Il comunismo ha ottant’anni (e non li porta bene)

Di Gianni Baget Bozzo
25 Gennaio 2001
Bertinotti e Cossutta hanno commemorato la fondazione del Pci a Livorno

Bertinotti e Cossutta hanno commemorato la fondazione del Pci a Livorno. Quella data è nefasta per la democrazia italiana. Il socialismo democratico di Turati e Buozzi fu sconfitto. E l’idea di rivoluzione afferrò le masse uscite dalla violenza delle trincee in un nazionalismo esacerbato. Tra comunismo e fascismo moriva in Italia la democrazia. Fascismo e comunismo in Italia si sono legittimati ed imitati, l’uno contro l’altro, l’uno simile all’altro: le regioni nere dell’Italia centrale diverrebbero le regioni rosse senza soluzione di continuità. L’idea di rivoluzione mondiale passò dai comunisti ai fascisti: fu quell’idea che precipitò l’Italia nella guerra nazista contro le democrazie occidentali. E l’odio per l’Occidente e per la democrazia fu l’eredità del comunismo al nazismo: che sostituì la razza al proletariato, Nietzsche a Marx. Senza il comunismo non sarebbero esistiti né fascismo né nazismo. Senza nazismo e senza fascismo il comunismo non avrebbe conquistato il mondo. Il comunismo leninista inventò la violenza assoluta dell’uomo sull’uomo. Era un esito a cui l’Illuminismo era già giunto con il Terrore giacobino: cambiare la società con la violenza. Ma solo il comunismo realizzò fino in fondo l’idea dell’alleanza tra razionalismo e violenza totale. Il comunismo è stato e si è pensato come una rivoluzione contro la natura umana. Era la natura umana che doveva scendere nell’abisso del terrore totale perché ne nascesse l’uomo sociale, razionale, giusto: se la carne umana è imperfetta per realizzare i disegni della ragione astratta occorre combattere la carne. Così e il razionalismo e l’illuminismo finirono nei gulag. Il disprezzo cartesiano per la carne è stato realizzato, con 75 milioni di morti. Che ci siano dei cattolici che vivono un’alleanza politica con Bertinotti e Cossutta indica una crisi della Chiesa prima che un conflitto nella politica, perché infine essi sono più pericolosi di Bertinotti e Cossutta. Dicono che occorre dimenticare il comunismo e soprattutto il comunismo dei comunisti italiani. La perdita della memoria è la perdita della vita. La memoria del comunismo è una garanzia per la libertà, perdere la memoria del comunismo significa perdere la misura di quanto vale la libertà.

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