Francia, tra Macron e Le Pen vince la «noia»

Di Leone Grotti
21 Aprile 2022
Quasi tre ore di dibattito senza un guizzo, un'idea, una visione. I due sfidanti al ballottaggio presidenziale di domenica si annullano senza affondare il colpo. I giornali francesi concordano: «Soporifero, tecnico, inutile»
È durato tre ore ieri sera il dibattito televisivo tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen
È durato tre ore ieri sera il dibattito televisivo tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen (Ansa)

Quasi tre ore di dibattito e di argomentazioni, per lo più tecniche. Emmanuel Macron che attacca, interrompe, spiega, gesticola, sicuro di sé. Marine Le Pen che si difende, senza strafalcioni e senza guizzi. Il risultato è uno spettacolo, perché sempre di questo si tratta quando si parla di un confronto televisivo, noioso, quasi inutile. Sicuramente ininfluente sulle intenzioni di voti dei francesi, che domenica prossima dovranno scegliere al ballottaggio il nuovo presidente della Francia.

«Dibattito mediocre, senz’anima»

L’opinione degli editorialisti dei principali quotidiani transalpini è pressoché unanime: «Il dibattito tra Macron e Le Pen è stato mediocre e non cambierà il destino delle elezioni», riassume sul Figaro l’analista politico Maxime Tandonnet.

I due contendenti si sono sostanzialmente annullati, anche se forse, come nota Aldo Cazzullo sul Corriere, la «vittoria ai punti» va a Macron. Ma anche il presidente uscente, che ha i sondaggi della vigilia dalla sua parte (56% contro 44%), non ha brillato: si è dimostrato, more solito, arrogante (iniziando la maggior parte delle frasi con la locuzione «la informo che»), sicuro di sé e sprezzante interrompendo spesso la sfidante. Non è riuscito però a fornire «una visione della Francia», come scrive su Valeurs Actuelles Bastien Lejeune bocciando «un dibattito soporifero, tecnico, senza interesse, senza visione e senz’anima».

Le Pen propone, Macron smonta

Una serata senza guizzi, ovviamente, è una serata favorevole al presidente in carica in un momento di profonda crisi internazionale. Le Pen ha provato a mettere pepe al dibattito, senza però riuscirci. Non è stata un disastro come nel 2017, concedono Claire Gatinois e Ivanne Trippenbach su Le Monde, ha assunto la postura della moderata, ma non ha sfondato mostrandosi a tratti insicura e senza riuscire a controbattere in modo efficace quando Macron ha descritto in modo irrealistico il proprio quinquennio come una specie di paradiso.

Le Pen ha iniziato affermando che, se sarà eletta, sarà «la presidente della vita quotidiana», proponendo una riduzione delle tasse e l’abbassamento dell’età pensionistica. Non ha parlato di uscire dall’Unione Europea ma di cambiarla perché le singole nazioni abbiano più spazio decisionale. Ha promesso una lotta senza quartiere al crimine, l’aumento dell’organico delle forze dell’ordine e un referendum per rendere più stringenti le leggi sull’immigrazione, ribadendo inoltre l’obiettivo di combattere l’islamismo vietando il velo negli spazi pubblici.

Macron ha fatto poche proposte, limitandosi perlopiù a smontare quelle della sfidante, sottolineando la difficoltà o l’impossibilità di attuarle, rivendicando la bontà di quanto fatto negli ultimi cinque anni.

«L’opinione dei francesi non cambierà»

Nonostante il dibattito sia durato forse troppo, 15,6 milioni di telespettatori in media l’hanno seguito in Francia, in calo rispetto ai 20 milioni del 2007, ai 17 milioni del 2012 e ai 16 milioni del 2017. Resta il fatto che, come dichiarato a Le Point dall’economista Caroline Le Pennec, «gli effetti di un dibattito sulle intenzioni di voto sono minimi».

Del resto, numerosi sondaggi condotti negli ultimi anni hanno rilevato che l’80% dei francesi farebbe volentieri a meno del confronto finale. Dopo ieri sera, questo dato potrebbe essere aumentato.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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