HASTA LUEGO, ESPAÑA

Di Fred Perri
14 Ottobre 2004
Leggevo un reportage sulla Spagna su Repubblica

Leggevo un reportage sulla Spagna su Repubblica (mea culpa, mea grandissima culpa) e m’immalinconivo pensando ai miei amici di laggiù, a Carmencita, a Piza, a Benji e a tutti gli altri. Tempi cupi. Si ritrovano con un governo che, pur avendo vinto le elezioni grazie alle bombe e alla paura e quindi – come tutti quelli che vanno avanti sorretti dalla fortuna e non dai loro meriti – dovrebbe andarci cauto, si è messo in testa di fare la rivolución con annessi e connessi, estraendo tutto il peggio del peggior laicismo. Amo la Spagna, ma quando arriva un film di feroce e cupa pederastia come “La mala educación” di Almodóvar mi viene il magone, anche se verrà fatto passare come un capolavoro, tanto quanto “La Passione di Cristo” dell’amico Mel venne descritto come una chiavica. Purtroppo neanche col football, cari amici spagnoli, vi potete consolare. Il Real Madrid fa schifo e non tiene più una lira, il Valencia tira, ma è imbottito di italiani. Mi viene la pelle d’oca al pensiero che, dai soliti noti del trombonismo giornalistico di quaggiù, Zapatero e la Spagna attuale vengano indicati a modello per il futuro governo delle sinistre. Faccio gli scongiuri e penso che dalla Spagna, in questo momento prenderei solo grandi vagonate di jamón serrano e, malgrado la crisi, qualche ghirigoro di Zidane. Hasta luego.

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