Il discorso di Barack Obama alla «più ricca delle Nazioni» rimane sul vago

Di Benedetta Frigerio
13 Febbraio 2013
Molto contestato dai repubblicani il discorso sullo Stato dell'Unione del presidente americano. «L'Obamacare doveva favorire la classe media, invece l'ha impoverita»

Presente al suo discorso erano le famiglie delle vittime della strage della scuola di Newtown e i genitori della quindicenne Hadiya Pendleton, uccisa in questi giorni a Chicago per un colpo di arma da fuoco. Non solo, seduti tranquillamente al Congresso anche alcuni immigrati irregolari e senza documenti, che allo stato attuale dovrebbero essere espulsi dal paese. Davanti a questa platea, il presidente Barack Obama, ha pronunciato il suo discorso sullo Stato dell’Unione.

ECONOMIA, EUROPA, ARMI. Nel suo discorso, prevalentemente economico, ha detto: «Sarà sempre il nostro obiettivo quello di far sì che questo governo lavori per supportare molti, e non solo pochi; questo incoraggerà la libera iniziativa individuale, dando opportunità a ogni ragazzo di questa grande nazione». Ha detto di voler alzare le tasse ai ricchi e di voler stipulare trattati economici con l’Unione Europea. Sul divieto alle armi, il presidente ha invece dichiarato di voler dare una svolta alla legge, ma è stato vago, parlando solo della volontà di espandere il controllo su tutti i compratori di pistole, per vietare solo alcune armi semiautomatiche e ad alta capacità.
Obama ha poi dedicato parte del discorso ad Qaeda e i suoi alleati in Afghanistan e in tutto il mondo. Ha detto di voler costruire partenariati con altri paesi per evitare l’invio di truppe americane, ma ha segnalato la probabilità di proseguire attacchi americani contro «i terroristi che rappresentano la più grave minaccia per gli americani». Sui droni ha fatto solo un accenno in cui ha assicurato maggior trasparenza.

I COMMENTI. L’influente sito Politico ha commentato che «Obama non avrebbe potuto essere più chiaro: confida nel fatto che la sua agenda ha il supporto popolare, e quindi non scenderà a patti con nessuno». Per esempio, ha parlato di una riforma sull’immigrazione da votare insieme, ma ha chiarito che se «i repubblicani non accetteranno le sue condizioni avanzerà una sua legge perché il Congresso la voti».
Anche l’editorialista del Wall Street Journal, Peter Nicholas, ha parlato di un presidente che vuole «far passare una revisione radicale dell’immigrazione». Martedì scorso, ha sottolineato Nicholas, Obama ha sì «sollecitato l’azione su entrambi i fronti, ma ha chiarito che non dovrà cambiare nulla di quello che vuole appaia nella sua legislazione».

IL LEADER REPUBBLICANO. I repubblicani hanno parlato di un «discorso aggressivo», di un cambiamento di linea ormai evidente, «di un atteggiamento conflittuale verso il Gop», esprimendo grandi perplessità sul buon esito delle politiche per ridurre il deficit. Il leader emergente del partito repubblicano, l’ispanico Marco Rubio, ha commentato il discorso rimarcando, che «i presidenti americani di entrambi i partiti hanno sempre saputo che il libero mercato era la fonte della nostra economia e prosperità. Per Obama? Questo è il problema degli Stati Uniti». Per esempio, ha spiegato, «l’Obamacare era pensata per favorire la classe media. Ma ora alcune persone stanno perdendo l’assicurazione che avevano e che volevano tenersi. E siccome Obama ha imposto requisiti molto costosi per le assicurazioni elargite dalle compagnie con più di 50 impiegati, ora molti di questi hanno dovuto bloccare le assunzioni».

MENO ASSICURATI. Così anche quello che potrebbe sembrare un grande annuncio per la «più ricca delle nazioni», come ha definito Obama gli Stati Uniti in crisi, non lo è: il presidente ha proposto di alzare il minimo salariale da 7,25 dollari a 9, per tutti coloro «che lavorano a tempo pieno e di cui nessuno dovrebbe vivere in povertà». Ma a parte che un full time di 7,5 dollari all’ora non si può propriamente definire uno stipendio sulla soglia della povertà, soprattutto, come ha chiarito ancora Rubio, sempre per via del costo dell’“Obamacare”, «molti sono stati costretti a trasformare i contratti full-time dei propri dipendenti in contratti part-time». Rubio ha infine indicato i limiti posti dalla Costituzione come garanzia contro gli abusi di potere, ma questa, ha concluso senza mezzi termini, «non può giocare il suo ruolo principale quando questi limiti sono continuamente violati». «Ero deluso, ma non sorpreso», ha detto il repubblicano texano Randy Neugebauer. Mentre il senatore Jeff Sessions, ha parlato di «politiche del presidente che stanno creando dipendenza e povertà». Aiutare i poveri ostacolando la classe lavoratrice sarebbe un’utopia molto poco americana, ha spiegato ancora Sessions: «Non possiamo più misurare la compassione su quanto spendiamo per la povertà, ma su quante persone ci possono aiutare a uscire dalla essa». E queste diminuiscono sempre di più.

@frigeriobenedet

 

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