
Il City non ha ancora vinto, anzi. È atteso con ansia sulle rive del Tyne
Se la vittoria del City sullo United ha spostato gli equilibri della Premier verso la sponda azzurra di Manchester, gli uomini di Mancini dovranno aspettare ancora per fare festa. Davanti a loro ci sono infatti ancora due giornate decisamente impegnative, specie il match di domenica prossima, che vedrà i Citizens affrontare una delle squadre più in forma del momento: il Newcastle. In riva al Tyne si fa festa. Da anni l’Europa non butta più l’occhio di qua: le ultime primavere piovose hanno infradiciato troppo le jersey bianconere, che nel 2009 sono dovute passare pure dalle lavanderie della Championship. Ma gli ultimi risultati, culminati nel brillante 2-0 di ieri sera al Chelsea di Di Matteo, sono state la ciliegina sulla torta di questa stagione, che già tante soddisfazioni ha regalato ai ragazzi di Alan Pardew. Per carità, la squadra era stata costruita bene, con ottimi giocatori in ogni reparto. Ma nessuno si aspettava di poter stare così a lungo tra le grandi della Premier, davanti a club come Chelsea e Liverpool, e giocandosi l’accesso alla Champions League con Arsenal e Tottenham.
Ieri sera la superiorità sui Blues è stata sbalorditiva: sulla fascia Santon era incontenibile (ed è tanti mesi che gioca così: forse Prandelli un pensierino a lui in vista degli Europei ce lo deve fare), davanti i tentativi di Demba Ba si schiantavano sulla traversa colpita prima dell’intervallo, e soprattutto due reti da urlo di Papiss Cissé stendevano Cech. La seconda è una vera perla, forse il gol più bello visto quest’anno in Premier: un bolide a giro da fuori area, da posizione decentrata sulla sinistra, che ha disegnato una traiettoria a scendere perfetta, insaccandosi alle spalle dell’incolpevole portiere ceco. Vedere per credere! Ora i Magpies sono quarti, a pari punti col Tottenham e a -1 dall’Arsenal, tre squadre che preparano una volata tutta da seguire, dove solo in due verranno premiate con l’accesso alla Champions League.
L’origine del successo delle Gazze va cercato nell’abilità di Pardew, nell’intraprendenza del proprietario Mike Ashley e nell’occhio attento del Head Scout Graham Carr. Basti guardare a quanto successo negli ultimi 18 mesi: lo scorso anno, tra gennaio e agosto, il Newcastle cedeva giocatori di valore come Andy Carroll, José Enrique, Joey Barton, Kevin Nolan. C’era tanto coraggio nelle scelte del presidente, ma anche tanta fiducia in Carr, capace di scoprire nuovi campioni e abile nel farli arrivare a Newcastle per cifre basse. E così, ecco giungere calciatori come Demba Ba (vero mattatore del girone d’andata, con ben 15 gol), Davide Santon, Yohan Cabaye e infine, lo scorso gennaio, Papiss Cissé. Giocatori che a suon di prestazioni maiuscole sono diventati l’ossatura della squadra, soprattutto i due senegalesi: se la vena realizzativa di Ba ha incantato nella prima metà del campionato, salvo poi incepparsi nel girone di ritorno, le 13 reti in 12 match di Papiss Cissé non hanno certo fatto rimpiangere il momento di crisi del connazionale.
Reti che continuano a far correre i Magpies verso la Champions League. Due match diranno se il club è pronto a tornare nell’Olimpo del calcio europeo: questo week-end contro il City, poi contro l’Everton. Dall’Europa che conta manca da quasi dieci anni, cioè dalle primavere in cui in panchina sedeva Robson e in attacco sgroppava un certo Alan Shearer. Nomi pronunciati ancora con una certa venerazione da queste parti, davanti ai quali arrossirebbero anche i due leoni Ba-Cissé. Ma la coppia non ha tempo per pensare al passato, dai loro piedi passa il treno per l’Europa. Già da domenica, contro Mancini e il suo City, che vuole tornare campione. Il meglio della Premier va in scena qui, in riva al Tyne.
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