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Il Battesimo di Cristo di Tiziano arriva al Duomo di Siena
Ne ha dipinte di opere Tiziano Vecellio (1480 ca.-1576), maestro di sacro e profano che ricordiamo soprattutto per quella sofisticata e sensuale “Venere di Urbino”, per “l’Assunta dei Frari” di Venezia, per la “Danae” del Museo di Capodimonte. Studioso e intraprendente come pochi, è l’autore dell'”Allegoria della Prudenza” della National Gallery di Londra – opera filosofica e poetica dove tre teste maschili che corrispondono a giovinezza, maturità e vecchiaia sovrastano tre teste di animali, un lupo, un leone e un cane ai quali attributi di coraggio, fierezza e fiducia devono guardare nel corso della loro vita – e della meno conosciuta tela rappresentante il “Battesimo di Cristo” (1511 – 1513) conservata alla Pinacoteca Capitolina.
È proprio quest’ultima opera la nuova protagonista del Duomo di Siena che da oggi la accoglie nel suo suggestivo edificio gotico dove la custodirà fino al prossimo 31 agosto. Un prestito eccezionale in quanto l’opera si allontana per la prima volta dalla sua sede espositiva naturale. Osservando la composizione rimaniamo immediatamente rapiti da questo bellissimo Cristo che coperto da un panno riceve il Battesimo da Giovanni Battista accosciato sulla riva del fiume. Il viso di Gesù è quello dell’uomo piu umile che con massima devozione si accosta al sacramento del Battesimo. Il committente, Giovanni Ram, è rappresentato in basso a destra con abito nero e due fedi nuziali, una delle quali è quella della moglie venuta a mancare. È l’unico spettatore oltre al picchio che, posto sul ramo sopra la testa del Battista, è simbolo di rigenerazione corporea e spirituale.
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