«Grazie ai deputati in Italia che continuano a prestare attenzione a Hong Kong»

Di Redazione
11 Giugno 2020
Lo scrive in un tweet il giovane attivista Joshua Wong facendo riferimento all'interrogazione parlamentare presentata da Maurizio Lupi

«Grazie ai deputati in Italia che continuano a prestare attenzione a Hong Kong». È quanto scrive in un tweet Joshua Wong. Il giovane attivista dell’ex colonia britannica allega il testo dell’interrogazione al ministro degli Esteri presentata ieri da Maurizio Lupi con la richiesta di quali «iniziative il Governo intenda mettere in atto, nelle sedi internazionali e dell’Unione europea, per fare rispettare l’autonomia della Regione amministrativa speciale di Hong Kong, in riferimento alla dichiarazione congiunta sino-britannica del 1984, e per una riconsiderazione complessiva delle relazioni con la Cina popolare, in vista dell’adozione di possibili sanzioni».

Ecco il testo completo dell’interrogazione:

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

dal 1997 Hong Kong è una regione amministrativa speciale cinese, fa parte della Cina ma possiede un sistema amministrativo diverso, uno statuto particolare d’autonomia negoziato tra la Cina popolare ed il Regno Unito;

non sono ancora cessate le ingerenze di Pechino nelle vicende politiche della regione amministrativa speciale e le operazioni repressive sono proseguite con fermi ed arresti di numerosi attivisti democratici;

il 24 maggio 2020 contro la nuova legge sulla sicurezza voluta da Pechino si schiera un’altra prima grande manifestazione e la polizia spara gas lacrimogeni contro chi si è riunito per protestare arrestando circa 200 persone;

il leader democratico Joshua Wong ha chiesto che l’Unione europea imponga sanzioni alla Cina ed inserisca clausole legate al rispetto dei diritti umani a Hong Kong nei trattati commerciali che sta concludendo con la Cina;

inoltre, con riferimento al nostro Paese, Wong ha sottolineato come non sia «sicuro che la Cina rispetti i suoi impegni e le promesse fatte nell’ambito degli accordi commerciali»;

il 27 maggio 2020 Mike Pompeo ha certificato di fronte al Congresso americano che l’alto grado di autonomia di Hong Kong non esiste più, dichiarazione che apre la strada a sanzioni nei confronti della Cina;

l’Assemblea nazionale del Popolo cinese ha approvato una risoluzione che dà mandato alla stessa Assemblea, attraverso il suo comitato permanente, di redigere il testo sulla legge della sicurezza;

il Regno Unito, gli Usa, l’Australia e il Canada hanno firmato un comunicato di condanna congiunto che denuncia la violazione dei diritti internazionali da parte di Pechino;

il 29 maggio 2020 l’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea ha comunicato che «l’UE esprime grave preoccupazione per le misure adottate dalla Cina il 28 maggio, che non sono conformi ai suoi impegni internazionali e alla Legge fondamentale di Hong Kong. Ciò rischia di minare seriamente il principio “One Country Two Systems” e l’alto grado di autonomia della Regione amministrativa speciale di Hong Kong» –:

quali iniziative il Governo intenda mettere in atto, nelle sedi internazionali e dell’Unione europea, per fare rispettare l’autonomia della Regione amministrativa speciale di Hong Kong, in riferimento alla dichiarazione congiunta sino-britannica del 1984, e per una riconsiderazione complessiva delle relazioni con la Cina popolare, in vista dell’adozione di possibili sanzioni.

Foto Ansa

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