
Ed Koch,Giuliani e O’Connor. Quando la religione non è oppio ma amicizia dei popoli
Dopo la morte del cardinale John O’Connor, arcivescovo di New York, il precedente sindaco della città Ed Koch ha scritto sul New York Magazine che a O’Connor deve la vita. Sulla base di semplici sospetti, Koch era stato indagato durante lo scandalo-corruzione che aveva travolto la sua amministrazione. In quel periodo percepiva di avere contro l’intera città. Per giorni rimase paralizzato dalla depressione, incapace perfino di uscire dalla sua camera da letto. Era arrivato addirittura a meditare il suicidio. Fu allora, inaspettatamente, che il cardinal O’Connor lo chiamò.
Lui e il cardinale non erano stati sempre amici. Una volta O’Connor aveva trascinato l’amministrazione Koch in tribunale per difendere il diritto della Chiesa di rifiutare i consulenti pro aborto negli ospedali cattolici e di non assumere i gay che non rispettano la dottrina cattolica. Il cardinale aveva vinto la causa. Il sindaco perciò si stupì che O’Connor lo chiamasse durante quella crisi-corruzione per confidargli che lo riteneva innocente. Fu proprio il cardinale a spingerlo a reagire e a difendersi dalle accuse. Da quel momento – racconta Koch – diventarono amici. Il cardinale gli aveva salvato la vita – ha detto Koch – e infatti fu da allora il suo padre spirituale. “Il mio rabbino non mi aveva neppure chiamato”, ha scritto Koch, che è ebreo. Il cardinale O’Connor non aveva la stessa amicizia col sindaco Rudolph Giuliani. Comunque Giuliani, che è cattolico, sembrava molto scosso quando il cardinale morì di cancro al cervello. Poco dopo i funerali, il sindaco Giuliani annunciò di essere lui stesso affetto da un cancro. E non si può fare a meno di pensare che abbia riflettuto molto sulla testimonianza di O’Connor, e probabilmente deve averlo pregato. Ora Giuliani ha annunciato di non voler correre per il Senato contro Hillary Clinton. La sua decisione ha sbalordito la città, non tanto per i contenuti, quanto piuttosto per lo stile: Giuliani sembrava un uomo cambiato.
E’ sorprendente come in poco tempo il sindaco abbia rilasciato tre dichiarazioni pubbliche che hanno messo in crisi la sua immagine di consumato politico in carriera, di aggressivo e spietato tutore della legge e dell’ordine e di amministratore superefficiente che ha portato la crescita economica di New York a livelli senza precedenti. Nel breve spazio di un paio di settimane il sindaco ha annunciato il suo cancro, la separazione dalla moglie e la decisione di abbandonare la corsa al Senato.
Il “nuovo Giuliani” ha dichiarato a una stampa sbalordita che il sostegno e la benedizione più grande per un uomo consiste nell’amore degli amici Con parole che ricordavano quelle di Sant’Agostino dopo la morte dell’amico (“Sono diventato un enigma a me stesso”) il sindaco ha detto che il dolore lo ha costretto a confrontarsi con la parte più profonda di se stesso. Il sindaco Giuliani ha cominciato così una nuova vita, una nuova ricerca del significato della sua esistenza. Non so se abbia pregato il cardinal O’Connor per chiedergli un aiuto ad affrontare la sua malattia. Ma se lo ha fatto, allora il cardinale ha salvato la vita di un altro sindaco.
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