
Egitto: maestra cristiana accusata di blasfemia da uno studente. Che era assente da scuola
Il fatto non sussiste e Nevine Gad, maestra cristiana copta incinta di 8 mesi incarcerata settimana scorsa con accuse di blasfemia nel villaggio di Manfalout, Assiut, è stata rilasciata. La storia di Nevine è solo l’ultima di una serie che comincia ad allungarsi di cristiani copti accusati di blasfemia in Egitto.
LE ACCUSE DI UNO STUDENTE. Il 26 settembre l’insegnante tiene ai ragazzi una lezione di storia islamica con riferimenti alla vita di Maometto. Il giorno dopo, uno studente, Mohamed Moustafa Ahmed Hashim, la denuncia all’amministrazione scolastica accusandola di avere offeso il Profeta. Di conseguenza, 20 insegnanti della scuola la accusano in base al racconto dello studente. La scuola avvia una breve indagine e lascia cadere tutto nel vuoto per mancanza di prove e perché i racconti degli accusatori sono contrastanti tra di loro. Nel frattempo, però, la sospende dall’insegnamento.
LA PRIGIONE E LA SCARCERAZIONE. L’incidente sembra essere risolto e invece domenica 30 settembre la polizia arresta Nevine Gad per blasfemia a seguito di una denuncia presentata dal padre (salafita) dello studente Mohamed Moustafa. L’insegnante respinge ogni tipo di accusa e solo mercoledì scorso è stata rilasciata per mancanza di prove. Come dichiarato dall’avvocato dell’insegnante Magdy Farouk a Ahram Online, «non c’erano prove contro di lei ma soprattutto è stato dimostrato dai registri di classe che durante la famigerata lezione lo studente Mohamed Moustafa non era neanche in classe».
GLI ULTIMI “BLASFEMI”. Quello di Nevine Gad è solo l’ultimo esempio di un clima sempre più ostile ai cristiani copti in Egitto, dove le accuse di blasfemia si stanno moltiplicando. Settimana scorsa, due bambini cristiani del villaggio di Ezbet Marko sono stati accusati di avere dissacrato il Corano e sono stati imprigionati, prima, e poi rilasciati a patto che collaborino alle indagini. Il 26 settembre è iniziato il processo per blasfemia contro Albert Saber, arrestato il 13 settembre scorso per avere pubblicato sulla sua pagina Facebook il video del film “L’innocenza dei musulmani” e promosso l’ateismo. A metà settembre, Bishoy Kamel, insegnante cristiano copto, è stato condannato a sei anni di prigione in Egitto per avere pubblicato su Facebook vignette irriverenti di Maometto. È in corso il processo di appello.
Articoli correlati
1 commento
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Nell’ Egitto “liberato e democratico”, basta ormai una semplice accusa di blasfemia anche del tutto infondata e un cristiano puo’ avere grossi guai. Emerge lentamente il vero volto del nuovo potere in certi Paesi arabi.Ricordiamoci sempre che i nuovi governanti islamisti del Nordafrica sono andati al potere anche grazie al massiccio aiuto dei nostri governi occidentali.,che ci hanno rifilato la grande bugia della Primavera araba, che ci siano grosse affinita’ culturali tra le due realta’? Ognuno faccia le sue legittime valutazioni……e grazie a Leone Grotti per l’articolo.