
Follie inglesi per tutelare il credo delle minoranze (tutte, tranne quella cristiana)
I pagani potranno assentarsi dal lavoro per andare a visitare i tempi neolitici durante il solstizio d’estate. I vegetariani che lavorano nel settore della ristorazione rifiutarsi di confezionare o servire carne. I vegani di accettare arredamenti in pelle negli uffici in cui lavorano. Così la Gran Bretagna continua nella sua azione, sempre più stringente, di protezione delle minoranze nei luoghi della vita pubblica. Ognuno deve poter esprimere il «suo credo profondo», si legge in una guida appena pubblicata da un ente governativo.
LA GUIDA. A scrivere il regolamento è stata l’Equality and human rights commission (Ehrc), istituita nel 2006 dalla legge sull’uguaglianza e la non discriminazione delle minoranze. La commissione è intervenuta in risposta alla sentenza di fine gennaio della Corte Europea dei Diritti Umani, che vedeva il governo inglese in conflitto con una cittadina cristiana a cui era stato vietato di indossare la croce. La Ehrc ha sì sottolineato che, in certi casi, i cristiani sono discriminati sul lavoro, ma ha anche ribaltato il giudizio in senso anticristiano. Come? Da un lato, riportando l’esempio del magistrato contrario alle adozioni gay. In questo caso, la libertà di coscienza deve essere limitata dal diritto degli omosessuali per il solo fatto che sono considerati una minoranza. Dall’altro, la Ehrc ha messo sullo stesso piano tutti, senza distinguere troppo tra vegani e cristiani.
LA FRAMMENTAZIONE SOCIALE. Philip Davies, membro del partito conservatore, ha chiamato «stupidi» i membri della Ehrc, perché «non hanno idea di cosa sia il mondo reale, dell’imprenditoria e delle regole di cui le aziende hanno bisogno per funzionare». Secondo Davies si dividono i datori di lavoro dai dipendenti, alimentando i conflitti. Un altro parlamentare, Tim Loughton, ha sottolineato sia «l’irresponsabilità in un momento di crisi economica», sia la follia di mettere «sullo stesso piano la religione cristiana e il credo vegano», come avessero uguale peso e ragionevolezza. «Significa – ha concluso Loughton – aver perso completamente la bussola della realtà».
A fare eco ai politici alcuni imprenditori spaventati dal proliferare di diritti che potrebbero frenare la coesione sociale e appesantire le aziende con esposti e denunce crescenti.
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Siamo in pieno declino. Una società che non sa più quel che vuole e mette tutte le opzioni culturali esattamente sullo stesso piano ha imboccato decisamente la strada che porterà alla sua fine.