
In Francia scoppia l’Annagate, il caso della ragazza che doveva spiare la Manif pour tous. «Sai, noi amiamo i metodi del Kgb»

«Non mi scorderò mai la faccia di Anna. Il volto di questa giovane studente che un giorno ha bussato alla porta del mio ufficio, un mattino di ottobre». Comincia così una lettera scritta da François-Xavier Bellamy, sindaco aggiunto di Versailles, non appartenente a nessun partito, sul cosiddetto Annagate al Le Figaro.
Vi abbiamo già parlato di Anna (foto a fianco), giovane ragazza russa di 19 anni, che la polizia ha minacciato così: se vuoi ottenere la cittadinanza, spia la Manif pour tous.
«AMIAMO I METODI DEL KGB». «Quando Anna ha bussato alla porta del mio ufficio, l’angoscia della sua vita minacciata» di essere espulsa dalla Francia, lontana dai suoi genitori, a meno di tradire gli amici, «è entrata con lei. Violenza ultima: i poliziotti le avevano proibito di parlare a chiunque del loro patto, neanche ai suoi genitori. (…). “Sai, noi amiamo i metodi del Kgb”, le hanno detto. Si può immaginare l’effetto di queste minacce su una giovane ragazza» di 19 anni? «Ma Anna ha avuto il coraggio di parlare».
«MI VERGOGNO DELLA FRANCIA». «Dopo aver ascoltato – continua Bellamy – tutti i dettagli agghiaccianti di questa storia, le ho semplicemente a cuore aperto chiesto scusa per il mio paese, mi ricordo di essermi vergognato della Francia, di queste pratiche che mai avrei immaginato di scoprire nella società libera nella quale ci vantiamo di vivere. E poi le ho promesso di aiutarla. Oggi Anna è fuori pericolo. Ma dove sarebbe se non avesse avuto il coraggio di confidarsi?».
«GRAVITÀ ECCEZIONALE». A questo punto, pensando anche all’inchiesta che il ministro degli Interni del governo Hollande Manuel Valls ha aperto subito dopo l’uscita della notizia, il sindaco aggiunto individua «tre ragioni per cui questa storia è di una gravità eccezionale».
«Prima di tutto mostra che il governo attuale usa la polizia per identificare e spiare le persone solo perché partecipano a manifestazioni legali. (…) Il ministro degli Interni non mobilita la polizia per garantire la sicurezza dei francesi, ma per spiare dei cittadini innocenti la cui unica colpa è di opporsi a un progetto di legge [sul matrimonio gay]. Non parlo dei funzionari, che a Versailles sono eccezionali. I colpevoli sono i dirigenti che costringono queste persone a utilizzare metodi antiterrorismo contro i loro oppositori politici».
«È NORMALE TERRORIZZARE UNA STUDENTE?». «Questi metodi sono una seconda causa di scandalo – continua Bellamy -. È normale terrorizzare una studente, isolarla, senza avvocato, senza procedure, dividerla dai suoi stessi genitori per far pesare su di lei la brutalità di uno Stato arbitrario? Il signor Valls per avere i nomi di qualche giovane che osa non essere d’accordo con lui è pronto a rovinare la vita di Anna?».
Terzo. «Il ministro degli Interni dovrà spiegarsi. Non basta aggiungere ingiustizia a ingiustizia, facendo ricadere la colpa su funzionari della polizia per aver obbedito a un ordine che non poteva che essere politico. Perché la storia di Anna pone un problema fondamentale per la nostra democrazia: (…) nella Francia di Hollande basta non essere d’accordo con l’opinione del presidente per essere trattati come un criminale».
«GRAZIE ANNA». Bellamy aveva promesso ad Anna di non parlare della sua storia, a meno che non l’avesse fatto prima lei stessa. «Io oggi la ringrazio di cuore di avere osato parlare. La ringrazio a nome di tutti noi, (…) della nostra società, che non ha il diritto di lasciarsi rubare l’eredita che i nostri genitori ci hanno lasciato dopo averla conquistata con il sangue: la protezione del dibattito democratico, il diritto a procedure giuste e alla libertà di coscienza».
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35 commenti
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Questi metodi persecutori attuati dallo Stato francese contro le inermi famiglie della Manif pour Tous mi ricordano il Vangelo:
“Gesù [mentre lo arrestavano] disse ai sommi sacerdoti, agli ufficiali del tempio ed agli anziani che erano venuti per arrestarlo: ‘Siete usciti con spade e bastoni come contro un delinquente. Eppure, ogni giorno io stavo con voi nel tempio e non mi avete mai arrestato. Ma questa è la vostra ora e l’impero delle tenebre’ “.
(Lc 22,52-53)
Usare una ragazza, e pergiunta straniera e bisognosa d’aiuto, di soli 19 anni per spiare un’associazione composta da famiglie con bambini (la Manif pour Tous è un’associazione inerme e pacifica composta perloppiù da papà, mamme e bambini, che agiscono in modo non-violento ed alla luce del sole) è una cosa indegna per un Paese che vuol dirsi democratico.
mmmm.., potrebbe esser una bufala come no.
La vita mi ha insegnato che c’è molto più assurdo e ridicolo nel reale che non nell’immaginario.
Potrebbe anche trattarsi di un metodo per ottenere notizie senza il minimo sbattimento, certamente da integrare ad altri strumenti più incisivi.
Una ragazzina straniera ingenua e spaurita, che ti capita in questura al momento giusto, può sempre divenire una collaboratrice in più, perché non provarci?
Come prevedere che questa studentessa, con il suo faccino timido e sempre puntuale a Messa, avrebbe sbandierato a mezzo mondo le pressioni ricevute?
so benissimo come si scrive decoltè e anche da che parte vanno gli accenti visto che vivo in Francia qualche mese l’anno da quando sono nato. (décolleté, per chi è interessato. e poi come l’ho scritto io è in italiano, tipo garage o sofà o paltò. sarà desueto, ma si usa ancora, pur raramente)
a questo punto immagino non sia stato colto il tono ironico del mio intervento, che voleva essere leggero.
non ho capito i compatrioti di Giannino quali siano, ma il motto che ha riportato è simpatico: l’hai usato solo per la rima ho ha un significato specifico?
per quanto riguarda la rivoluzione francese ti prego di non peccare di politically correct quando un pirla ( cioè io) dice una stupidaggine che non c’entra un tubo con l’articolo.
gentile Stefano, di solito non leggo Le Figaro perché appartengo ad una diversa area politica, ma le bufale si vedono anche senza occhiali. se Libération mi dice che al Leoncavallo ci sono i droni spia della Digos qualche domanda me la pongo. e quando mi rispondo dico “probabile bufala”
poi, come dicevo, il lavoro della polizia è quello di “sorvegliare e punire” (Foucault). non ci vedo nulla di male, in quest’ottica, nel prestare attenzione a organizzazioni neonate che potrebbero avere un potenziale (e assolutamente non desiderabile per la maggioranza degli aderenti) atteggiamento violento. il fatto che abbiano cercato di reclutare una diciannovenne ricattabile ma sconosciuta e quindi inaffidabile quando avrebbero potuto infiltrare un qualsiasi collega mi sembra incredibile nonché stupido.
inoltre a quanto pare la ragazza ha avuto la cittadinanza richiesta. quindi mi sembra che la notizia semplicemente non esista. se mi sbaglio: tutto il mio biasimo alla Francia cattofobica (cosa che non mi pare proprio), se ho ragione, bè, un’altra notizia del piffero che non meritava né il mio né il vostro commento.
@malta: e qui la chiudo.
Mannaggia! Tu ci hai provato ma ti ha detto male, come dicono a Roma, visto che in italiano non esiste alcun “decoltè” (almeno nei dizionari degni di questo nome). Ma forse tu hai un vocabolario che viene stampato in Francia per qualche mese l’anno e per questo ha le idee un po’ confuse.
Peccato, sarà per un’altra volta.
@giannino
prova qui, è Hoepli!
http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/D/decolte.aspx?query=decolt%C3%A9
cmq se vogliamo litigare sui dettagli e non sul tema nun ce stò.
quindi il tuo motto è romano? avrei detto zona Livorno.
Tullio, io te l’avevo detto di guardare nei dizionari degni di questo nome!
prova col dizionario Hoepli, questo sconosciuto. risponderà che decoltè è l’adattamento italiano di…?
scusate per la doppia risposta, non mi ero accorto che il primo commento era in coda di moderazione
“prova col dizionario Hoepli, questo sconosciuto. risponderà che decoltè è l’adattamento italiano di…?
Probabilmente di “cao io e puzza il tè” visto che anche in codesta specie di dizionario “decoltè” non c’è!
col Gian ormai lascio perdere, ma nemmeno tu sei in grado di seguire un link che ho riportato tre messaggi fa? prova a cliccarci sopra.a scanso di equivoci te lo riporto:
http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/D/decolte.aspx?query=decolt%C3%A9
e sulla hoepli puoi cliccare anche su
http://it.wikipedia.org/wiki/Hoepli_(casa_editrice)
dall’analfabetismo si può guarire, come si diceva non è mai troppo tardi.
ti ho risposto, ma mi cancellano i commenti.
la libertà di opinione anche qui vale solo per chi la pensa come gli articolisti.
ok, me ne faro una ragione. addio.
Non ti cancellano, ma devono verificare i link che posti e che, tanto per ribadire il concetto, non si riferiscono al termine “decoltè” che fa rima con il tè (al latte o al limone), ma piuttosto a “decolté”, che fa rima con “cao io e puzzi te”.
Non l’hai imparata in Francia la differenza tra accento acuto e accento grave, sapientone?
In ogni caso ha ragione Giannino a scrivere che sui dizionari seri (Devoto Oli) non c’è né “decolté” né “decoltè”.
è incredibile che mi si attacchi con questo livore su questioni di ortografia a proposito di quella che era evidentemente una spiritosaggine, a parer mio pure carina.
del resto nei miei commenti evidentemente non c’era null’altro a cui aggrapparsi per ribattere.
cmq, come vi pare: non parlo francese, i francesismi nella lingua italiana non esistono, non conosco la differenza tra accentò acutò e accento gravé come ho appena dimostrato, Hoepli è una casa editrice del tutto trascurabile che fa un vocabolario inutile al punto che è andato a sostituire il De mauro come ricerca di default in Mozilla , nei dizionari che compulsate voi è presente tutto il lessico italiano ecc… va bene come autocritica?
quando mai mi è venuto in mente di fare una battuta, porcavacca!
sul cancellamento dei miei interventi (in questo thread) avevo già chiesto ammenda, per cui non menarmela.
se poi vogliamo tornare al tema è meglio.
P.S. il motto (cao io ecc…) citato per la terza o quarta volta non fa più ridere e inizia a sapere di stantio. anche sul Vernacoliere non dicono la stessa boutade (è francese, credo) più volte di fila. e loro sull’umorismo crasso sono dei maestri.
Tanto per cominciare, non sono per nulla livornese (l’avessi detto a uno dei miei nonni avresti rischiato una schioppettata) e mi spiace tanto che te, della mia Toscana conosca solo quel pattume porno-sinistroide che prende il nome di Vernacoliere.
Non ho nulla a che ridire della casa editrice Hoepli, ma ho molto a che ridire, invece, sui vocabolari che risentono di una impostazione secondo la quale, piuttosto che difenderne la purezza e la correttezza della lingua, in nome di una precisa concezione di matrice ideologica, tendono a sdoganare, come forma accettabile e corretta, qualsiasi grossolana castroneria (come “decoltè”) purché la si sia letta una volta o due su Repubblica o su Twitter (come il famoso “qual’è” di Saviano).
Sicché diventa non solo lecito ma pure bello e istruttivo buttare il congiuntivo nei pruni e strizzare l’occhiolino a ridicoli anglicismi come “spending review”, cosa che farebbe certamente inorridire i tuoi amici francesi, i quali si ostinano, ad esempio, a chiamare “ordinateur” la macchina che noi amiamo tanto chiamare “computer” (invece, magari, di “elaboratore”).
Comunque stai pur tranquillo Tullio, ché nessuno ti vuole “attaccare”.
D’altra parte non è colpa tua se la cosa più interessante del tuo intervento è, appunto, quel famoso “decoltè”.
mentre nella tua risposta non c’è nulla di interessante, visto che sei riuscito a frullare Saviano, la purezza della lingua, spending review, la Repubblica, Hoepli, Livorno e dizionari ideologizzati (?) in una specie di gramelot incomprensibile.
continua così e dimentichiamoci dell’argomento dell’articolo, tanto tutto quello che hai da dire ricorda un’ecolalia di concetti orecchiati in altre sedi.
Tanto per cominciare, se non dico nulla di interessante puoi anche non rispondere con sì tanta supercazzola, visto che non sono certo uno di quelli che sta in pensiero.
Una domanda, ma tu lo sai cos’è l’ecolalia?
No, dico, perché se lo sai forse è meglio che non lo tiri in ballo il “gamelot”.
ho scritto gramelot, pare sia un termine di origini veneziane.
ecolalia so cosa significa, tu sembra di no. se vuoi ti mando il link. su wiki va bene? sul fatto di non risponderti accetto il tuo consiglio, come ho gia detto in thread più recenti.
rispondo qui perchè anche ai supervisori dei testi devi sembrare insopportabile, visto che non si può rispondere al tuo post che è sotto questo.
cmq, come ti ho detto da un’altra parte, buona vita, e la prossima volta ti risponderò solo sull’argomento dell’articolo.
inoltre, se vuoi avere l’ultima parola a tutti i costi te la lascio volentieri.
addio.
Mahhh sig. Tulio un pò fa comodo credere in automatico a quello che in fondo in fondo ci fa comodo. In questo caso fa comodo, e non é la prima volta, creare delle false vittime per attaccare un governo che ha promosso e approvato una legge di civilità quale quella del matrimonio egualitario. Insomma un pò piace farsi passare per martiri, o per “difensori” della “libertà di opinione”. Un pò come viene dato per scontata la panzana che il gender inteso come la naturalità e parità degli orientamenti etero, omo e bsx sia un’ideologia e non la pura e semplice realtà dei fatti…è come quando qualche devoto commentatore sostiene che nel ’73 l’Apa tolse l’omosessualità dai disturbi tramite votazione.. bufale bufale ed ancora bufale spruzzate di incenso e tante lagne.
Ma guarda!
Paolo, l’instancabile proclamatore della solita zuppa lgbt, dimostra di possedere l’acume necessario a comprendere che ci possano essere casi ingigantiti o creati ad arte in modo da essere strumentalizzati per turpi fini di propaganda politica.
Chissà se e quando il nostro eroe arriverà a nutrire il vago sospetto che anche i promotori dei suoi tanto cari cosiddetti “diritti civili” non disdegnano per nulla di usare certi metodi?
Ma no, io sogno!
Per un militante lgbtxyz a cottimo, l’ovvio è inconcepibile!
Come potrebbe essere altrimenti?
E questa é la democratica europa per cui dovremmo sperare? a maggio voterò contro l’Europa, chiunque sia, in maniera sempre più convinto.
dove sono i difensori dei “discriminati”? ops…non dicono niente
la fonte della notizia è Le Figaro, che in Francia è come Libero in italia, schieratissimo e poco credibile.
anche Le Figaro però ha riportato la notizia con un sacco di distinguo, di “forse” e di “sembra”. a me pare la solita bufala, anche perchè nessun poliziotto con un minimo di raziocinio farebbe una cosa del genere, piuttosto manderebbe un infiltrato, come si fa comunemente anche in Italia per ogni organizzazione con un minimo di notorietà. del resto è il loro mestiere, aldilà del giudizio personale.
per concludere, la pratica della cittadinanza si è conclusa bene per la ragazza, alla faccia dello stato di polizia. quindi Manif può contare ancora sulla presenza della simpatica Anna, colei che non voleva tradire!
Libertè, Egalitè, Fraternitè, senza dimenticare il Decoltè!
“Libertè, Egalitè, Fraternitè, senza dimenticare il Decoltè!”
Sì, e poi cao io e puzzi té!
Sì lo so, è un po’ volgarotto, ma non ho potuto resistere!
I miei compatrioti mi capiranno.
Comunque si scrive “decolleté” non “decolté”, e tralascio di farti notare il cattivo gusto legato all’uso di codesto termine in un contesto, dove si rievocano i metodi inquisitori dei tempi in cui la ghigliottina funzionava a pieno “régime”.
Ahahahahahah! Giannino Stoppani, “cao io e puzzi tè!” Sei forte! Te la rubooo
Se la notizia fosse apparsa su liberation, sempre con i se e con i ma che tu dici esserci su Le Figaro (come lo avrai letto se scrivi “decoltè”), e magari la ragazza fosse stata invitata a spiare un centro sociale certamente tu l’avresti presa come una verità di fede, vero?
Non leggo Le Figaro, ma mi sembra che nell’articolo di Tempi si parli di una lettera del sindaco aggiunto di Versailles, con tanto di nome e cognome, non capisco perché dovrebbe essere una bufala.
E poi, diciamoci la verità, per chi sia incappato nei commenti dei fascistissimi e comunistissimi pro-gender, o negli ancor più minacciosi comunicati ufficiali delle loro associazioni, l’episodio non può sorprendere in alcuno modo.Occorre piegare con ogni mezzo la realtà ed ogni violenza e menzogna si può usare all’uopo.