I nostri anni

Di Simone Fortunato
24 Maggio 2001
CANNES di Daniele Gaglianone con Virgilio Biei, Piero Franzo

Nel Piemonte di oggi, due anziani vivono tra i terribili ricordi della guerra.
La Palma di latta per il peggior film visto al Festival di Cannes, spetta – manco a dirlo- ad un film italiano. I nostri anni, presentato nella sezione più “culturale” del Festival, la Quinzaine des Réalizateurs, è il solito, stanchissimo film sulla Resistenza. Inattaccabile e ricattatorio, spesso indecifrabile, il film dell’esordiente Gaglianone sembra, francamente, un film fatto ad hoc per il Festival, più che rivelarsi un’opera sincera; passi una certa ingenuità dell’autore, incapace di prendere la strada del documentario o del film autobiografico, passi la scelta economica di attori non professionisti e di un desolante bianco e nero, ma quando ci si trova davanti alle sempre verdi quattro palle sulla Resistenza, si rimane stupefatti. Perché raccontare (male) sempre le stesse cose: lo strazio del ricordo e la sopravvivenza dell’oggi? Perché non approfondire, per esempio, la psicologia dei personaggi, la storia intima degli attori… Perché accontentarsi del bollino “progressista Doc”? Forse perché solo così, si riesce ad andare a Cannes?

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.