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Ed ecco il bebè prêt-à-porter

Di Assuntina Morresi
29 Dicembre 2023
Grazie a Invocell ora è possibile pure la “gravidanza condivisa”. Così il supermarket della genitorialità avvera l’ultimo sogno delle aspiranti mamme Lgbtq (per quelli dei bambini coinvolti si vedrà)
Una coppia di donne lesbiche con un neonato

È venuto al mondo il 30 ottobre scorso a Palma di Maiorca, si chiama Derek Eloy e ha fatto parlare di sé perché è il primo bambino nato in Europa da una gravidanza condivisa da due donne.

La tecnica non è nuova: lo scorso giugno la Fda, l’agenzia di farmacovigilanza degli Stati Uniti, ne ha confermato l’autorizzazione all’uso espandendola a cinque giorni, rispetto ai tre permessi nel novembre 2015. Si chiama Invocell, una capsula progettata perché al suo interno si possano trasferire embrioni umani appena formati oppure ovociti insieme a spermatozoi, per consentire la fecondazione.

Un’incubatrice, insomma, di dimensioni estremamente ridotte: larga 2,5 centimetri e alta 4,5, con una camera interna per gli embrioni. Invocell è minuscola perché è destinata a essere trasferita nella cavità vaginale di una donna e restarvi da tre a cinque giorni: in questo modo la fecondazione dell’ovocita e i primi giorni di sviluppo dell’embrione avvengon...

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