Gennaio 2013, sconfitti i Maya ci toccherà pagare per leggere Repubblica.it e Corriere.it

Di Paola D'Antuono
24 Ottobre 2012
Stando ad alcune indiscrezioni trapelate su Lettera43.it, dal prossimo gennaio i due siti d'informazione più cliccati in Italia renderanno disponibili le news a pagamento, secondo il modello del paywall, già adottato da tempo in Usa.

La bomba è stata lanciata, resta da capire quanto di vero ci sia nella notizia che rimbalza oggi sulla rete. Corriere.it e Repubblica.it, stando alle indiscrezioni rivelate da Lettera43, quotidiano online diretto da Paolo Madron, dal prossimo gennaio pubblicheranno notizie a pagamento. Con l’inizio dell’anno nuovo, quindi, le homepage dei due siti d’informazione più letti in Italia accoglieranno gli utenti con una richiesta di abbonamento, secondo il rodato modello dei paywall, la forma di pagamento per la consultazione dei contenuti adottata in America da colossi dell’informazione come il New York Times  e il Financial Times.

MAI PIU’ GRATIS. I contenuti gratuiti dei due quotidiani online, quindi, presto potrebbero essere solo una minima parte del totale pubblicato dalla testata. Una scelta quasi obbligata quella a cui sono giunti congiuntamente Rcs Mediagroup (editore del Corriere) e Gruppo l’Espresso (editore La Repubblica), che presto potrebbe essere adottata anche dalle versioni online de La Stampa e IlSole24ore. La causa di questa inversione di rotta è tutta da ricercare nei giornali cartacei, che continuano a risentire pesantemente del crollo degli investimenti in pubblicità e spingono gli editori a cercare nuove strade per contenere le perdite e assicurarsi nuovi guadagni.

I DATI AMERICANI. Ma come convincere i lettori a pagare ciò che prima era gratuito? Guardando i dati americani, la questione sembra tutt’altro che facile. In Usa sono solo tre i giornali che, seguendo la logica a pagamento, hanno ottenuto risultati degni di nota: il Wall Street Journal, pioniere delle news a pagamento, che può contare su 500mila abbonati che sborsano 5,27 euro a settimana per leggere la versione online più la versione digitale del cartaceo. Subito dietro c’è il New York Times, con 380mila abbonati che, pagando 35 dollari al mese, possono leggere tutte le news del sito e la versione digitale del cartaceo. Sul gradino più basso del podio c’è il Boston Globe, l’ultimo in ordine di tempo a rendere a pagamento i suoi contenuti, che può contare su 18mila abbonati (3.99 dollari è il costo dell’abbonamento settimanale). Per tutti gli altri, invece, la strada è ancora in salita e a complicare la questione ci si mette anche Google News. Gli editori brasiliani hanno ingaggiato una lotta serrata contro il motore di ricerca, i colleghi tedeschi e francesi sono già sul piede di guerra.

@paoladant

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4 commenti

  1. Mules

    Speriamo!!
    Così forse la testa di chi li legge subirà meno riempimento di letame, a meno che questi non vogliano anche pagare per questo “trattamento cerebrale”!

  2. Robert Benson

    Era solo questione di tempo… la differenza rispetto a quelli citati come esempio è che quelli forse sono veri giornali. Il Corriere come propagatore di notizie spazzatura è forse peggio di Repubblica. Non se ne sentirà la mancanza.

  3. Franco

    Non è una notizia tanto strana. Anche i Comuni fanno pagare la spazzatura…

    1. carlo candiani

      Questa battuta fulminante può essere solo di Molon. C’ho azzeccato?

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