
Embrione è persona. Rita è ideologia
Pare che siano stati finalmente acquisiti e riconosciuti i diritti dell’embrione. Questo ha una sua valenza filosofica e sociologica, ma sopratutto scientifica. Diversamente da quello che sostiene anche Rita Levi Montalcini («solo a partire dalla dodicesima settimana il feto si può definire persona»), la cellula fecondata ha uno scambio attivo di informazioni con l’ambiente che la circonda e non è indifferente se questo sia un mezzo di coltura in una provetta o la mucosa tubarica. Il contatto con l’ambiente uterino permette di attivare alcuni recettori di superficie sulla cellula fecondata, fenomeno che si chiama imprinting. è fondamentale l’ambiente dove avviene il concepimento per un corretto sviluppo dell’embrione-feto-bambino. è quanto da anni sostiene il Prof Jean Pierre Relier di Parigi, neonatologo di fama. Quanto più le conoscenze scientifiche si approfondiscono, si diventa sempre più capaci di cogliere segni precocissimi di interazione madre-feto, come studiato dalle psichiatre Catherine e Françoise Dolto. Già dalla 7a settimana sono presenti intorno alla bocca dell’embrione i recettori per il tatto: se vengono sfiorati l’embrione si ritrae. Chi nega che l’embrione sia una persona, deve poi negare che lo sia il bambino per tutto lo sviluppo. Ancora c’è chi nega che il bambino sia persona per tutto il primo anno di vita e ne abbiamo esempi (vedi quanto sostiene Derbishire su Bioethics del 1999), anzi arrivano a sostenere che siccome non sono persone, non sentono neanche dolore, negando tonnellate di pagine di letteratura emersa in campo fisiologico e ostetrico. Non riconoscere che l’embrione è una persona apre la porta a non riconoscere che lo sia un bambino, perché non ha ancora formazione completa e il funzionamento del sistema nervoso centrale: «anche i neonati sani non posseggono questi attributi e dunque non sono persone», scrivono Doyal e Wilsher su un’importantissima rivista pediatrica. Sono esclusi dall’essere persone anche i neonati fino a 12 mesi e “ovviamente” chi non è conforme, chi ha un handicap. è innaturale che non vengano tutelati i diritti dell’embrione. Questo perché comportamenti non tutelanti l’integrità sua e del suo ambiente possono provocare patologia e sono uno dei tanti passi nella strada di chi vuole decidere lui chi è persona e chi no.
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