Grazie a Invocell ora è possibile pure la “gravidanza condivisa”. Così il supermarket della genitorialità avvera l’ultimo sogno delle aspiranti mamme Lgbtq (per quelli dei bambini coinvolti si vedrà)
È venuto al mondo il 30 ottobre scorso a Palma di Maiorca, si chiama Derek Eloy e ha fatto parlare di sé perché è il primo bambino nato in Europa da una gravidanza condivisa da due donne.
La tecnica non è nuova: lo scorso giugno la Fda, l’agenzia di farmacovigilanza degli Stati Uniti, ne ha confermato l’autorizzazione all’uso espandendola a cinque giorni, rispetto ai tre permessi nel novembre 2015. Si chiama Invocell, una capsula progettata perché al suo interno si possano trasferire embrioni umani appena formati oppure ovociti insieme a spermatozoi, per consentire la fecondazione.
Un’incubatrice, insomma, di dimensioni estremamente ridotte: larga 2,5 centimetri e alta 4,5, con una camera interna per gli embrioni. Invocell è minuscola perché è destinata a essere trasferita nella cavità vaginale di una donna e restarvi da tre a cinque giorni: in questo modo la fecondazione dell’ovocita e i primi giorni di sviluppo dell’embrione avvengon...