Nonostante Salvini, il ministro Giorgetti vuole tagliare il sussidio statale di 55 milioni per chi movimenta merci sui binari. E fa bene, ecco perché
Foto Ansa
Avete mai comprato un locomotore o un carro merci? Non un modellino, ma proprio uno vero, funzionante? Penserete di no ma vi sbagliate. È successo, quasi sicuramente a vostra insaputa. Tra i mille rivoli della spesa pubblica finanziata con le vostre tasse ve n’è anche più di uno che alimenta le società di trasporto merci ferroviarie. Si tratta di imprese piuttosto sui generis.
Chi movimenta merci sui binari è pagato dai contribuenti
Di norma un’azienda si deve far carico di tutti i costi di produzione e, per rimanere sul mercato, deve più che coprirli con i ricavi della vendita di beni o servizi. Non è così per chi movimenta merci sui binari. La costruzione delle linee su cui corrono i treni è quasi interamente a carico dei contribuenti: è come se a un imprenditore si facesse gentile omaggio dell’impianto di produzione. Non è così per strade e autostrade che, tranne eccezioni, sono pagate da chi le utilizza con accise sui carburanti e pedaggi. Ma non basta. Non può mancare un bonus, ...