L’intesa Biden-Meloni sull’attenzione che occorre dedicare ad Africa e India, le conseguenze per la Francia dell’azzardo di Macron, i casi Salis e Lucano e le differenze rispetto a Berlusconi. Rassegna ragionata dal web
Il presidente americano Joe Biden e la premier italiana Giorgia Meloni al G7 di Borgo Egnazia in Puglia, 13 giugno 2024 (foto Ansa)
Sulla Zuppa di Porro Francesco Teodori scrive: «Il macronismo e i suoi epigoni italici (il renzismo con annessi simili) erano perfettamente conformi all’architettura dell’Ue; non un’unione di nazioni ma un’unione di mercati che agiscono sulle nazioni. Una specie di Gosplan sovietico, con il Pnrr come esempio di economia pianificata. Ora la storia ha presentato il conto. Sempre la storia ci insegna che nell’Europa continentale i sommovimenti che poi portano alle fratture nell’ordine sociale e politico partono dalla Francia. Il trionfo della destra francese non assomiglia al guaito di un cane ferito, come lo fu il grande risultato del Movimento 5 stelle in Italia, bensì è la reazione ad una incapacità di rispondere ai colpi della storia di quel complesso burocratico-mercantile a tinte sovietiche che è l’Ue. Mentre a Bruxelles si regola la larghezza delle vongole, la profondità dei cessi, si annienta l’agricoltura, vengono mescolati intrugli alchemici di farine d’insetto e carne coltivata...