
Il Collettivo agonista (forse) va in fiera
Esattamente un anno fa, attraverso Tempi, raccontammo la poco edificante vicenda di una storica azienda tessile del Luinese (Va) passata attraverso le maglie di un “furfante” con pochi scrupoli. In quel periodo, nell’assoluto silenzio di politici, amministratori e sindacalisti, il collettivo RedAzione fu l’unico soggetto che realmente tentò di far luce su quell’ingarbugliata situazione. L’unità produttiva, dopo cento anni d’attività, cessò la produzione, lasciando debiti insoluti nei confronti di dipendenti, artigiani e banche. Allo stato attuale delle cose, 80.000 mq sono divenuti “area dismessa”. Ancora una volta la realtà politica locale sembra rintanata in una messianica attesa priva di progettualità. RedAzione, che ha seguito la “morte” dell’azienda (Stehli), ha continuato a preoccuparsi delle sorti di quel sito. Un ennesimo centro commerciale o nuove residenze potrebbero essere le future destinazioni. Entrambe sarebbero economicamente onoranti e probabilmente utili, ma dal fine estremamente limitato. La prima ipotesi andrebbe a compromettere le realtà commerciali già esistenti, mentre, per la seconda, la domanda di residenza non coprirebbe tutto l’ambito. Bisogna allora trovare il coraggio e la fantasia per proporre obiettivi che siano anche in grado di aggiungere valore all’intero territorio. Per questo motivo è nato un gruppo di studio (RedAprogetto), grazie al determinante apporto di laureandi urbanisti ed ingegneri, con il dichiarato scopo di proporre un’alternativa possibile alla solita speculazione edilizia. Un polo fieristico permanente sarà il progetto che nei prossimi mesi verrà presentato ad istituzioni, associazioni industriali e commercianti. Lo stato di fatto di fiere e manifestazioni ci parla di alcune realtà che hanno ancora uno status “paesano”, con strutture mobili assai costose e con spazi per convegni del tutto inadatti. Un Polo fieristico e congressuale porterebbe un impulso alla costruzione di alberghi, un’accelerazione al miglioramento viario, la valorizzazione dei paesi limitrofi e contemporaneamente posti di lavoro e pubblicità al territorio. Lungimiranti saranno coloro che avranno l’acume di valutare il progetto.
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