Guariniello, il calcio e le Galapagos

Di Fred Perri
11 Aprile 2002
“Tutta colpa del complotto plutocratico”

Siamo entrati di prepotenza nella cosiddetta “zona tarocco”. Del resto siamo un Paese dove è tutto taroccato, dalle marmitte dei motorini, alle schede della pay tv, alla politica, dove quasi il 4% degli italiani ha votato Di Pietro.

Quindi non c’è nulla di scandaloso nel campionato che deraglia verso il solito finale di picche e ripicche, di rigori fasulli e di giocatori che si sussurrano l’un l’altro frasi tipo «adesso bisogna fargli fare gol», oppure «adesso non bisogna fargli fare gol».

C’è bisogno di dirsi che l’attaccante avversario non deve segnare? Mah. Da domenica comunque si gioca tutti insieme alle 15, così si evitano gabole (ah, ah, ah). E si evoca il complotto demo-plutocratico che è sempre una garanzia, così se perdi in casa con l’Atalanta puoi pensare che non è colpa tua, ma del grande vecchio, quello che copre tutte le magagne. Post scriptum: Guariniello ha aperto un’inchiesta su Torino-Bologna. Se la chiude vado a occuparmi delle tartarughe alle Galapagos.

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