Studenti in corteo: «Formigoni si deve dimettere per colpa della Moratti. Mi pare»

Di Daniele Guarneri
05 Ottobre 2012
Surreale dialogo alla metrò milanese di Gioia tra un nostro cronista e un gruppo di studenti in sciopero. «Coione, il ministro è Profumo»

Milano, venerdì 5 ottobre. L’autunno si avvicina e i primi scioperi studenteschi occupano le strade di alcune città italiane. Alla fermata metropolitana Gioia, a pochi passi dal nuovo palazzo della Regione Lombardia, si sono radunati gli studenti delle scuole superiori milanesi. Sono 200-300 ragazzi, armati di megafono, fischietti e un camioncino con impianto stereo. Al grido “Formigoni pezzo di merda” il corteo comincia il suo cammino aperto da uno striscione: “Voi non potete fermare il vento. Gli fate solo perdere tempo”. Firmato: Fronte democratico. All’inizio della colonna polizia e carabinieri per mantenere l’ordine ed evitare qualsiasi scontro. Al terzo semaforo gli scioperanti sono già dimezzati: chi si ferma nei bar, chi scende alla stazione di Repubblica, chi prende un’altra direzione.

Ad un incrocio un gruppetto di studenti è fermo al semaforo. Uno spaccato di umanità incredibile. Scusate, contro chi protestaste?
Formigoni. Si deve dimettere.
Ah. Perché?
Perché la Moratti ha tagliato i fondi alle scuole pubbliche.
La Moratti?
No, scusi. Non la Moratti, il ministro dell’Istruzione è la Gelmini!
La Gelmini?
Coione (senza “gl”, non è un errore) – interviene un ragazzo – è Profumo.
Quindi, Letizia Moratti, ministro dell’Istruzione dal 2001 al 2006, anzi no, Mariastella Gelmini, ministro dal 2008 al 2011, anzi scusate, Francesco Profumo taglia i fondi alle scuole pubbliche e Formigoni si deve dimettere. Chiaro, lineare e preciso.

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43 commenti

  1. ornella

    Accadeva anche ai miei tempi di Liceale. Città piccola, corteo piccolo, percorso breve fino alle sedi delle istituzioni. Se un passante chiedeva alla testa del corteo il motivo della manifestazione si sentiva rispondere uno, dalla metà del corteo un altro, dalla coda un terzo.
    Spesso lo sciopero e il corteo erano un pretesto per non andare a scuola. Ma quelli che erano veramente politicizzati, informati e sinceramente preoccupati dai problemi che neanche allora mancavano erano pochissimi. Il loro metodo non prevedeva una acculturazione dei compagni, li si mobilitava solo quando erano necessari per fare numero, mi pare che le cose non siano cambiate.

  2. francesco

    ah beh! altra roba invece gli studenti a cui mamma e papà ciellini han fatto il lavaggio del cervello e non hanno una opinione propria che sia una!

  3. Giava

    Scusate se intervengo nella discussione, ma vorrei portare alcuni dati che potrebbero forse chiarire alcune questioni.
    E’ idea diffusa, e comunemente accettata, che lo Stato Italiano spenda per la scuola pubblica troppo e che questa renda poco; innazi tutto:
    1. non è corretto metodologicamente calcolare il costo per studente dello Stato, in quanto in tale spesa rientrano voci che con lo studente hanno poco a che fare; è molto più corretto vedere la quota che lo Stato destina all’istruzione in rapporto al PIL; spendono più dell’Italia per l’istruzione Paesi come: Austria, Belgio, Rep. Ceca, Croazia, Danimarca e Norvegia (+69,4%), Macedonia, Portogallo, Ungheria (+34,7%), Armenia (+46,9%) Bielorussia, Estonia, Kirghizistan (+38,8%) Moldavia, Bolivia, Messico, USA (+8,2%), Algeria, Bottswana (+95,9%), Gambia, Kenia (+51,0%), Lesotho, Malawi, Marocco, Mauritania …devo continuare?

    2. Perchè allora il costo per studente è così elevato? Perchè lo Stato Italiano fa rientrare nella spesa per l’istruzione voci che per altre Nazioni sono escluse; ad esempio:
    – la pulizia delle scuole è in molte Nazioni a carico degli enti locali e non rientra nel bilancio del Ministero dell’Istruzione;
    – in altri Stati non vi sono gli insegnanti di religione a carico dello Stato (e se dove vi sono sono spesso a carico delle confessioni religiose);
    – gran parte degli Stati NON hanno l’insegnante di sostegno per i diversamente abili (spesso hanno solo un assistente materiale che tiene il ragazzo in un aula separata dagli altri studenti, e tale assistente materiale è a carico del comune ed in parte della famiglia);
    ed anche per questa voce potrei continuare …

    3. Ma allora come fanno le scuole private a tenere così bassi i costi per l’istruzione? La risposta è complessa e varia da caso a caso, ma il più delle volte le strade seguite sono le seguenti:
    – spesso NON vi è l’insegnate di religione ed a volte di educazione fisica;
    – NON accettano i diversamente abili (anche le scuole cattoliche) e non pagano nè l’inegante di sostegno nè l’assistente materiale;
    – tengono bassissime le retribuzioni degli insegnanti o, addirittura, gli insegnanti lavorano a costo zero (in cambio solo del punteggio)

    4. Ma allora la scuola italiana va bene? Certo che no, c’è veramente tanto da fare, a partire dall’edilizia scolastica, ma il rapporto tra quanto si spende e quanto produce è ampiamente favorevole

    Inoltre in uno Stato è molto pericoloso ragionare nei termini “Poichè non usufruisco di un sevizio non pago le tasse per quel servizio”, ragionamento riproposto ossesivamente da chi spinge per il finanziamento pubblico della scuola privata: allora se io non voglio figli, perchè devo pagare per il reparto di ostetricia? E se sono uomo, perchè devo pagare per quello di ginecologia? E se sono ricco ed ho la mia gurdia peivata, perchè devo pagare al doppio per polizia e carabinieri? E se sono ateo o mussulmano, perchè devo pagare per l’insegnante di religione? Questi assurdi ragionamenti minano alle fondamenta l’esistenza stesso dello Stato (ed a mio avviso gravissimo che si sentano ripetre in ambito cattlolico)

    Infine la questionione aperta: la scuola deve istruire o educare? A mio avviso deve educare. Ed a quali valori? In una società multiculturale i valori ai quali occorre educare in qualsiasi scuola del sistema dell’istruzione pubblica sono quelli della Carta Costituzionale (la prima parte), che consentono una pacifica e corretta convivenza tra diversi pensieri; ad altri valori ci deve pensare la famiglia, la parrocchia e riguardano le scelte personali, che non vanno imposte ad altri.

    Il discorso sulla scuola è vasto e complesso e non basta un semplice post. Vi sarebbero molte altre questioni da affrontare ma ho già abusato molto della pazienza di tutti, e per questo mi scuso se non risponderò adeventuali altri interventi.

    P.S. Premesso e dato per accertato che sono “un falso maestro di ipocrisia”, “un disinformato mentitore”, “un ipocrito moralista cattocomunista”, “un fariseo perbenista a senso unico” e quant’altro, visto che non si possono evitare gli insulti, almeno si potrebbero rinnovare? Grazie

    1. Carlo Candiani

      gent.le giava, quando ci si esprime correttamente, come ha fatto lei, non si può replicare con insulti ( anche se si dovrebbe rispondere correttamente anche verso chi non usa modi ortodossi, nell’esprimere le proprie opinioni). E’ vero che non si può rispondere con un semplice post ad un problema così complicato, però la questione di fondo resta, e le ripeto per l’ultima volta: le scuole paritarie, lo si voglia o no, in Italia sono pubbliche. Data questa norma, ogni famiglia dovrebbe avere, quindi, la libertà, anche economica, di potere scegliere.
      Non ci possono più essere scuole per i ricchi e per i meno ricchi: ma vedo che su questo argomento nessuno mi ha mai risposto

      1. Poddy

        La sua conoscenza del mondo delle scuole paritarie parificate non statali è profondamente parziale se non addirittura sbagliata ( mi auguro non a proposito !) . Gli stipendi degli insegnanti sono regolati da contratti nazionali e seguono la legge , un tempo i religiosi che insegnavano non percepivano stipendi, ma oggi non esistono praticamente più . I costi che concorrono alla spesa pro capite per studente sono gli stessi per le scuole statali e no quindi, più o meno alti rispetto al resto d’Europa, il rapporto resta indicativo. Lo Stato risparmia grazie alle scuole parificate circa 6 mil. l’anno. Come per la sanità si dovrebbe per lo meno permettere alle famiglie che usano il servizio pubblico offerto da queste di detrarre dalle tasse ciò che viene speso per le rette. Questo sarebbe il minimo, non certo per mancanza di solidarietà nei confronti di chi sceglie la scuola statale, ma per una questione di equità fiscale.

      2. Nik

        Io direi di più signor Candiani se in lombardia non ci fossero le scuole paritarie lo stato sarebbe allo sbando totale infatti il 90% delle scuole dell’infanzia comunali di Milano sono paritarie(quindi pubbliche). La signora chieda al sindaco Pisapia se vuole rinunciare a questo.

      3. sofia

        Allora perché Giava non dice anche che all’estero le scuole non statali sono pagate dallo Stato x garantire libertà di scelta anche ai cassaintegrati e ai poveri e che in Paesi come l’Egitto o in Medio Oriente perfino i musulmani preferiscono iscrivere i figli in scuole cattoliche perché sono quelle che danno una migliore educazione ed istruzione

    2. Ornella

      La ringrazio per il suo intervento circostanziato e ben corrredato di dati reali. Come fa a possederli?

  4. maio

    Tranquillo Max, con quello che ci hanno succhiato per anni Batman e i suoi amici, ci avrebbero campato insegnanti e bidelle in quantità.
    Ma di quelli la, Tempi non parla, meglio scimmiottare qualche ragazzetto diciottenne …

    1. nik

      maio , max ha perfettamente ragione, io lavoro in una scuola privata paritaria (dove un alunno costa la circa la metà di quanto costa allo stato) a fine anno mi capita di portare nelle scuole statali i fascicoli degli studenti che dopo la scuola media si trasferiscono, ebbene il 90% delle volte trovo all’ingresso delle scuole 4 o 5 bidelli svogliati che non ti vengono incontro per chiedere cosa ti serve, ne sanno dove indirizzarti. Questa gente quanto ci costa? non si potrebbe fargli fare qualcosa altro?… no perchè sono protetti da sindacati corporativi che pensano solo alle loro tessere senza pensare a un bene comune.
      Questo è solo un piccolo esempio di spreco
      .

      1. Luigi Lupo

        Caro Nik hai ragione, il privato e meglio del pubblico e sai cosa facciamo? Appena esce di galera quel signore che, da privato, incassava le imposte per 400 comuni con un aggio del 30% gli diamo in mano l’istruzione privata. Visto che lavori in una scuola privata mi puoi dire la percentuale di figli di cassaintegrati e/o disoccupati che frequenta il tuo istituto? Grazie in anticipo. Chiaramente quando parlavi di sindacati corporativi includevi anche l’UGL della Polverini.

        1. Carlo Candiani

          Bell’esempio di razzismo caro Lupo. Guarda che i cassaintegrati e/o i disoccupati non sono solo i poveracci , come li consideri tu, ma anche fior di lavoratori dipendentii che si trovano a spasso a causa della crisi e che magari hanno i figli nelle paritarie. Ma un bel discorso di sinistra solidale, non sarebbe dare a tutti la possibilità di decidere quale scuola far frequentare al proprio figlio? Tenendo conto, tra l’altro che scuole statali e paritarie (cioè non statali) sono per legge tutte pubbliche? (riforma scolastica del 2000, governo Prodi, ministro Luigi Berlinguer)

          1. Nik

            Grazie signor Candiani,
            la gente come il signor Lupo parte da preconcetti e pregiudizi dovuti a una ideologia ormai arcaica e sopparsata

          2. Luigi Lupo

            “Ma un bel discorso di sinistra solidale, non sarebbe dare a tutti la possibilità di decidere quale scuola far frequentare al proprio figlio? ”

            C’è qualche legge che impedisce di farlo? questo discorso proprio non l’ho capito, tenga presente e quindi sia benevolo nella risposta, che io ho frequentato solo la scuola pubblica.

          3. Nik

            Caro signor Lupo
            il problema non è della scuola che ha frequentato ma è della sua ideologia ormai arcaica
            e sopparsata , infatti non mi ha dato nessuna risposta sui paladini dei cassaintegrati e/o disoccupati che le ho citato.

          4. Luigi Lupo

            Visto che preferisci il “lei” mi adeguo.
            Intanto la informo che sarò arcaico ma non duro di comprendonio e non c’ è bisogno che mi dia dell’arcaio due volte. Una bastava.

            La risposta tarda ad arrivare anche perchè, ogni tanto, faccio altro oltre che stare a risponderle.

            Intanto le dico che, secondo me, vecchio (mi piace più di arcaico), è l’argomento tanto è vero che se ne parlava anche negli anni sessanta quando i governi erano solo democristiani e anche tra di loro non tutti la pensavano come lei.

            Per i personaggi che lei ha citato penso che con i soldi che hanno possono fare quello che vogliono.

            Sinceramente le faccio i complimenti che con il suo stipendio sia riuscito a mandare i figli alle scuole private. Lei è l’esempio che non c’è nulla da cambiare.

            Per sua informazione le garantisco che pur votando per la sinistra non ho mai votato, quando c’erà, per il PCI e la caduta del muro una cosa che ha solo il demerito di essere arrivata tardi.

            Altra cosa che devo dirle è che ho sempre lavorato, come dipendente, nel settore privato e non mi sono mancati riconoscimenti, anche di natura economica per il modo con cui svolgevo il mio lavoro e che se vado in un ufficio pubblico e vedo gente
            che cazzeggia la cosa mi fà arrabbiare come mi facevano arrabbiare i colleghi che, a volte, non facevano il loro dovere.

          5. Nik

            Signor vecchio Lupo,
            mi dia una che sia una ragione dello sciopero del 5 ottobre.
            Grazie

          6. carlo candiani

            Pacatamente, con ordine: non c’è nessuna legge che impedisce di iscrivere i propri figli ad una scuola paritaria, cioè, pubblica ma non statale (conviene con me che pubblico non è sinonimo di statale?). Ora: una famiglia di operai che decidesse ciò, si scontrerebbe con la necessità di pagare le rette (oltre che pagare le tasse indirette per la scuola statale della quale non usufruirebbero). Se si accorgessero di non potere tenere botta alla spesa, iscriverebbero il figlio alla scuola statale ( che è praticamente gratis, sia per i ricchi, sia per i meno ricchi). Quindi mi spiega dove sta la libertà di decidere sull’educazione dei figli?
            Non è la tradizione di sinistra che chiede che le opportunità siano uguali sia per il ricco che per il meno ricco? Inoltre, dare opportunità economiche per chi decidesse per le paritarie, darebbe più respiro alle casse dello Stato: infatti alle casse del Tesoro un ragazzo alle statali costa circa 7.000 euro all’anno, uno alle paritarie poche decine di euro: discorso assolutamente pragmatico e laico
            Non voglio dilungarmi sulle ragioni storiche per cui la scuola non statale in Italia (unico esempio in Europa, c’è solo la Grecia a farci compagnia) sia così avversata ma il ragionamento principale mi sembra di averlo esposto
            Se lo si tiene in considerazione, bene, se no pazienza: la storia sarà giudice

          7. Luigi Lupo

            Pure io in modo pacato la prego di non darmi del razzista in quanto non capisco perchè per ribattere una tesi avversa si debba sempre cercare aggettivi offensivi.

            Comunque vedo di risponderle.

            Purtroppo le opportunità uguali per tutti, pur se desiderabili, non ci saranno mai anche se, estremizzo per farmi capire, non ci fossero più scuole private, perchè chi potrà manderà, per esempio, i figli all’estero.
            Per essere chiaro il purtroppo è legato alle opportunità e non alle scuole private. Auguro alle scuole private di continuare il loro lavoro.

            Dove lei dice che si dovrebbe dare a tutti le stesse opportunità fà la richiesta di dare un contributo maggiore a chi decide per le paritarie e quindi il ragionamento che fà più avanti sui risparmi non regge più.

            E anche quando lo stato decidesse di dare 7.000 euro agli alunni che vanno alle private le assicuro che ci saranno scuole che saranno sempre più “private” delle altre..

            La mia considerazione è che è meglio che le cose stiano così come sono.
            Il gio

          8. Carlo Candiani

            Prima di tutto mi scuso per il termine razzista, ma con l’avvento di questa crisi la categoria disoccupato, non riguarda più solo uno strato più sfortunato della popolazione ma è assolutamente trasversale e lo si può diventare da un momento all’altro, ci riguarda tutti. Il razzista era verso una deriva intellettuale di cristalizzazione di una coscienza di una realtà superata.
            Per quanto riguarda la sua risposta, mi scusi, ma non la seguo: lei continua ad insistere sul termine privata, ma le ripeto che in Italia, per definizione la scuola paritaria, per la riforma Berlinguer,è considerata pubblica, come la statale.
            Certamente non voglio pretendere che un alunno alle paritarie venga pagato dallo stato come quello delle statali ( poi bisognerebbe discutere come mai costi così tanto), ma è indubbio che una forma di buono scuola, come accade in Lombardia ( il 25 per cento circa della retta) possa aiutare anche una famiglia di operai o di impiegati a scegliere in libertà la scuola per il proprio figlio. E a loro, mi creda non interessa andare all’estero. Vedo però che ammettere che in Italia c’è un problema di non libertà su questa questione, non ci si riesca ancora e ci si trincera dietro a mille scuse: la vogliamo o no questa benedetta libertà concreta (e non finta) di educazione? Basta un semplice si o un semplice no e non replicare con fumosi argomenti

          9. Nik

            Caro signor Candiani devo rettificare una cosa che lei ha detto,il buono scuola non è più il 25% della retta, da 3 anni a questa parte va a secondo del reddito che è molto meno 25%, questo grazie ai tagli alle regioni del precedente goveno.

          10. Carlo Candiani

            Gent.le Nik, lo so, era per non complicare la faccenda.
            La sua precisione è sacrosanta

        2. Nik

          Io non ho detto che il privato è meglio del pubblico ma che nel pubblico c’è più spreco anche grazie all’ Ugl, ma se c’è competizione si migliora sicuramente.Io guadadagno 1280 euro al mese e con molti sacrifici sono riuscito a mandare i miei 3 figli in una scuola privata fino alla media,poi ho dovuto fare delle scelte perchè non riuscendo a sopportare un carico troppo oneroso ho scelto per mia figlia maggiore un liceo statale. Con questo io ti voglio dire che i borghesi e falsi comunisti potranno mandare i figli nelle migliori scuole : SANTORO ( costosa scuola francese CHATEABRIAND) NANNI MORETTI ( AMBRIT INTERNATIONAL SCHOOL AMERICA) GIOVANNA MELANDRI ( COLLEGIO CATTOLICO S. GIUSEPPE) , I NIPOTI DI ANNA FINOCCHIARO, DELL’ EX MINISTRO ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE BEPPE FIORONI, I NIPOTI DEL LEADER MAXIMO FAUSTO BERTINOTTI ecc… tutta questa gente si erge a paladini dei cassaintegrati e/o disoccupati.

  5. max

    mi piace leggere i commenti
    tutto ed il contrario di tutto
    mentre quelli scioperavano non si sa ancora contro chi e perché
    mi piace pensare che nel 2012 c’è sempre un colpevole della pochezza degli insegnanti
    di certi insegnanti.
    come quelle del nido di …………………che vanno a fare la spesa al mercato durante l’orario di lavoro, ma hanno trovato il tempo di diventare sindacaliste, e sputare addosso alla gelmini
    o come la bidella della scuola di via …….. che va al mare con il fidanzato ed il giorno dopo porta il certificato di malattia
    o come le insegnanti di……………che tremano di fronte a 13 ragazzini di 10 anni (tredici noi 35 e quando la S,,,,,,o urlava in classe non volava una mosca), surreale!
    o come l’insegnante di ginnastica che anzichè fare lezione se ne va in giro a chiacchierare o a leggere il giornale, ma è di ruolo e non è possibile rimuoverlo
    o come la supplente chiamata a sostituire una prof. ammalata, dopo 2 giorni era a casa in maternità!
    ed allora? allora ve lo dico con una metafora: siamo tutti ambientalisti, siamo tutti per le energie rinnovabili
    ma se tutti avremo il ns imp,foTTovoltaico, chi ci paghERà L’INCENTIVO? LA PROVVIDENZA?
    le risorse sono finite, i dip.privati sono sotto la cosi detta soglia di sicurezza, per riuscire a pagare le pensioni e gli stipendi agli statali>>>>>>>
    devo continuare?
    o è obbligatorio asciugare le nostre tasche per mantenere questa gente? la scuola la dobbiamo salvare per continuare a mantenere lo status-quo? quando nacque mio figlio passai 3 ore al comune per registrare la nascita, eravamo in 3, ed eravamo nel 1983! PAZZESCO, li soprannominai gli amanuensi del xx secolo!

    1. Luigi Lupo

      Diamo in mano tutto ai privati, la riscossione delle tasse ad un privato ha dimostrato che funziona benissimo. Pensa ai 400 comuni a cui non sono giunte le imposte, i loro amministratori non avevano niente da spartirsi!!
      Quando il privato funziona, funziona per davvero!!.
      Il sospetto che nel pubblico ci sia anche gente onesta non ti ha sfiorato?.
      Di una cosa sono sicuro se non ci fosse l’istruzione pubblica ritorneremmo ad avere gli analfabeti.

      1. sofia

        Di analfabeti ce ne sono tanti lo stesso, te l’assicuro. C’é una nuova categoria: gli analfabeti diplomati. Alla scuola statale sono stati dati tanti soldi, ma vengono spesi male. Intanto il 90% delle risorse se le ciuccia il personale a causa della moltiplicazione degli insegnanti avvenuta dall”istituzione del tempo pieno in poi. Così x le restanti esigenze non resta niente. Come mai un bambino o ragazzo che va alla scuola statale costa allo Stato 650 euro al mese, mentre se mando le mie figlie alla scuola non statale ne pago 350 al mese? Lo stesso dicasi in campo sanitario x la fornitura del materiale agli ospedali pubblici che viene a costare il triplo del suo valore. Meditate gente

  6. maio

    Complimenti, che bella pagina di giornalismo. Stile TG4 di E. Fede. Si prendono un pò di opinioni a caso, poi si selezionano le 2 o 3 più utili e si fa credere che tutto il mondo la pensa così.
    Coraggio, fate lo sforzo di occuparvi di qualcosa di più “alto”. Come l’ inutile nuovo palazzo della Regione Lombardia. Quante cose si potevano fare , solo in ambito scolastico/studentesco con tutti quei soldi?

    1. gmtubini

      E se tu, Maio, facessi lo sforzo di imparare un po’ d’italiano?!

      1. pikassopablo

        “un pò d’italiano”???? ahahahahahah grandeeeeeee, ‘gnurant 😉

        1. gmtubini

          Pikassopablo: saggio è colui che non avendo niente da dire, se ne rimane in silenzio. Tu non hai seguito questo buon consiglio e hai rimediato una doppia figura di cacca. Comprati una grammatica e divertiti a scoprire da solo il perché.

  7. Luigi

    L’intervista dimostra bene l’orizzonte annebbiato in cui si muove la maggioranza dei ‘corteisti’.

  8. Giuliano

    ma che sorpresa, tutti questi studenti protestano sempre e ovunque contro esponenti politici di centro destra, indovina indovinello chi gestisce il loro cervello ??

  9. Enrico

    Luigi Lupo, te la do io l’informazione.

    ” È Palazzo Lombardia il vincitore del premio internazionale istituto dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat di Chicago (CTBUH): la nuova sede di Regione Lombardia è risultata essere il miglior edificio alto d’Europa. Lo stesso Palazzo concorrerà al premio del miglior edificio alto del mondo, che sarà eletto il 18 ottobre a Chicago ”

    Ci aggiorniamo al 18 ottobre, ciao.

    1. Luigi Lupo

      Potrà anche vincere il premio ma rimane una cosa costosa e inutile, bastava recuperare le caserme dismesse che invece sono li pronte per qualche speculazione immobiliare.

  10. Enrico

    Togliatti li chiamava Utili Idioti, ma avendo fatto progresso mò se chiameno coioni

  11. malta

    la prossima volta andate con una telecamera! sarà uno spasso sentire i “coioni”!!!

  12. blues188

    E sono venuti da Roma proprio per protestare..

    1. malta

      che protestino con chi li manda in piazza

  13. Luigi Lupo

    Il giornalista che ha fatto questa bella intervista poteva fare anche informazione dicendo ai ragazzi di ammirare il nuovo grattacielo voluto dal nostro celeste imperatore e dire loro quanto era costato. Sicuramente i ragazzi avrebbero cambiato idea su Formigoni e capito perchè, magari, mancano dei soldi per l’istruzione.

    1. malta

      i soldi per l’istruzione non mancano (7k€ per studente/anno, come i migliori collegi privati che però offrono location in ville ottocentesche con parco, piscina e corsi vari inclusi nella retta) ma fa schifo perchè è il solito carrozzone centrale statale in mano a un manipolo di sindacati fermi alla lotta di classe e ai loro rendite ai quali degli studenti non gliene frega proprio un cazzo. Informati prima di parlare, “coione”.

      1. Luigi Lupo

        E’ del tutto probabile che dal tono, le parole e l’educazione che hai usato nel rispondermi tu abbia studiato in uno di questi prestigiosi collegi privati. Complimenti!!!

  14. Laura

    Troppo bello inventare notizie e scrivere di fantasia a proprio piacimento. Ma per favore!!!
    Ridicolo anche chi pubblica. Andate a vedere realmente come si è svolta, e questi, che volgiono far passare per “coiona” la gente, pubblicate qualcosa di più credibile, Grazie!

    1. Daniele

      Ma siamo proprio convinti che l'”intervista” sia inventata? Ho fatto la maturità l’anno scorso, e posso assicurarvi che di gente che sciopera senza sapere il motivo ce n’è, eccome se ce n’è!

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