
Hong Kong, governo considera la legge marziale. «Rischio dittatura»

tratto dall’Osservatore Romano – Contro le proteste ad Hong Kong, il capo esecutivo, Carrie Lam, starebbe valutando di introdurre la Emergency regulations ordinance (Ero), normativa d’urgenza che darebbe a lei e ai suoi collaboratori, il potere «normativo in occasione di emergenza o pericolo pubblico». È l’indiscrezione del Sing Tao Daily, quotidiano locale pro-Pechino e secondo più diffuso in lingua cinese. Gli attivisti pro-democrazia hanno subito paragonato la Ero alla legge marziale.
«Lam — ha denunciato su Twitter l’attivista pro-democrazia, Joshua Wong — sta considerando di rendere esecutiva la Ero, che è una legge marziale». Claudia Mo, parlamentare del fronte pan-democratico, ha rincarato la dose, denunciando che, se la misura fosse adottata, l’amministrazione Lam passerebbe da «Governo autoritario a dittatura». I sospetti, del resto, sono aumentati ieri mattina durante la conferenza stampa settimanale del capo esecutivo dell’ex colonia britannica. Ai giornalisti, Lam ha infatti detto che il Governo di Hong Kong, nonostante abbia ribadito le priorità del dialogo e del rispetto della legge, «è ancora fiducioso di potere gestire i disordini» con tutti gli strumenti legali a sua disposizione (dunque, anche la Ero) e senza l’assistenza delle forze cinesi.
La normativa Ero risale, nel suo nucleo, al 1922, in pieno periodo coloniale, e attraverso successive modifiche dispone che al capo esecutivo e al suo Gabinetto sia affidato il potere «normativo in occasione di emergenza o pericolo pubblico», con la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza e di emanare regolamenti e punizioni con potere di fatto illimitato.
Secondo la Basic Law, la mini-costituzione di Hong Kong, il Governo potrebbe chiedere l’aiuto all’Esercito popolare di liberazione per mantenere l’ordine: il sospetto circolato tra gli attivisti pro-democrazia è che si voglia creare il contesto legale per un’eventuale azione delle truppe della Cina. Cina che ieri ha espresso la sua «profonda insoddisfazione per le accuse arbitrarie e le osservazioni irresponsabili» su Hong Kong contenute in una dichiarazione emersa al termine del recente vertice del G7.
Foto Ansa
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