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Greta Thunberg, un marchio 2.0: non ti vende nulla, ma un po’ ti ricatta

Di Marco Cobianchi
12 Ottobre 2021
Non è un caso che Mario Draghi abbia voluto incontrare l'attivista ragazzina, e come lui tutti i leader europei
Mario Draghi incontra Greta Thunberg
Mario Draghi incontra Greta Thunberg nella sede della prefettura di Milano, 30 settembre 2021 (foto Ansa)

Non riesco a pensare a Greta Thunberg come a una persona. Perché nelle sue manifestazioni pubbliche non è una bambina, è un marchio. E come tali vanno interpretate le sue manifestazioni pubbliche, i suoi discorsi, i suoi stratagemmi. Perché non è lei che li pianifica, è una macchina soprattutto economica (i politici non sono in grado di certe raffinatezze) che ha deciso di trasformare un movimento ecologista, diciamo così, “romantico” e genuino, in un’ideologia.
Perché adesso? Perché l’ecologismo è stato imposto come emergenza e adesso arrivano i soldi per combattere il cambiamento climatico e il movimento ecologista si è radicalizzato (o “è stato radicalizzato”) per ricattare Stati e organizzazioni internazionali per farseli dare. Esagerato?
Provate per un momento a pensare quale futuro avrebbe un politico di un qualsiasi paese del mondo se solo dalle labbra del “marchio” Greta uscisse una frase del tipo: “Il politico XXX ha promesso molto per l’ambiente, ma poi non ha fatto nulla”. P...

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