Il cardinale Sako lascia Baghdad. Pizzaballa: «Attacco senza precedenti»

Di Redazione
19 Luglio 2023
Il patriarca costretto ad abbandonare la capitale irachena dopo la campagna diffamatoria contro di lui. Presenza cristiana messa a rischio dal governo
Il patriarca dei caldei dell'Iraq, Louis Raphael Sako (Ansa)
Il patriarca dei caldei dell'Iraq, Louis Raphael Sako (Ansa)

Il cardinale Louis Raphaël Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, lascerà Baghdad per trasferirsi «in una chiesa, una missione, in uno dei monasteri del Kurdistan iracheno». Lo ha annunciato lo stesso Sako dopo gli attacchi degli ultimi giorni, per lui e per i cristiani iracheni assai tribolati.

Sako ha voluto reagire alla «campagna deliberata e umiliante» contro di lui, in particolare alla «decisione del presidente di ritirarmi il decreto, che non ha precedenti nella storia dell’Iraq». «È un peccato», ha scritto il cardinale in una nota, «che in Iraq viviamo nel mezzo di una vasta rete di interessi personali che ha prodotto un caos politico, nazionale e morale senza precedenti che si sta radicando sempre di più». Infine ha esortato i cristiani a mantenere la fede in Dio e alla loro identità nazionale finché «questa tempesta non sarà passata, con l’aiuto di Dio».

Espropriare le proprietà della Chiesa

Come vi abbiamo già raccontato, il presidente iracheno Abdul Latif Rashid ha deciso di cancellare il Decreto 147 che riconosceva il patriarca come «capo della Chiesa e custode delle sue proprietà». Una decisione giunta dopo una pesante campagna diffamatoria contro Sako (accusato di avere compiuto sporchi affari e di aver spostato soldi su propri conti all’estero) condotta dal leader del Movimento Babilonia, Rayan al Kaldani, che sogna di costituire una regione autonoma nella Piana di Ninive.

Sako sarebbe un impedimento affinché questo progetto si realizzi. Dunque, il sospetto più che fondato è che la campagna contro di lui condotta da al Kaldani e la decisione del presidente Rashid mirino a «espropriare le proprietà della Chiesa», come ci ha detto in un’intervista monsignor Thabet Yousif, vescovo caldeo di Alqosh.

Pizzaballa: «Attacco ingiustificabile»

Solidarietà a Sako è stata espressa dal neo cardinale e patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, che ha scritto in un messaggio: «Seguo con preoccupazione gli avvenimenti in Iraq e le tristi vicende intorno alla Chiesa caldea e alla sua persona. A Gerusalemme siamo sempre più stupiti da questi eventi che la vedono al centro di un attacco senza precedenti, che consideriamo ingiustificato e inaccettabile. Voglio esprimere a nome mio personale e a nome di tutte le Chiese di Gerusalemme, la nostra solidarietà e la nostra preghiera. Beatitudine, lei non è sola. La vostra Chiesa non è sola. La abbracciamo e le auguriamo un veloce e felice ritorno a Baghdad, nella pace».

Anche un gruppo di diverse associazioni, tra cui il Movimento democratico assiro, il Consiglio popolare assiro siriaco caldeo, l’Unione patriottica di Betnahrain, il Partito dei figli di Nahrain e il Partito patriottico assiro si è espresso a favore di Sako: «L’intera comunità cristiana dell’Iraq è minacciata, e gli assiri caldei e siriaci si sono uniti per affermare il loro sostegno al patriarca della Chiesa caldea».

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