Fin dove può arrivare l’Ue

Di Gianni Baget Bozzo
19 Dicembre 2002
Infine l’Europa centrale è entrata nella Unione Europea. Ciò ha posto il problema dei confini d’Europa

Infine L’Europa centrale è entrata nella Unione Europea. Ciò ha posto il problema dei confini d’Europa: ad est, essi raggiungono le terre che furono parte di regni cattolici come l’impero asburgico e il regno di Polonia. L’allargamento aumenta la componente cattolica dell’Unione europea che è poi la base stessa dell’unione, dell’Europa; il Protestantesimo ha vissuto all’interno dello Stato nazionale. Che i paesi protestanti siano attratti nell’orbita dell’Unione significa il declino del luteranesimo storico come cultura fondante, sostituito da un’etica laica universalista, che non è nella lettera e nello spirito del luteranesimo che ha distrutto l’appartenenza dei paesi nordici alla Chiesa. La forma dell‘Unione europea, proprio perché fondata sul periodo delle mutue offese (a cominciare da quelle franco-tedesche), è in qualche modo la forma della Chiesa cattolica.
Ciò non toglie che il processo di allargamento a ciò che furono l’impero russo e l’impero turco suscita problemi diversi. Anche se ispirato al mutuo perdono ad un tempo come forma Ecclesiale e forma Europea. I processi storici hanno tempi più lunghi delle ricchezze intuitive dello spirito. E sia l’adesione dell’Ucraina o della Russia all’Unione comportano problemi incompatibili con l’acquis communautaire di una Unione nata all’origine per sei paesi e che ha la sua forza nell’Europa occidentale, l’Europa ha raggiunto il massimo della sua espansione possibile. E ci vorrà del tempo perché l’allargamento si realizzi pienamente. La convenzione europea tende a diluire la dimensione comunitaria e ”federale” dell’Unione ed a crederla una combinazione di Stati e mercato più che una vera istituzione globale. La sovranità rimane solidamente nelle mani degli Stati; e per questo, anche per il trattato di Nizza, la struttura rimane fondamentalmente intergovernativa.
La Commissione diviene sempre più gestione delle politiche decise dagli Stati e sempre meno una “guardiana dei trattati” secondo la lettera del trattato di Roma. La proposta di Prodi di aumentare i poteri della Commissione è stata sconfessata dagli stessi commissari. La novità maggiore della Convenzione sarà un Presidente del Consiglio eletto dai suoi pari per un periodo più lungo dell’attuale.
Ma anche questo non sembra cambiare il carattere di combinazione tra una comunità di Stati sovrani e di mercato comune che è l’essenza dell’Unione. Il problema della adesione della Turchia è stato rinviato al 2004, quando la questione irachena sarà fuori dell’orizzonte immediato dell’orizzonte politico, ci sia stato conflitto oppure no. D’altro lato, la Turchia non ha concesso nulla all’Europa su Cipro: e Cipro entra nell’Unione Europea solo nella sua parte greca. Invece la Turchia ha concesso il suo appoggio ad azioni europee senza gli Usa ma all’interno della Nato; e ciò è una concessione all’America e non all’Europa. Per questo l’adesione della Turchia è improbabile, l’Europa orientale può integrarsi nel quadro di una Unione nata in Europa occidentale ma l’ingresso della Turchia toglierebbe quel che rimane di comunità storica e culturale e di comunitarismo federale nella Unione Europea.

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