
Expo 2015, ritardi per la M4? «Se non dovesse realizzarsi, si troverà una modalità alternativa»
Vanno avanti i lavori per Expo? E sopratutto come avanzano le infrastrutture? Da pochi giorni si è appresa la notizia che la M4, la metropolitana di collegamento dell’aeroporto di Linate con la città, non sarà pronta per l’evento del 2014, ma sarà attiva sono una stazione in Viale Forlanini, alle porte di Milano. «Non va enfatizzato troppo il realizzo o meno della M4, perché è un pezzetto di una evoluzione complessiva, è anche ovvio che la M4 è utile per garantire un collegamento non solo su gomma, ma anche su ferro per chi arriva da Linate», spiega Roberto Daneo, il padre dell’Expo 2015 che propose a Letizia Moratti l’idea di candidare la città di Milano. Daneo è ora coordinatore di tutta la pianificazione dei servizi relativi alla manifestazione, dopo essere stato direttore del Comitato di candidatura
Daneo, come procedono i lavori?
Premetto che non mi occupo della parte infrastrutturale, ma della pianificazione dei servizi che la città deve mettere in piedi per Expo. Per quanto concerne il mio lavoro, direi che la situazione è sotto controllo. Nel merito della mobilità stiamo definendo un piano per regolamentare i flussi in quei sei mesi che implicano delle modifiche di percorso per i cittadini; stiamo andando avanti anche per studiare le migliori modalità informative alla popolazione.
Cambierà qualcosa rispetto alla ridotta presenza della M4?
Il piano di mobilità che si sta studiando vuole garantire i numeri stimati di visitatori con il trasporto pubblico locale. Vuol dire potenziare la M1 anche non in orari di punta: week end, orari serali, estate e integrarsi con Trenord. Dalla stazione M4 di Forlanini sarà una linea di Trenord a dover portare i visitatori nell’area Expo.
Quella stazione, se ci fosse, farebbe comodo.
Gli scenari cambiano e terremo conto che chi arriva dall’aeroporto di Linate avrà un’opportunità in più. Se non dovesse realizzarsi, si troverà una modalità alternativa, ma la cosa che si sta studiando adesso è come garantire l’arrivo al sito dai vari punti di accesso della città con M1 e i treni di Trenord. È come se ci fosse un concerto di Bruce Springsteen tutti i giorni.
Oltre al discorso mobilità, come procedono i lavori?
Sull’accoglienza turistica sta andando avanti la formazione attraverso il censimento di tutti gli operatori comunali dei musei, custodi, polizia municipale. Stiamo verificando il loro possesso delle conoscenze linguistiche e si sta predisponendo una fase di test. Si è già aperto il tavolo con le associazioni di categoria per il commercio e la ristorazione per realizzare una serie di attività di riconoscibilità per tutti gli esercizi dove si parlano lingue straniere ed è riscontrabile una capacità di accoglienza maggiore: una sorta di Trip advisor interno. Vi è anche un programma di vestizione della città– city dressing, in termine tecnico – e ci sarà un progetto pilota che partirà nella zona di Baggio a fine anno. E sempre a fine anno – presumibilmente per Sant’Ambrgio – sarò realizzato l’Expo gate, ovvero il punto informativo a piazza Beltrami. Ma i progetti sono molteplici: ambiente, sicurezza, gestione flussi, e per ora sta andando tutto secondo i piani. Ma un giudizio vero potremo darlo il 1 novembre 2015.
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Teniamo i piedi per terra invece di voler camminare sulle vie d’acqua. Da anni la nuova giunta blatera di riesumare i navigli dopo 60 anni, buttando all’aria la città dper scimmiottare Amsterdam. Ora commissiona uno studio di fattibilità a MM facendoci navigare una barca… di soldi, tirando fuori all’ultimo la giustificazione a posteriori che possano servire come scolmatori per le piene del Seveso