Francesca Schiavone, il fuoco brucia sui campi di Wimbledon

Di Paola D'Antuono
30 Luglio 2012
Dopo il successo conquistato nel Roland Garros nel 2010 e la finale persa nel 2011, la tennista milanese prova ad accarezzare il sogno di una finale olimpica a Londra.

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29 anni e 345 giorni possono bastare per vincere un titolo. Anzi, se sei una professionista del tennis sono anche troppi, quasi un record. Eppure tutti quei numeri a Francesca Schiavone hanno portato fortuna perché nel giugno 2010 la tennista ha conquistato la finale di un torneo del Grande Slam, la prima della sua carriera e il primo in assoluto per una tennista italiana. Il Roland Garros e la sua terra rossa hanno acceso il fuoco dell’atleta milanese che una dopo l’altra ha mandato al tappeto le sue avversarie fino all’ultima, l’australiana Samantha Stosur, con cui aveva perso tutte le volte che le due si erano trovate sullo stesso campo da gioco.

Sono passati due anni da quella vittoria storica che aveva riunito l’Italia in un pomeriggio d’inizio estate davanti alla tv: per una volta non era il calcio a tenere tutti con il fiato sospeso, ma una ragazza tenace e coraggiosa che da tempo si era fatta notare e che assieme alle compagne Flavia Pennetta, Sara Errani e Roberta Vinci aveva conquistato il più importante torneo femminile al mondo nel 2009 e nel 2010, pochi mesi prima l’inizio di questa fantastica avventura. Dopo un’altra finale del torneo francese del grande Slam conquistata ma persa nel 2011 e un tennis di alto livello esibito in questa prima parte del 2012, la numero 22 del ranking mondiale femminile vola a Londra per tentare di far meglio di Pechino 2008, quando uscì al terzo turno. La sua passione continua a bruciare senza sosta e speriamo che il suo fuoco arda costantemente in campo fino alla tanto agognata finale.

 

@paoladant

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