
Francia, una donna su tre ha abortito almeno una volta. «La pratica è stata banalizzata»
Il 33 per cento delle donne francesi, cioè una su tre, ha abortito almeno una volta. Un dato impressionante, se si pensa che l’allora ministro Simone Veil nel 1974 convinse l’Assemblea nazionale a legalizzare l’aborto pronunciando queste parole: «Lo dico con tutta la mia convinzione: l’aborto deve restare un’eccezione, l’ultimo appello per situazioni senza altra soluzione». E questo perché «nessuna donna ricorre con gioia all’aborto».
210 MILA ABORTI ALL’ANNO. Il 17 gennaio in Francia si celebra il 40esimo anniversario della promulgazione della legge. Il dato appena citato proviene da un nuovo studio realizzato da Ined (Istituto nazionale studi demografici) per l’occasione, dove si legge: «L’interruzione volontaria di gravidanza è diventata ormai un diritto, più che una soluzione estrema. Nel 2011 ci sono stati circa 210 mila aborti. Dopo un calo tra il 1975 e il 1995, il ricorso all’aborto è leggermente aumentato prima di stabilizzarsi alla fine degli anni 2000».
CONTRACCETTIVI. Il numero impressionante di aborti che si verificano Oltralpe è tanto più problematico se si considera che in Francia il 91 per cento delle donne tra i 15 e i 49 anni dichiara di usare i contraccettivi. Affermano gli autori dello studio Magali Mazuy, Laurent Toulemon e Élodie Baril: «Dal 1970, la diffusione di efficaci metodi di contraccezione ha permesso la diminuzione di frequenza di gravidanze non desiderate, ma quando si verificavano, il ricorso all’aborto aumentava, fino a quando il numero totale di interruzioni di gravidanza non è più sceso».
«ABORTO BANALIZZATO». Gli autori, come riportato dal Le Figaro, se lo spiegano così: «Dopo 40 anni di legalizzazione, la mentalità si è evoluta. L’aborto è diventato un diritto, la pratica è stata banalizzata. Non è così per tutto il mondo ma le donne che ricorrono all’interruzione volontaria di gravidanza si sentono meno giudicate».
Ne è prova il nuovo testo approvato il 4 agosto 2014. Se prima potevano abortire «tutte le donne incinte che si trovano in una situazione di sofferenza a causa del loro stato», ora possono farlo tutte quelle che semplicemente «non vogliono una gravidanza».
PIANIFICAZIONE FAMILIARE. Lo studio sottolinea un altro dato inquietante: «Negli anni 70 solo un aborto su 10 era ripetuto. Dopo gli anni 80, gli aborti ripetuti hanno cominciato ad aumentare e diventare sempre più frequenti». Oggi, circa il 10 per cento delle donne ha fatto ricorso due volte all’aborto, mentre circa il 4 per cento delle donne tre volte o più. Tra le ragioni c’è anche la diffusione della cultura della pianificazione familiare: «Oggi c’è un’età giudicata ideale per restare incinta e anche lo scarto di tempo giudicato ideale per avere un secondo figlio. Per avere un bambino, si attende anche di mettersi a posto con il lavoro. Spesso si ricorre all’aborto perché una nascita è in contrasto con la pianificazione familiare».
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11 commenti
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Probabilmente anche in Francia, come nel Laos, bisogna finalmente iniziare a distribuire preservativi nelle zone rurali…
Errore: Responsabili e non stabili.
errore: calcolatori e non responsabili.
@Filomena
Ottima iniziativa, ma secondo me ancora più efficace potrebbe essere la sterilizzazione di massa delle donne, tranne una percentuale da definire di donne indigenti che, a fronte di un congruo pagamento, verrebbero affittate come macchine da gravidanza. Si prenderebbero due piccioni con una fava: meno gravidanze indesiderate e meno povertà.
La pianificazione famigliare è il presupposto per diventare genitori stabili visto che i figli non vengono al mondo per caso o per intercessione divina. Poi si può discutere del fatto che l’aborto non deve essere un metodo contraccettivo, ma il principio della pianificazione famigliare responsabile non può essere messo in discussione perché allora è come delegare le nostre scelte di vita. Per ridurre il numero di aborti l’unico modo è mettere in condizioni le donne di non restare incinte a seguito di un rapporto sessuale se non ritengono di diventare mamme o vogliono posticipare questa scelta al momento più opportuno.
@Filo
Interessante: come pensi di fare in modo che le donne non rimangano in cinta con un rapporto sessuale, visto che il 91% già usa metodi concezionali?
Rendendoli più affidabili. E comunque informando meglio sul loro corretto utilizzo. La pillola è sicura al 99%. Quell’uno per cento è di solito legato alla mancata assunzione giornaliera. Bisogna poi lavorare di più per eliminare gli eventuali effetti collaterali per renderla accessibile a tutte le donne senza controindicazioni (che peraltro negli anni sono già state ridotte di molto). E poi insistere sul fatto che la contraccezione va praticata durante tutta la vita fertile ad eccezione di quando si ritiene di voler mettere al mondo un figlio. Non saltuariamente, ma in modo rigoroso.
Filomena vai a rompere dai tuoi verminosi amici di sinistra. L’Europa si trova in difficoltà generazionale proprio a causa della cessata natalità provocata dallo sterminio dei bimbi, e questo è stato pianificato e voluto da voi vermi mentecatti e porci assassini
Complimenti per la vostra natura pacifica e non offensiva!!! Io non ti ho insultato, impara a rispettare gli altri e dopo avrai diritto di replica!
Ci sono cose peggiori delle parolacce. Tu non ne dici mai, ma poi leggendo il contenuto di quello che dici, il distacco con cui lo sostieni, l’estraneità rispetto alle persone vere, ricordi l’igienista compulsivo che vive in un ambiente asettico, sterilizzato, ordinato all’inverosimile, ma che a guardarlo mette paura.
La Francia ha banalizzato l’omicidio dei più piccoli come l’ISIS ha banalizzato l’omicidio dei meno islamici.