Formigoni intervista Alfano: «Più occupazione, meno Cgil»

Di Redazione
29 Marzo 2012
Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni "intervista" il segretario del Pdl Angelino Alfano sulla riforma del lavoro. «Temiamo che la Fiom, la parte estrema della Cgil, condizioni la stessa Cgil che a sua volta condizioni il Pd, il quale condizioni il Governo. C’è il rischio, alla fine, che il Paese venga condizionato da una parte estrema della sinistra».

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«C’è il rischio che, alla fine, il Paese venga condizionato da una parte estrema della sinistra. Dare sostegno al lavoro è la cosa fondamentale che un partito popolare come il nostro vuole fare». Lo dicono Roberto Formigoni e Angelino Alfano davanti a un bicchiere azzurro di caffè nella nuova puntata di Forcaffè, il webeditoriale settimanale online su Formigoni.it e YouTube. Per la prima volta Formigoni ospita nella sua rubrica di approfondimento il segretario nazionale del Pdl: tema all’ordine del giorno della 18esima puntata di Forcaffè non poteva che essere la riforma del mercato del lavoro e l’articolo 18.

«È un Forcaffè azzurro – dice Formigoni aprendo la rubrica – perché abbiamo qui con noi Angelino Alfano, il segretario nazionale del Popolo della libertà. Parliamo di lavoro perché il lavoro è il tema che tu, Angelino, hai posto al centro dell’azione politica del nostro partito. Tema che anche in Lombardia abbiamo posto al centro della nostra azione politica».

«Le posizioni del Pdl – spiega Alfano a Forcaffè – sono chiarissime. Dobbiamo creare più occupazione e, quindi, la riforma del mercato del lavoro non deve servire a licenziare meglio ma ad assumere di più. Ecco perché noi guardiamo con preoccupazione ad alcune scelte che il Governo fa o che vorrebbe fare, scelte che sono fortemente condizionate dal Pd e dalla Cgil, che tendono a fare troppa burocrazia per l’ingresso nel mercato del lavoro. Mi riferisco ad alcuni appesantimenti burocratici che non vengono compensati da quella cosiddetta flessibilità in uscita, quindi senza che vengano ridotte le asprezze normative per gli imprenditori che interrompono un rapporto fiduciario con i loro collaboratori». Per questa ragione – prosegue Alfano – «noi del Pdl temiamo che la Fiom, la parte estrema della Cgil, condizioni la stessa Cgil che a sua volta condizioni il Pd, il quale condizioni il Governo. C’è il rischio, alla fine, che il Paese venga condizionato da una parte estrema della sinistra».

Il Pdl – commenta Formigoni – «sta dalla parte dei lavoratori per dare più lavoro agli italiani che ne hanno bisogno. Questo è il punto: bisogna creare più posti di lavoro. Anche in Lombardia abbiamo varato da due mesi un progetto di legge lombardo in tema di lavoro e di sviluppo. Sul lavoro spingiamo sulla contrattazione di secondo livello, abbiamo i sindacati che sono d’accordo con noi, tranne, come sempre, la Cgil. Insieme alle parti datoriali, imprenditoriali e ai sindacati che sono d’accordo spingiamo sulla contrattazione territoriale e aziendale riconoscendo che i costi della vita cambiano da una zona all’altra dell’Italia. Dobbiamo fare in modo che l’aumento di produttività si declini con un maggiore salario». Dare sostegno al lavoro – tira le somme Formigoni prima di bere il Forcaffè azzurro con Alfano – «è la cosa fondamentale che un partito popolare come il nostro vuole fare».

 

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