
Fism: «Se i contributi alle scuole paritarie non verranno erogati nel 2016 di chi è la colpa?»

Riceviamo e pubblichiamo. L’autore è responsabile nazionale Fism per le questioni giuridiche.
Sulla questione del mancato pagamento dei contributi da parte dello Stato alle scuole paritarie, la Fism ritiene opportuno fare chiarezza, dopo l’intervista rilasciata dal presidente Aninsei Luigi Sepiacci a tempi.it del 19 luglio. Aninsei ha interposto un ricorso al Tar del Lazio, poi un secondo al Consiglio di Stato, ed ora un nuovo ricorso per ottemperanza con richiesta di nuova sospensione del decreto ministeriale di ripartizione dei fondi pubblici alle scuole paritarie.
È davvero singolare che si provi a dare la colpa del blocco dei contributi ad altre sigle paritarie. Non è chi non veda che aver sollevato il vespaio della questione degli aiuti di Stato sui contributi pubblici (come fecero i Radicali ai tempi della infrazione ICI) ha aperto un vaso di Pandora da cui usciranno solo guai per tutto il mondo paritario. Eppure doveva essere noto ad Aninsei che nella Comunicazione 11.11.2012 della Commissione europea sull’applicazione delle norme dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato alla compensazione concessa per la prestazione di servizi di interesse economico generale, aveva chiarito come la giurisprudenza europea dell’Unione avesse stabilito che l’istruzione pubblica organizzata nell’ambito del sistema scolastico nazionale finanziato e controllato dallo Stato può essere considerata un’attività non economica. Ancora la stessa Commissione ha avuto modo di precisare che il “carattere non economico dell’istruzione pubblica in linea di massima, non è pregiudicato dal fatto che talora gli alunni o i genitori siano tenuti a pagare tasse d’iscrizione o scolastiche per contribuire ai costi di gestione del sistema. Tali contributi spesso coprono soltanto una frazione del costo effettivo del servizio e non possono quindi essere considerati una retribuzione del servizio prestato. Essi non alterano pertanto il carattere non economico di un servizio d’istruzione generalmente generalmente finanziato dalle casse pubbliche”.
Si è invece voluto sottoporre la questione alla giustizia amministrativa in altri termini ed il risultato è il blocco del decreto ministeriale che porterà ritardi su ritardi. Le scuole senza scopo di lucro non operano in regime di concorrenza per loro stessa definizione e perché svolgono la loro attività con modalità non commerciali. È di tutta evidenza che le scuole che distribuiscono utili invece, operano nel campo della concorrenza. La normativa italiana ha già definito e risolto il problema in termini oggettivi sin dai tempi dell’infrazione europea sollevata in materia ICI/IMU, fissando la soglia delle rette annuali sopra la quale le scuole non potrebbero essere considerate come soggetti che svolgono la loro funzione con modalità non commerciali. Aninsei chiede di spiegare come mai le scuole paritarie non profit lamentino gravi difficoltà di bilancio mentre quelle profit riescano a distribuire utili. La risposta sta evidentemente nell’entità delle rette applicate ma il tema vero è che le scuole non profit non sono interessate che alla loro funzione di missione e pubblica e i bilanci devono essere funzionali alla sostenibilità di questa attività.
La questione degli utili è una preoccupazione che non appartiene se non a chi ha interesse ad un mercato concorrenziale che non appartiene al mondo non profit, tanto meno nell’ambito della funzione scolastica. Fism ha notificato la diffida al Miur nel giugno scorso perché era ormai intollerabile che le scuole non ricevessero i contributi e non si approvasse il dm relativo dopo 6 mesi dalla pubblicazione della legge di bilancio dello Stato. Pensare di distribuire i contributi senza distinguere i soggetti che operano come non profit rispetto a coloro che decidono di svolgere l’attività in ambito concorrenziale sarebbe davvero illogico e quindi il Miur ha introdotto in adempimento alle statuizioni del Consiglio di Stato un criterio oggettivo che si accompagni al criterio soggettivo. Di tutta risposta Aninsei interpone un nuovo ricorso al Consiglio di Stato effettuando anche una domanda di sospensione del dm: sospensione che, peraltro, se fosse accettata, creerebbe ulteriori problemi… Ora la domanda è: se i contributi non verranno erogati nel 2016 di chi è la colpa? Quali sono le vere motivazioni di tanta insistenza?
Foto da Shutterstock
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13 commenti
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Un articolo in politichese per far credere che le scuole cattoliche private (ovvero le paritarie) fanno beneficenza e quindi hanno diritto di fare come gli pare..
ma siccome non tutti hanno l’anello al naso continueranno a piovere ricorsi..
pagatevi di tasca vostra le madrasse cristiane,senza oneri per lo stato.
meglio, andatevene dall’Italia
non sapete dialogare
bigotti
concordo con carlo
io non sono andato alle scuole paritarie e ci ho guadagnato , sono capace di dialogare, senza insultare, mentre voi sragionate, siete fessi e asini e pure bigotti e omofobi, come dice micheleL
mi rotolo dal ridere ah ah ah
viva le madrasse statali, che indottrinano secondo la maggioranza al potere, che noi siamo sempre col potere
Rotolati pure,oggi la raggi ha chiesto al Vaticano 400 milioni di euro di ici. E vedrai quando saremo al governo che belle novità.
condivido quello che hanno detto carlo, conte, carlo L, conteL e antonio
vedremo che belle novità
una bella denuncia non gliela toglie nessuno a queste scuole libere, che i genitori vogliono educare i loro figli come gli pare a loro e non come ci pare a noi, che siamo tantissimi e loro sono quattro gatti
avercene di antoni per educare i figli
non fate che lamentarvi
quando potete benissimo indire un referendum o andarvene dall’italia
ah ah ah ci rotoliamo tutti dal ridere
perche’ denuncia ? Semplicemente ve le pagate voi coi vostri soldini,e non con quelli degli altri che sono tutti comunisti plutocratici laicistici massonici omosessualistici abortistici evoluzionistici e la rivoluzione antropologica.
e poi vediamo cosa succede all’esame di stato da privatisti,come ai vecchi tempi.
sono completamente d’accordo con carlo, conte, carloL, conteL, michelielli e antoine
la scuola dei vostri figli ve la pagate coi vostri soldini non con quelli degli altri , che non hanno figli e manco li vogliono
mentre noi il nostro fine vita ce lo paghiamo coi vostri soldi
non fate che lamentarvi
invasati fessi e asini, come dice micheleL
e non fate che insultare noi che siamo pieni d’amore
poi vediamo che belle novità, se non ve ne andate dall’italia
e non fate che minacciare
eh be,capisco che per i somari un esame di stato da privatista possa suonare come una minaccia,ma l’intenzione non era certamente quella 🙂 ah ah ah
piu’ che altro il problema e’ la rivoluzione antropologica come diceva Chesterton,scrisse Dostoevski sul Mistero ed Eugenio Corti cui e’ stato negato il premio Nobel.
ecco, antoine ,sei d’accordo che questi bigotti non fanno che minacciare
che se ne vadano dall’italia o li cacciamo noi a calci, questi quattro gatti
poi, vediamo che belle novità ci saranno a roma, eh, carlo
non fanno che lamentarsi e scopiazzare citazioni a destra e a manca, forse sono andati a scuola alle madrasse, come dice conte
ah ah ah
ci rotoliamo dal ridere, antonio,, che ridere, ah ah ah
gli facciamo pagare tutti gli esami da privatista, se poi glieli facciamo fare, a questi somari, e pagano pure tutti i timbri del nostro fine vita ah ah ah
mica hanno la nostra cultura giuridica ah ah ah
cl terzo mondo
preti pedofili
cordiali saluti
condivido quello che dice carloL, che condivide quello che dice antoine, che condivide quello che dice antonio, che condivide quello che dicono carlo e carloL, conte e conteL
voi siete pochissimi, vi cacciano pure dalla chiesa, che manco siete veri cristiani
invece noi siamo tantissimi ed educatissimi
fanatici invasati cl terzo mondo fessi asini e somari
non sapete dialogare
oh, finalmente una bella discussione al nostro livello, su questo giornaletto, che questo non è giornalismo, se non ci fossimo noi ad aprirvi gli occhi e farvi vedere che siete in pochi e che siete invasati, fobici e che sragionate, siete pure dei somari,che pretendete di educare i vostri figli coi nostri soldi, che volete fare come vi pare, mentre solo noi possiamo fare come ci pare, che i soldi a noi ci servono per il nostro fine vita, noi non facciamo che ridere, ci divertiamo tantissimo, voi vi lamentate sempre, basta che ve ne andate dall’italia
cordiali saluti
hai dimenticato “come scrisse C. Péguy….”