
Il discorso di Napolitano tra le corsie del supermarket
Mercoledì 30 gennaio, ore 17.30. Il supermercato è piuttosto affollato, la radio inizia a trasmettere il discorso del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano sulla crisi di governo. Scioglierà le Camere? Oppure affiderà a qualcuno il mandato di “provare” a formare un nuovo governo? Comincia il discorso. Ferma tra pere e mele, vedo che la signora davanti a me non sembra assolutamente interessata alle parole, è più attenta alla scelta del tipo di pomodoro. «Una modifica della legge elettorale è stata sollecitata». Il marito insiste per i perini, ma lei prende quelli tondi da sugo. Più in là una bella signora tutta vestita di bianco, assolutamente perfetta, sceglie con cura tutti i tipi di insalata in busta esistenti. «Sciogliere anticipatamente le Camere ha sempre rappresentato la decisione più impegnativa e grave». Nella corsia successiva, la bella signora prenderà tutti i tipi di merendine esistenti per la figlia di dieci anni, cicciotella, assolutamente informe. La giovane famigliola con figlio e nonni al seguito starà ascoltando? «Governo funzionale all’approvazione di quel progetto e all’assunzione delle riforme più urgenti in alcuni campi». L’interesse per il cappello da Zorro da comprare al bambino, e più in là quello di tutti per pomodori, biscotti e vino è inversamente proporzionale all’interesse per il discorso di Napolitano. E mentre si sente la voce di Franco Marini («So bene che si tratta di un impegno non semplice, anzi gravoso, perché so che nelle attese dei nostri cittadini c’è un’attenzione forte alla modifica della legge elettorale»), il nonno fa ridere tutti facendo provare alla nonna il cappello da fatina.
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