamento non prevede vuoti, comunque si ricorre all’analogia) , che si vuole bai passare l’ordinario procedimento di formazione della legge perché preferite imposizioni exstra-ordinamento (della separazione dei poteri ve ne infischiate) … ovvero che operate come barbari, che a differenza di quelli che sono calati un millennio e passa addietro… si sanno lavare e vestire.

          6. Toni

            Se la tua critica alle opinioni che non conosco sono riferite al fatto che la dislessia è una tua malattia reale dico solo che ho, in buona fede, interpretato come battuta ironica in base anche a precedenti discussioni, e che non era mia intenzione di irridere e che per questo mi dispiace

          7. Nino

            Toni: mi riferivo alle tue affermazioni sul fatto che io sia, per esempio, in malafede. E come al solito non è una lamentela, ma una semplice constatazione sulla difficoltà di mantenere una discussione al giusto livello di educazione.

          8. Toni

            Nino, avvolte le cose mi vengono tirate dallo stomaco… quando si insiste “con l’atto politico” o non si tiene conto di un ordinamento… e si sostituisce la realtà con la fantasia… bisogna essere di marmo.

          9. Cisco

            @Nino

            La giurisprudenza della Cassazione è fonte del diritto, cioè legge: “come è stato affermato dalla Corte di Cassazione l’intrascrivibilità delle unioni omosessuali dipende non più dalla loro inesistenza e neppure dalla invalidità, ma dalla loro inidoneità a produrre, quali atti di matrimonio, qualsiasi effetto giuridico nell’ordinamento italiano”.

          10. Nino

            @Cisco: se le cose fossero così semplici e chiare, non ci sarebbe stata la sentenza ad aprile al tribunale di Grosseto che ha imposto la trascrizione “a fine pubblicistico” di un matrimonio omosessuale celebrato all’estero.

            La sentenza cui fai riferimento (se non erro) è una sentenza che respinge un ricorso e quindi non fa, in questo caso, giurisprudenza. Io (che non sono interessato alla questione anche se ho una mia opinione) voglio proprio vedere come va a finire. E cioè voglio vedere se i Prefetti saranno in grado di annullare gli atti firmati dai sindaci.

            Poi ritengo tutto questo abbastanza assurdo, ma ci sono abituato

          11. Raider

            Le cose sono semplici, infatti, semplicissime: ci sono sentenze della Corte Costituzionale e articoli della Costituzione che parlano chiaro e vanno applicati e rispetttati, specialmente e in primis dai pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. Ma ecco che questo non va bene ai gay e subito, trovano, loro e solo loro, giudici e sindaci che complicano tutto guidando una ribellione eversiva che delegittima istituzioni e leggi costituzionali, a cui, così, si pretende la legittimazione. Perfino Zagrebelsky, “progressista costituzionale”, ritiene corretta e doverosa la circolare di Alfano. E di fronte a un Ministro – dico: Alfano; “Bugs Bunny” – che fa il proprio dovere, scatta una reazione intimidatoria e mistificatoria: un concentrato dell’ideologia formato Pensiero Unico.

          12. Cisco

            @Nino
            Il fatto che le cose siano chiare non significa che siano da tutti condivise. E’ evidente che ci sono dei giudici militanti – come quello (unico caso) di Grosseto – che utilizzano la legge a proprio uso e consumo, dato che il Parlamento non va in maniera sciolta nella direzione auspicata dalle lobby. Le sentenze si possono appellare proprio per questo motivo. Dopodiché se un sindaco vuole fare trascrivere che Tizio ha contratto matrimonio a New York il 23.3.2012 con Carlo Bianchi, è amante dei funghi (soprattutto quelli non velenosi), delle passeggiate in montagna e tifa per il MIlan, può anche farlo: ma al momento non conta assolutamente nulla ai fini giuridici.

  2. Chris

    come minimo questa circolare gliela avete scritta voi o i suoi padroni CL 🙂

    1. ftax

      Come minimo questo commento cretino ti qualifica…

    2. Toni

      fai piangere… cerca aiuto !

  3. Paolo

    Ma nooooo è molto più semplice… Basta che i sindaci in questione reclamino all’obiezione di coscienza ed è tutto a posto no? Tutti d’accordo vero? O tale obiezione deve valere solo quando si tratta di posizioni ideologiche di stampo religioso? Non credo…quindi sarete pienamente d’accordo

    1. Raider

      Che c’entrano le Pari Opportunità, Lucillo? Le Pari Opportunità date ai gay e solo a loro di contare su giudici e sindaci per aggirare la legge e ottenere la legittimazione di un atto conforme alle leggi di un altro Paese? E stabilire che le legge italiana non dipende da un Parlamento straniero, dall’arbitrio di un magistrato, dal capriccio di un sindaco sarebbe violare un diritto che non è in vigore e infrangere una legge che nessuno ha votato?
      E che c’entra l’obiezione di coscienza, Paolo? L’obiezione di coscienza è un comportamento ammesso dalla legge di fronte a un diritto che trova espressione in una legge esistente, non per affermare un diritto che non trova espressione da nessuna parte. L'”interpretazione creativa” e la “funzione supplente” della magistratura configurano un conflitto continuo fra poteri e violano, sfigurano la Costituzione più bella del mondo, risolvendosi in un abuso ai danni dei cittadini. Semmai dovesse entrare il vigore il matrimonio gay, allora, sarebbe consentito a un pubblico ufficiale rifiutarsi di ratificare un atto da cui dissente: cosa che è nel suo diritto di cittadino. Ma quando un pubblico ufficiale trascrive come valido un atto che non lo è, non c’entra l’obiezione di coscienza: è un non senso giuridico commesso per abuso di potere, che dà luogo a un conflitto fra poteri e mira alla instaurazione di forme di legiferazione extra e contra legem.
      E lo “stampo religioso” – immagino volesse scrivere clericale – c’entra meno di tutto.

      1. lucillo

        Scusa Raider (adesso scrivo maiuscolo per evitare fraintendimenti, come una volta mi fece notare Toni).
        Il bulletto di Firenze ha trattenuto presso la Presidenza del Consiglio la delega per le Pari Opportunità.
        Non stavo entrando nel merito, che appena ci entro poi non posso più scrivere per un paio di giorni, ma stavo svolgendo una considerazione puramente tecnica: Alfano ministro non ha titolo tecnico (politico si, ma come segretario di partito) per intervenire sul tema delle unioni civili e matrimoni omo e ecc, ed utilizza il fatto di essere il capo dei prefetti per intervenire su una materia fuori dalle sue competenze.

        1. Raider

          Come prima cosa, mi lasci dire, Luccillo, prendendo per buone le sua lagnanze, che, se lei viene “censurato”, cosa di cui mi stupisco e censurato per ragioni che mi sfuggono, mentre a altri è consentito scorrazzare impunemente per offendere, infamare e denigrare i cristiani, in fondo, lei è ospite in casa d’altri, mentre chi gestisce questo blog è a casa propria e può decidere a discrezione, anche laddove non si veda la ragione di certe scelte. Di peggio a ciò di cui lei si lamenta, c’è quello che capita a me, di essere bersaglio di attacchi di hacker che mi mandano virus in quantità tale che incontro difficoltà crescenti a postare, come già avvenuto in passato: per al felicità di campioni del laicismo radical-nichilista e credo, anche peggio di questo, tempo che sarò impossibilitato a rispondere a persone della sua cortesia, per quanto lontanissimo lei sia da quello che penso.
          Quanto al merito da lei sollevato, le faccio notare semplicemente, perché non posso digitare cento volte lo stesso post per non sapere se ce la farò a inviarlo causa il gioco di interdizione dei virus di ogni genere, che, se le sembra che un Ministro vada oltre i limiti di delega, giudici e sindaci vanno oltre e contro la legge, forzandola per ragioni in cui neanch’io entro nel merito, anche perché non è necessario né a le né a me per comprendere come si tratti di un fatto della gravità estrema, anti-.costituzionale e eversivo. Che i i gay e il gender trovi anche questo sostegno in settori che vanno oltre le prerogative istituzionali loro proprie, è l’ennesima prova che, fra Ue, O.N.U., sistema mediatico, ecc.., siamo di fronte al tentativo di imporre dall’alto leggi e modelli sociali come nei più esecrati regimi dittatoriali di buona (a questo punto!) memoria.

        2. Luigi

          Se in Italia la legge non prevede questi matrimoni, perchè mai dei sindaci (pubblici ufficiali) agiscono contro la legge ? Questo è un fatto tecnico oppure un’opinione ?

        3. Toni

          Un momento Lucillo….. fermati un attimo… non andartene:

          Il fatto che il Sindaco in materia di stato civile (che include il matrimonio) è Ufficiale del Governo è giusto?
          In Qualità di Ufficiale del governo è subordinato al prefetto? (Se non è giusto mi avvicino tantissimo?)
          I Prefetti sono subordinati al Ministro dell’Interno?
          Il ministro dell’Interno sovrintende al “Dipartimento per gli affari interni e territoriali”?
          Tale dipartimento “include” la vigilanza sullo “stato civile” e sull’anagrafe?
          Il matrimonio è materia di “stato civile”?

          Alfano perché non è competente (ovvero non ha titolo tecnico…ma politico)?

          1. lucillo

            Potrei sbagliarmi, qualche legale ci dia la versione corretta.
            Il Sindaco è Pubblico Ufficiale (sicuro) ma non Ufficiale del Governo (dizione che non ho mai sentito).
            Che Alfano abbia pieno titolo per intervenire politicamente è del tutto ovvio. Come Ministro dubito per le ragioni di prima: la materia è “tema” del Ministero Pari Opportunità o del Primo Ministro se non assegna la delega. Siccome poi la trascrizione, oggetto specifico del provvedimento, non ha tecnicamente conseguenze, il massimo che può contestare sono le spese per compiere queste operazioni.

          2. Raider

            Fare rispettare la legge dello Stato da tutti, a cominciare di pubblici ufficiali, spetta anche al governo, che è l’organo che esegue, fa applicare le leggi dello Stato. Non è che il governo sia qualcosa di diverso dallo Stato e che, intervenendo, come in questo caso, un ministro stia violando i limiti dei suoi poteri, anziché compiere il proprio dovere. Se si mettono a legiferare sindaci e magistrati, che ne è dello Stato? L’autorità dello Stato è, nel caso, ridotta a una macchietta proprio da questi signori sindaci e onorevoli magistrati che si comportano in modo eversivo, arrogandosi/surrogando un’autorità che non riconoscono a ministri, parlamenti, leggi e prefetti.

          3. Toni

            Lucillo, non è difficile scoprire che il sindaco è Ufficiale del governo. Basta una ricerca minima con un motore di ricerca e non c’è bisogno di un legale. Io non so come riuscite a razionalizzare in questo modo le cose. Lo trovo allucinante. Ti basta riflettere un attimo: se l’argomento non fossero i “soliti” gay ma un atto eversivo del sindaco su qualsiasi altro materia nella quale agisse fuori dalle legge, anzi in aperto contrasto, quale sarebbero le giuste rimostranze da parte di tutti (giustamente). Credo che questo atteggiamento oltre a sottendere un disprezzo per la democrazia (vera), una boria di superiorità etica, manifesta anche una inconscia (per ora) inclinazione al dispotismo. Non è difficile tenere conto della legge per non scavalcarla furbescamente. Arriverà il matrimonio gay, purtroppo, in Italia…. , ma non sputare pure sulle regole, già si fa abbastanza con la propaganda a senso unico.

            Ti ripeto:
            Il ministro dell’Interno sovrintende al “Dipartimento per gli affari interni e territoriali”?
            Tale dipartimento “include” la vigilanza sullo “stato civile” e sull’anagrafe?
            Il matrimonio è materia di “stato civile”? anzi “Il matrimonio è materia di “stato civile !”

            Fidati!

          4. Cisco

            @Lucillo
            Potresti sbagliarti e infatti ti sbagli: qui le pari oppotunità non c’entrano un fico secco, c’entra che nel nostro paese la legge considera nullo un matrimonio tra persone dello stesso sesso, quindi la trascrizione è di fatto un atto simbolico – cioè politico – come hanno ammesso gli stessi sindaci. I prefetti – che dipendono dal Ministero dell’Interno – chiederanno l’annullamento d’ufficio.
            Quindi sono i sindaci a compiere un atto politico, non Alfano.

          5. Nino

            @Cisco: io sono fondamentalmente d’accordo che la trascrizione del matrimonio omosessuale contratto all’estero, trascrizione a soli fini pubblicistici (e quindi senza effetto pratico, in Italia) è un atto simbolico. Però non sono convinto che questo atto sia contrario alla legge (quale legge?). Nel senso che se nel certificato di nascita di Luisa Rossi (nome di fantasia ovvio) c’è scritto:
            Stato Civile: Nubile
            Annotazioni : ha contratto matrimonio a New York il 23.3.2012 con Carla Bianchi

            Non mi sembra si vada contro nessuna legge, ma si prende atto che esiste un vincolo di matrimonio contratto all’estero. Questo può essere utile, che so, se per caso Luisa Rossi decide di contrarre matrimonio in Italia con Mario Verdi e, dovendo presentare anche il suo certificato di nascita, viene fuori che è già sposata anche se il matrimonio in Italia non è valido (mi chiedo, ma se poi si sposa, in Italia è tutto OK ma negli stati uniti è bigama?)

          6. Cisco

            @Nino
            La signora Luisa Rossi può sposarsi in Italia con il sig. Mario Verdi, perché per l’Italia non è evidentemente sposata negli USA. E negli USA resta “sposata” con la sig.ra Carla Bianchi e quindi negli USA – finché non verrà approvata la poligamia (molto presto) – non potrà esserle riconosciuto un eventuale matrimonio con il sig. Mario Verdi senza prima una sentenza di divorzio.
            Mi sembra fin troppo semplice, nonostante l’aumento di entropia causato dalle lobby LGBT.

          7. lucillo

            @Cisco e Toni
            Oltre a quello che scrive qui sotto Nino, che mi sembra corretto.
            Entrambi sono atti politici, solo che i sindaci lo sanno e lo dicono, Alfano lo sa ma fa finta che sia un atto tecnico di pura e dovuta applicazione della legge.
            Il punto è che su varie cose, fra cui questa, il contesto legislativo di riferimento non è costituito dalle sole leggi italiane: questo può piacere o no, ma è un fatto, per cui invece di fare gli struzzi credo converrebbe a tutti mettere seriamente mano al tema con apposita legge.

          8. Toni

            Lucillo, … Nino ha torto , con la stessa misura con la quale hai torto tu. Insistete nel non voler vedere quello che è il nostro ordinamento, le regole del suo funzionamento e vi limitate a tirare in ballo come “atto politico” del ministro quello che è una fonte normativa con carattere dispositivo.
            Questo elemento oggettivo lo trattate alla stregua di una dichiarazione fatta ad un giornalista.
            Mastico abbastanza la materia per dirti che ci sono cose non nuove, che avvolte i sindaci di piccole realtà, per fare populismo, si inventano cavolate. Arrivano i prefetti e gli fanno il cassiatone e tutto torna come prima …ovviamente. Quando si parla , devo dirlo….. di gay….. le cose sono diverse.

            Per quanto riguarda “l’armonizzazione” della normativa europea con quella nazionale c’è il problema: il diritto civilistico in base ai trattati non doveva essere modificato da norme europee. Esistono poi tutta una serie di cose che tendono a ribaltare questo principio (in sostanza far entrare dalla finestra quello che non si è voluto fare entrare dalla porta). Certo non sono i sindaci che devono risolvere questo problema, ma sono altre le sedi.

          9. Nino

            Io invece la materia non la mastico, nel senso che non ci capisco niente, e sono curioso di vedere come andrà a finire. Devo ammettere che mi sento come lo spettatore che si siede con il suo bravo barattolone di pop corn in attesa che lo spettacolo inizi

          10. Cisco

            @Lucillo
            Premesso che gli atti tecnici non esistono, se per “atto politico” intendi un qualunque atto cha abbia un margine di discrezionalità allora anche molte decisioni giuridiche sono atti politici. Ma ciò non toglie che tra Alfano e i sindaci di Bologna e Roma siano questi ultimi a compiere una forzatura, mentre Alfano ha fatto – sebbene in maniera discrezionae – ciò che rientra nelle sue competenze. Da questo punto di vista quindi anche quello di Alfano è un atto politico, ma legittimato da precisi riferimenti giuridici, per esempio la citata Carta di Nizza. Mentre quelli dei sindaci sono atti di pressione propagandistica, come potrebbe essere la trascrizione dei matrimoni poligami, semplicemente perché previsti dagli ordinamenti di altri stati. In ogni caso le “pari opportunità” come ho detto non c’entrano, dato che il matrimonio tra persone dello stesso sesso (così come il matrimonio poligamo) sono “nuove oppotunità”, date a tutti e non solo agli omosessuali.

  4. lucillo

    Ma….. Alfano chi?
    Nel senso.
    Sta facendo il segretario del NCD ed approfitta del ruolo di ministro?
    Oppure sta facendo il ministro e finge di non sapere di non avere la delega per le pari opportunità?
    Sono convinto anche io che abbia qualcosa di cui farsi perdonare, come tentai di scrivere ieri in un intervento che non mi fanno passare.

    1. Cisco

      @Lucillo
      Ma quali pari opportunità, i prefetti dipendono dal Ministero degli Interni, non sono mica l’Arcigay!

  5. Shiva101

    Come ho sempre sostenuto sopravvivete solo grazie a omuncoli mafiosi come Andreotti, Craxi, Berlusconi ora Alfano…

    Senza la politica e le monarchie del passato, oggi non sareste nulla.

    Impedire un naturale progresso civile con un intervento politico al servizio di un dictat teocratico fa solamente schifo.

    1. Raider

      Gentile Redazione,

      è del tutto condivisibile e anzi, scontato che la differenza fra chi è assertore del Pensiero Unico che nega ogni diritto reale al dissenso e quanti ritengono che la libertà sia un valore di tutti, si misuri dalla possibilità data a chi è decisamente contrario alle nostre scelte di esprimersi anche qua.
      Tuttavia, non ha senso consentire qui quello contro cui reagiamo quando manifestano le Sentinelle In Piedi, per limitarci a loro: insulti, offese, volgarità, bestemmie non dovrebbero trovare posto anche – se è il caso di sottolineare anche – qui. Se c’è chi si dimostra fanatico, facinoroso, oltre che in completa malafede; e dà prove di tutto questo in modo petulante, senza alcun rapporto con le cose che si discute e neppure con le cose di cui pretende di parlare, è il caso di non dargli spazio. Ne trova tanto altrove; il genere di farneticazioni deliranti che rovescia qui lo troverà in migliaia di siti, associazioni, club, che si battono, con le parole e con mezzi all’altezza del loro livore, senza alcuna difficoltà: senza dire che l’ideologia del Pensiero Unico gli offrono un ricco campionario di quotidiani, finanziati dallo Stato, reti televisive e radiofoniche, anche di Stato e tutta l’industria culturale e dell’intrattenimento compattamente allineati, schierati e marcianti alle direttive eurocratiche, che non ammettono che il gender come dottrina ufficiale dell’Ue e orizzonte per le nuove generazioni.
      Siccome non si vorrebbe dare modo a questi casi isolati di ebbrezza da odio compulsivo di ritenersi più importanti di quello che sono rispondendogli, vi chiedo, ritenendo di interpretare un’esigenza non solo mia, di bannare costoro: e naturalmente, di continuare a lasciare intervenire quanti, pur contrastando totalmente e rifiutando il nostro modo di pensare e di vivere, si mantengono nei limiti di un confronto civile.
      Grazie.

      1. Toni

        Gentile Redazione, mi associo all’intervento che precede. Mi permetto di aggiungere che non trovo possibile che a Shiva101, indipendentemente dall’inconsistenza dei suoi interventi , gli può essere consentito di offendere il Sacramento del Battesimo. Per non parlare di Chris, che i suoi rari interventi si limitano ad un semplice sproloquio offensivo, per pura provocazione, privo di ogni altro riferimento alla discussione.

    2. Paolo

      La cosa è semplice (o dovrebbe esserla): c’è il matrimonio religioso per chi lo vuole e c’è il “contratto” di unione civile per tutti gli altri.
      Quello religioso ha le sue regole, quello civile dovrebbe avere le sue; a quel punto in nome di che cosa l’Italia può vietare le unioni tra 2 che vogliono stare insieme?
      E che in Italia “confondiamo” (con dolo secondo me) le due cose che sono (MOLTO) diverse!!!!

      1. Raider

        Paolo, guardi che per essere contrari ai matrimoni gay non occorre essere credenti: e io, che sono credente, cattolico, oltre tutto, assai sensibile al richiamo della Tradizione, non ho mai motivato con ragioni tratte dalla fede la mia opposizione netta e decisa a unioni, fecondazioni e adozioni gay.
        Dopo di che, non ho nulla contro le scelte sessuali di chicchessia: non che io le approvi – ma questo non ha alcuna importanza, naturalmente -, tutt’altro, ma la mia – e di tanti altri – opposizione all’agenda gender nasce da una riflessione che non dà a nessuno il diritto di mettere in discussione e tanto meno, di insozzare la fede o non fede degli altri. A questo, aggiunga che matrimoni gay ecc… ci vengono imposti, con direttive e ricatti di ogni genere, da eurocrati e onusiani uniti nella lotta contro i popoli: e potendo contare sul controllo ampiamente maggioritario del sistema mediatico e della macchina del consenso.
        Quello che dimostra pacificamente nelle piazze e quello che interviene qui anche per dire, come sa e come può, cose che le dispiacciono, ha un pregio che, oggi, è una vera rarità, che ne fa, è vero, dei privilegiati: sono un popolo. E’ gente che, avendo tutto e tutti contro, per alcune idee, principi, esperienze, persone, ha deciso di volere essere e di restare libera.

      2. beppe

        caro paolino, resettati: in italia C’E’ IL MATRIMONIO CIVILE ( e da un pezzo mi sembra ) che non obbliga nessuno a inginocchiarsi davanti a nessuno. ( casomai è il matrimonio religioso che ingloba le norme di quello civile ) . di che CONTRATTO ci sarebbe bisogno? cosa vogliono dallo stato DUE CHE VOGLIONO STARE INSIEME? lo stato non è mica maria de filippi.

    3. giuliano

      ma non sei tu un assertore che le leggi DEBBONO essere rispettate e osservate ?? allora mentivi ??
      qui c’è solo la legge dello stato che deve essere rispettata e un sindaco rappresenta lo stato e un sindaco deve essere il primo che osserva una legge. o no !?!?

      1. Raider

        La fretta con cui lei mi accusa di mentire su un tema rispetto al quale lei non fa alcun appunto di merito, non è indice di una sana visione delle cose, oltre che delle persone, da parte sua: e il rapporto fra densità media dei punti esclamativi e interrogativi, superiore alla percentuale parole che lei adopera per esprimersi, non è una prova a favore della quantità e qualità delle idee che lei vorrebbe difendere. Quindi, non attacchi gli altri per questo. Faccia più attenzione a quel che legge e vedrà che riuscirà a dire qualcosa senza affidarsi a troppo ! e ?

  6. beppe

    il sindaco di bologna ha già detto che non obbedirà. dimostrazione di come viene tenuta in considerazione un ministro e le leggi che riguardano la famiglia. si possono IMPORRE i cambiamenti a colpi di magistrati, prefetti e amici vari. provateci voi invece a disobbedire in qualsiasi materia a questo stato vigliacco.

    1. Nino

      Diversi sindaci hanno detto che non seguiranno l’invito … invito, in quanto nè il governo né i prefetti possono “imporre” al sindaco di non trascrivere gli atti. Possono però annullare gli atti … vediamo cosa succede, da spettatore, lo ammetto, sono curioso

  7. Nino

    finalmente una presa di posizione precisa

  8. recarlos79

    tanto prima o poi l’europarlamento ce lo farà digerire come con la storia della scelta del cognome. e l’italia al grido di “ce lo chiede l’europa” non potrà che rispondere obbedisco.

    1. Nino

      … possiamo sempre uscire dall’europa …

  9. Giulio Dante Guerra

    To’, il ministro si è svegliato! Ma dov’erano i suoi poliziotti e carabinieri, domenica pomeriggio a Pisa? Perché non pubblica anche il testo della sua “circolare segreta”, con cui aveva imposto alle forze dell’ordine di non ostacolare le violenze degli squadristi LGBT e di invitare invece le Sentinelle ad abbandonare una piazza che era stata, in precedenza, regolarmente concessa alle medesime?

    1. Raider

      Caro Giulio, stavo per sottoscrivere il suo plauso per un Alfano che si ricorda di essere ministro e non di una Repubblica a sovranità limitata da Bruxelles (a parte qualche altra capitale Oltreoceano, dove risiede “il nostro Presidente”, ci viene detto da tanti ingegni fini) e in liquidazione e svendita a prezzi di realizzo.
      Ma ecco che lei sostiene – e la ringrazio per l’informazione – che Alfano ” ha diramato una circolare allucinante qual è – o sarebbe – quella di cui lei ci mette al corrente.
      Se così fosse, il doppio gioco di Alfano emergerebbe in tutta la sua ambiguità, che serve solo all’eurocrazia cui deve rendere conto.
      Non vorrei cavarmela per dargli addosso con un “se non è vera, è ben trovata”: ma, certo, da uno come Alfie “Bugs Bunny” ci si può aspettare questo e altro.
      Spero, comunque – per tutti noi: molto meno per un tal ministro -, che non ci sia nulla di vero.

      1. giovanna

        Dai, Giulio e Raider, non è da voi commentare sui pettegolezzi !
        Si rischia di andare un po’ a vanvera !

        1. Raider

          Cara Giovanna, sono lieto che quella della “circolare segreta” diramata da Alfano sia un pettegolezzo, anche non cambio giudizio e quindi, il mio voto a Alfano non lo darò mai. Ma sono anche lieto, dopo aver saputo delle “aperture” di Forza Italia alle unioni civili e dopo aver notato come FI si defili con souplesse dalla polemica in corso, di esprimere la mia solidarietà a Alfano. Non mi piace che qualcuno, esponendosi a ogni genere di accusa, sia lasciato solo e circondato da una canea come una Sentinella In Piedi (di cui Alfano non possiede né la volontà, ne sono certo e neppure i libri, forse; ma dimostrando di avere dalla sua qualche circolare e il coraggio per diramarla alla luce del sole) in una piazza. E anche se avesse agito per calcolo elettorale (sbagliato), sono più che sicuro che gli altri lo fanno per le stesse ragioni strumentali che rimproverano a “Bugs Bunny” Alfano.

          1. Giulio Dante Guerra

            Solo una precisazione: il mio non voleva per niente essere un “pettegolezzo”: era solo uno “sfogo”, unito al gusto – tutto toscano, e lucchese in particolare – del paradosso. “Sfogo”, nato anche dall’aver sentito dire, da un dirigente delle forze dell’ordine: “Per piacere, sgombrate la piazza, noi non possiamo difendervi. Che volete, a Pisa è così”. Che voleva dire, quel “non possiamo”? Me lo chiedo ancora. Comunque fosse, davanti alla sconcia reazione, da parte di “quattro gatti” di sindaci sbraitanti, alla circolare semplicemente dovuta, non posso che esprimere anch’io la mia solidarietà al ministro. Da ritirare, però, se – quando, come è purtroppo verosimile, qualche alto organo giudiziario, o, in mancanza, lo stesso Renzi, accontenterà quei “quattro gatti” – non mostrerà la dignitosa coerenza di rassegnare le dimissioni.

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