
Emergenza profughi. I francesi ci ridono in faccia? Chiediamogli i danni di guerra

Pubblichiamo la rubrica di Renato Farina contenuta nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)
Vogliamo dalla Francia i danni di guerra. Ci toccano. Sta nella stessa logica di interesse nazionale e di regole elementari invocati ora da Hollande contro di noi. Per due ordini di ragioni. La prima si chiama Battisti, la seconda Sarkozy. Andiamo con ordine.
È possibilissimo infatti che la Francia abbia ragione a impedire il passaggio di profughi eritrei e soprattutto di migranti economici (clandestini) attraverso il confine di Ventimiglia. Eh sì, le regole europee, Dublino 2 e Dublino 3, ma anche Strasburgo 6 e probabilmente Maracaibo 8 e 9, senza dimenticare Timbuctù 23. Da cui, trattati alla mano, il riso del ministro francese, con il complice tedesco, in faccia all’Italia che non è capace neanche di stabilire non diciamo l’identità, ma nemmeno prendere le impronte di chi sbarca in Sicilia.
Hanno ragione i francesi e i tedeschi, la carta canta a loro favore. Ma quel sorrisetto idiota, da vera testa di Cazeneuve, mi ha irritato lo stesso, perché mi resta un po’ d’amore patriottico: è brutto e incapace, e lo voglio buttare giù, ma è pur sempre il governo del mio paese.
Avrei a questo punto, per rappresaglia, alcuni consigli umanitari per il ministro dell’Interno Alfano e per i profughi eritrei che, magri come chiodi, i francesi non vogliono tra i piedi. Spacciatevi per terroristi di sinistra, spiegate che siete aderenti postumi alla cellula di Asmara delle Brigate Rosse, che avete una corrispondenza discepolare con Cesare Battisti e Toni Negri, o che siete attesi da qualcuno delle centinaia di criminali politici che l’Italia invano ha cercato di rincorrere con mandati di cattura e condanne definitive, e se ne sono stati felicemente ospiti dell’amata Francia.
Mi scuserete questo sarcasmo. Ma io non dimentico. Non abbiamo diritto di non ricordarglielo, ai francesi, e specie al loro ministro socialista dell’Interno. In base a quale trattato di Dublino o carta di Strasburgo avete accolto i profughi dalle scene del crimine terroristiche? Quale diritto umano avete applicato, Cazeneuve e compagni? Lo sappiamo bene: quello applicato con i forti, e che certo non funziona coi povericristi.
Ecco arrivare da destra, Nicolas Sarkozy, che ha irriso alle quote europee di profughi con questo paragone idraulico. «In una casa c’è un tubo che esplode e riversa acqua nella cucina. L’idraulico arriva e dice, ho una soluzione: ne lasciamo la metà in cucina, ne mettiamo un quarto nel soggiorno, un quarto nella camera dei genitori e se non basta c’è sempre la camera dei bambini». Che ne diresti, Sarkozy, di appendere per i piedi l’idiota che ha fatto esplodere il tubo? Un’idea su chi è stato ce l’avremmo. E, seguendo la logica idraulica, abbiamo perfettamente il diritto di chiedere i danni. In questo caso i danni di guerra.
Cari Cazeneuve e Sarkozy, cari francesi di destra e di sinistra, chi ha provocato la deflagrazione del tubo e che adesso volete siano una tragedia esclusivamente di gestione italiana? Non mi interessa parlare qui di solidarietà europea. La parola solidarietà fa a pugni con la parola Francia, che capisce napoleonicamente solo il linguaggio della propria grandeur. Parlo di danni di guerra. L’Italia dovrebbe farsi pagare, in unità d’intenti con la Libia, i danni di quell’azione sconsiderata voluta cocciutamente dalla Francia e appoggiata dal Regno Unito e dall’America di Obama.
Danni di guerra. Vi tocca, signori francesi. Altro che pretendere di confinarne i veleni alla frontiera di Ventimiglia. Ci dovete questo risarcimento, oltre che per l’onore violato della nostra Patria e l’umiliazione subita dalle vittime e dai loro familiari per l’asilo sontuoso concesso ad assassini e terroristi di ogni genere.
Respingete pure i profughi. Ma chi ride delle altrui disgrazie non merita niente. Neanche la Nutella.
Profughi a Ventimiglia, foto Ansa
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11 commenti
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A questo proposito mi ricordo che il giorno degli attentati stavo guardando l’edizione straordinaria del TG, non ricordo se il TG4 o Rai 1.
Ad un certo punto il conduttore ha intervistato in studio un funzionario governativo, non so chi, esperto – così diceva – di relazioni internazionali.
E’ uno di quelli che concorrono a stabilire cosa fare e come rispondere in caso di emergenza.
Io sono rimasto senza parole a sentire quello che affermava costui.
In soldoni diceva che non abbiamo molto da temere, perché il governo sulle vicende mediorientali (cioè sull’isis) ha tenuto da sempre un comportamento di disimpegno a suo dire “strategico”.
Cioè non intervento, scarsa partecipazione alla coalizione ed in ruoli esclusivamente logistici e senza mai contatto diretto col nemico, niente dichiarazioni a parte generiche frasi stereotipate, non fornire aiuti concreti e tangibili a nessuno dei contendenti, dunque nemmeno ai Curdi, e lasciare le cose come stanno, che se la vedano loro che ci sono in mezzo.
(Infatti adesso mi tornano i conti, che il materiale bellico fornito ai Curdi da parte nostra erano scarti di magazzino che in una guerra moderna sono obsoleti, come i lanciarazzi Folgore della Breda, che nemmeno l’esercito italiano ha adottato).
E concludeva dicendo che grazie al nostro scarso impegno indiretto, è difficile che noi saremo nel mirino dei terroristi.
Non pensava che l’Italia è considerata da loro il centro della Cristianità, abbiamo tenuto un basso profilo dunque avranno pietà di noi e non ci attaccheranno.
Praticamente la voce del governo.
Assistere alla mattanza senza fare niente, poi stringere relazioni diplomatiche col vincitore.
Non commento, se no tenete Shiva101 con i suoi nuovi nomi e bannate Manelik.
Caro Renato Farina, che ci vuoi fare, i francesi sono fatti così. E’ dai tempi della Rivoluzione che provocano guasti e poi attribuiscono agli altri le nefandezze che ne conseguono.
Ridono poco, ultimamente. Chissà se hanno riso anche quando hanno tolto di mezzo la statua di Giovanni Paolo II..
La Francia ha poco da ridere, sghignazzare..(mi pare di capire, giorno dopo giorno). Se son levati dai piedi pure la statua di S: Giovanni Paolo II, che fastidio dava in quella piazza? Rimarranno con Charlie.
Bella roba.
Non solo per i danni collaterali della Libia,ma anche quelli del DC9 abbatuto su Ustica dai caccia francesi come riportato da un numero di Tempi e ricordato varie volte dal direttore Amicone.
i tribunali internazionali ( tipo AIA ) vanno bene quando si tratta di mettere alla gogna il bruto del momento – creato appositamente , come milosevic – . dopo qualche anno si scoprono i giochi sporchi che c’erano sotto e ci ritroviamo i balcani islamizzati. obama, cameron e sarkozi andrebbero appesi per i coglioni.
Infatti,Angelo !
Renzi chiama i francesi “cugini”….parenti=serpenti,non dimentichero mai la risata di scherno nei confronti di Berlusconi dei cugini franco-tedeschi e della loro supponenza..noi siamo il sud dell’europa e valiamo una cicca (SECONDO LORO).Magari faranno un patto per ammettere l’Italia allo stato europeo del sud con Libia,Marocco,Turchia ecc…sono cosi’assurdi da poterlo pensare.Cosi risolvono il problema migranti!
Ecco perché a suo tempo l’idea da malato di mente di Bossi di unire la Padania alla Svizzera in fondo non era poi così malvagia. A patto di costruire un muro lungo la linea gotica. Naturalmente qui parlo per me, quelli del sud possono sempre decidere di non accogliere nessuno e/o sparare sui barconi…
Al di là di qualunque idea strampalata, la questione è che se si vuole trovare la collaborazione di Francia e Germania, occorre trovare il modo di ricattarle. Perché quelli pensano solo al loro tornaconto.
Dopo aver tradito l’accordo con la Libia esserci come sempre prostrati alla volontà dell'”alleato” zio Tom, non abbiamo alcun titolo per chiedere danni a chicchessia: mentre la tubature venivano rotte noi stavamo a guardare, e siamo quelli del piano di sotto. Quello che possiamo fare per recuperare un minimo di dignità e’ contribuire a una alleanza per liberare la Libia dall’Isis. E intervenire nei paesi di partenza da cui i rifugiati fuggono non per motivi economici, dato che la Libia è solo l’ultimo porto di imbarco.
L’alleato ovviamente è’ lo zio Sam….