Ecumenismo all’Onu

Di Kramar Silvia
09 Giugno 1999
Metti una sera con il cardinale O’Connor, il teologo ebreo Gillman, l’ambasciatore musulmano Farhadi

Per arrivare all’auditorio Dag Hammarskjold bisogna passare attraverso i cancelli, ben protetti, del palazzo di vetro dell’Onu; e in un viavai di diplomatici, terzomondisti e addetti alla diplomazia internazionale, improvvisamente, verso le cinque meno un quarto di un lunedì che ha tempestato New York di temporali e scrosci d’acqua primaverile, la folla cambia sembianze: sotto gli ombrelli spuntano colletti bianchi di monsignori, giornalisti, gente venuta da lontano. Perché per due ore, nel piccolo teatrino delle Nazioni unite, invece che di guerra, di risoluzioni del Consiglio di sicurezza e di problemi africani, si parlerà di Dio, dell’avvenimento di Cristo e della fede. Della frase che Luigi Giussani ripete spesso: “ Cristo si pone come risposta a ciò che sono io.” Su un bancone, all’ingresso della sala, la casa editrice americana McGill, che ha tradotto i saggi di monsignor Luigi Giussani, ha esposto il primo volume della trilogia, ‘Il senso religioso’, e il secondo, lanciato in questi giorni negli Stati Uniti: ‘Alle origini della pretesa cristiana’. A presentarlo un pannello d’eccezione, con la mano abile del monsignor Lorenzo Albacete, insegnante dell’arcidiocesi di New York, che dirige la serata come un maestro d’orchestra e che presenta gli ospiti del dibattito: il cardinale newyorchese John O’Connor, l’arcivescovo Renato Martino, un professore di filosofia e teologo ebreo, Neil Gillman, l’ambasciatore dell’Afganistan all’Onu, il mussulmano Ravan Farhadi. Ognuno venuto per rispondere al saggio di Giussani. Ed è Monsignor Albacete ad accogliere il pubblico con una breve nota inviatagli dal fondatore di Comunione e liberazione: “ La passione per l’avvenimento di Cristo che ha determinato l’esperienza della mia vita mi rende profondamente grato a Sua eccellenza Monsignor Martino e a tutte le persone che mi stanno dando questa possibilità di confronto, specialmente il cardinale O’Connor.” Monsignor Martino accenna, fra le righe, al mondo agnostico e consumatore di New York, quando dice: “ Aldous Huxley, scrittore e scienziato inglese, un giorno aveva detto: ‘ C’era un tempo in cui volgevo lo sguardo alle stelle con grande stupore e meraviglia. Adesso che sono vecchio guardo il cielo con la stessa disattenzione con cui osservo una carta da parati consumata, nella sala d’attesa di una stazione.’ La modernità ci ha resi così. Abbiamo perduto il senso di meraviglia, il mistero.” Il cardinale newyorchese è d’accordo con lui, ma quando viene il suo turno si rivolge ai presenti con una sincerità disarmante: “Devo mettervi in guardia sul fatto che questo libro di Giussani non è una lettura facile: non è insomma un libro da spiaggia “. Ricordando il suo incontro col prete brianzolo ’0 Connor si illumina come un adolescente: “Sembra un uomo comune, ma la mente di Giussani è sottile e complessa”. O’Connor paragona Giussani a Leo Tolstoj e ad uno scrittore americano, Reynolds Price, che proprio questa settimana debutta nelle liberie col suo ‘Letters to a man in the fire’, edito dalla prestigiosa casa editrice Scribner. Un saggio che ha come sottotitolo: ‘Ma Dio esiste e se esiste s’interessa?’ Nel libro, Price risponde alle lettere di un giovane malato di cancro, che sa di avere i giorni contati. E per parlare di Dio, il cardinale newyorchese cita anche la letteratura hasidica, invitando al dibattito il teologo ebreo Gillman, che non nasconde le proprie idee: “Naturalmente ho letto il libro di Giussani con occhiali ebrei. Ma voi mi avete invitato per questo…” Molte, prosegue, le similitudini tra il saggio del prete brianzolo e i libri del rabbino Abramo Joshua Heschel, suo grande maestro, che nel 1951 aveva pubblicato “A man is not alone.” E nesuno si sente solo, mentre si ascolta la voce carica di accenti arabi del mussulmano, che chiude la serata leggendo dei brani del Corano antichi e lontani, che per pochi minuti trasformano questo auditorio in una Babele di religioni e di idee, di rispetto e di fratellanza.

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