I pazienti inglesi non si sentono capiti dai loro medici

Di Elisabetta Longo
18 Aprile 2013
Scarsa comunicazione, modi frettolosi, problemi nel comprendere le diagnosi. Questi i punti dolenti di un sondaggio tra i malati

Ogni anno il dipartimento della Salute britannica commissiona agli ospedali pubblici un questionario da sottoporre ai pazienti che sono stati ricoverati per più di una notte. Ben 64500 voci diverse sono state sentite, ma anche quest’anno, come molti anni da questa parte, non ci sono stati miglioramenti nelle risposte date. La maggior parte dei degenti lamenta infatti uno scarso livello di assistenza da parte di tutto il personale medico, sia medico che infermieristico.

DIALOGO. Il problema più evidente sta nell’incapacità di dialogo tra medici e ammalati. Un quinto degli intervistati ammette di non capire cosa il medico cerchi di comunicargli, per via di termini complessi e modi frettolosi, e di conseguenza non si fida. Qualcuno denuncia anche che il medico parla del motivo del suo ricovero con altro personale come se il paziente non fosse lì presente nella stanza.

DIGNITA’. Il benessere del paziente viene messo in secondo piano anche quando si tratta di assistenza in corsia. Uno su dieci dice che non ci sono abbastanza infermieri disponibili in reparto, e quelle poche volte in cui il paziente chiede aiuto e questo gli viene prestato, non si sente mai trattato con sufficiente dignità. Che viene lesa anche dall’essere ricoverati in reparti misti, di uomini e donne, e dal dovere condividere i servizi igienici in situazione di salute precaria, con persone di sesso diverso.

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