Contenuto riservato agli abbonati
     
    
    
        
 
       
    
	
		
  
    
Mentre navi da guerra solcano le acque del Mediterraneo e mentre giungono notizie di prossimi incontri tra iraniani e sauditi, mentre, insomma, le grandi potenze mondiali si preparano a una possibile escalation del conflitto in Israele, che fa l'Europa? Bisticcia.
L'altro giorno i più alti rappresentanti dell'Unione Europea si sono mossi in ordine sparso. Da un lato, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha presentato un piano per il futuro di pace in Medio Oriente che prevedeva una missione a Gaza sotto la bandiera delle Nazioni Unite, la ritirata di Israele dalla Striscia, l'affidamento dei territori della Striscia stessa e della Cisgiordania all'Anp, cacciando via Hamas. Una mossa che, hanno sottolineato un po' tutti gli osservatori, ha "sorpreso" (eufemismo per dire che ha "irritato") gli Stati membri che non sono stati consultati dalla von der Leyen.
Sull'altro lato, va infatti notato come le parole dell'Alto rappresentante Josep Borrell hanno finora...
   
  
        
        
            
                Contenuto a pagamento
                Per continuare a leggere accedi o abbonati
             
                        
                
                
                                            Abbonamento full
€60 / anno
                        oppure
                        Abbonamento digitale
€40 / anno